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“VEDO BENE I BERLUSCONI IN POLITICA: NON SOLO PIER SILVIO, MA ANCHE MARINA, BARBARA, LUIGI, DI CUI MI DICONO UN GRAN BENE…” – IGNAZIO LA RUSSA ALLA CERIMONIA DEL VENTAGLIO MANDA ANCHE UN PIZZINO A ZAIA: “A ME NON VERREBBE MAI IN MENTE DI FARE UNA LISTA PERSONALE. SE UNO È ISCRITTO IN UN PARTITO DEVE CANDIDARSI IN QUEL PARTITO. E QUINDI NON CREDO CHE LUCA ZAIA, CHE HA UNA GRANDE DIRITTURA MORALE, CORRERÀ CON LA SUA LISTA IN VENETO” – POI ‘GNAZIO PRENDE LE DISTANZE DA TRUMP: “NON È MAI STATO UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA DESTRA" (LO DICA ALLA SUA AMICA GIORGIA MELONI…) - VIDEO

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Concetto Vecchio per repubblica.it - Estratti

 

ignazio la russa la cerimonia del ventaglio

Dice: «A me non verrebbe mai in mente di fare una lista personale. Se uno è iscritto in un partito deve candidarsi in quel partito. E quindi non credo che Luca Zaia correrà con la sua lista». È il terzo Ventaglio di Ignazio La Russa, il tradizionale incontro tra il presidente del Senato e l'Associazione stampa parlamentare prima della pausa agostana. Il destino del governatore del Veneto agita il centrodestra.

 

Nessuno nella coalizione, a parte l'interessato, spera che nasca «il partito» del Doge. Nemmeno La Russa: «Zaia lo conosco bene, ha una grande dirittura morale, non lo farà».

 

pier silvio marina berlusconi

Per il resto, nella sala Koch gremita di giornalisti, la seconda carica dello Stato veste panni più moderati che nel passato, calato nel ruolo istituzionale. Infatti, quando gli chiedono della possibile discesa in campo, di Pier Silvio Berlusconi - un potenziale super competitor di Fratelli d'Italia - sfodera tutta la diplomazia possibile:

 

«In politica per me si sale, comunque tutti gli apporti di persone qualificate non sono solo possibili ma auspicabili, non solo Pier Silvio, ma anche Marina, Barbara, Luigi, di cui mi dicono un gran bene, ed Eleonora. Insomma se decidessero di salire in politica sarebbe un fatto estremamente positivo».

ignazio la russa

 

Il presidente della stampa parlamentare, Adalberto Signore, gli chiede dei casi Sala e Galvagno. Su Milano risponde che le sue critiche hanno preceduto l'azione giudiziaria, e sullo scandalo che sta investendo Fratelli d'Italia a Palermo si limita a dire che «la giustizia deve fare il suo corso». Ma «né io né Meloni abbiamo volontà giustizialista». Insomma, un La Russa british.

 

Signore gli domanda anche delle carceri e lui rivela che «il mio amico Gianni Alemanno mi scrive spesso per denunciare le condizioni proibitive delle celle, specie con le alte temperature». E Trump? È ancora un punto di riferimento della destra italiana dopo la batosta dei dazi? «Non è mai stato un punto di riferimento per la destra, come non lo è stato Biden.

 

Quando Biden dava un bacio in fronte a Meloni nessuno diceva che era succube di Biden. Trump è il rappresentante del popolo americano democraticamente eletto con cui l'Italia ha un rapporto di consolidata amicizia».

luca zaia congresso lega

 

Verso la fine torna nei panni di «Gnazio». A un giornalista che vuol fargli due domande, dice: «Fammene una, quella cattiva». «I miei collaboratori non vorrebbero che parlassi a braccio, ma io lo faccio lo stesso».

 

(...)