
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
1 - MILANO, L' ALLARME DI SALA "MIGRANTI NELLE TENDE"
Z.D. per “la Repubblica”
Tende per ospitare i profughi che continuano a rimbalzare dalle frontiere blindate di Como e Ventimiglia sul capoluogo lombardo. Ad affacciare l' ipotesi è il sindaco Beppe Sala che, ieri mattina, a chi gli chiedeva come affrontare l' ultima ondata di arrivi in Stazione Centrale, ha spiegato: «Con il prefetto Marangoni, si sta monitorando la situazione e non è esclusa la possibilità che si usino tende, perché di spazi, in tempi molto rapidi, non ce ne sono, in questo momento».
Alla domanda se si tratta di migranti appena giunti in Italia, il sindaco risponde: «Più che nuovi arrivi, bisogna capire se questo reflusso da Como e Ventimiglia porterà i migranti su Milano».
In effetti nel fine settimana, il Comune è dovuto correre ai ripari per non lasciare i rifugiati in strada. Tende sono già allestite in varie ex caserme e a Bresso, dove arrivano i migranti smistati dal Viminale. Sala conferma che altre potrebbero sorgerne.
Dove «lo sta verificando il prefetto e farà una proposta nei prossimi giorni ». Si parla da tempo dell' ex caserma di Baggio, si sta lavorando alla "Mancini" di via Corelli e Sala sottolinea di aver chiesto al ministro della Difesa altre strutture. La caserma "Montello" potrebbe essere nella lista.
Il Governatore Roberto Maroni immediatamente attacca su Twitter: «Sull' immigrazione il governo Renzi è ormai allo sbando. Clandestini a casa loro, subito».
E subito comincia la valanga di polemiche. «Milano ridotta a bivacco », tuona Maria Stella Gelmini, vicecapogruppo Fi alla Camera e consigliere comunale: «Su pressione del Governo di Roma, si vuole attrezzare una tendopoli per soccorrere i migranti respinti da Francia e Austria a Ventimiglia e Como. Povera Milano, ridotta a campo profughi, sempre generosa con chi rispetta i suoi valori, oggi non può essere costretta ad alzare bandiera bianca.
È ancora il governo che, invece di scaricare i problemi sulle amministrazioni locali, ha il dovere di trovare una risposta, dimostrando di saper coniugare accoglienza e rispetto delle regole». Il deputato Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, attacca: «Renzi la smetta di baloccarsi con le Olimpiadi e intervenga subito per evitare che Milano si trasformi in una nuova Calais, come profetizza il suo sindaco che vaneggia di allestire tendopoli».
stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 9
Di fronte a questi attacchi, Sala replica con una nota: «La situazione dei migranti nella città è nel pieno controllo delle autorità. Attualmente sono circa 3.200 le persone che trovano ospitalità e in funzione di ulteriori esigenze si potranno aggiungere alcune tende per la prima accoglienza, che si aggiungeranno a quelle già sistemate all' interno dell' ex Cie di via Corelli e della caserma Mancini. Non è prevista, alcuna tendopoli in altri luoghi della città».
L' emergenza arriva oggi anche in Consiglio dei ministri. Oltre mettere a disposizione nuove caserme e esercitare pressioni sull' Europa il Viminale pensa di offrire incentivi economici ai comuni che accolgono di più.
2 - MARONI: "IL GOVERNO HA FALLITO LO AMMETTA E DICHIARI LO STATO D' EMERGENZA"
Andrea Montanari per “la Repubblica”
Roberto Maroni, perché dice che sui migranti il governo Renzi è allo sbando?
«Perché non fa quello che dovrebbe. Gestire una situazione di emergenza che è sotto gli occhi di tutti ».
Cosa dovrebbe fare?
ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA
«Quello che Silvio Berlusconi fece nel 2011. Dichiarare lo stato di emergenza ai sensi della legge del 1992. Questo consentirebbe due cose».
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Quali?
«Il coinvolgimento della Protezione civile che darebbe ai prefetti a ai sindaci la possibilità davvero di intervenire per risolvere il problema. Inoltre, consentirebbe di allestire delle strutture temporanee direttamente gestite dal governo. In deroga a tutte le norme per via dell' emergenza. Non capisco perché non lo fa».
Il sindaco di Milano Beppe Sala nega le tendopoli, ma ammette che di questo passo serviranno altre tende nelle caserme.
«Nessuna tendopoli. Sarebbe la cosa peggiore da fare. È chiaro che se si lascia tutta la gestione nelle mani dei singoli comuni ognuno si arrangia come può. Si può evitare.
Ma fino a quando non viene dichiarato lo stato di emergenza i prefetti non hanno poteri. Sala invece di polemizzare con me dovrebbe sostenere la mia richiesta al governo. Lo invito a farlo. È l' unica soluzione e in fin dei conti aiuterebbe anche lui».
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Perché secondo lei il governo non lo dichiara?
«Perché sarebbe come ammettere di aver commesso un errore e di aver finora gestito male la situazione ».
Se lei si oppone all' utilizzo del campo base di Expo è difficile impedire che i profughi non arrivino a Milano.
«Prima di tutto questi non sono profughi, ma clandestini e come tali andrebbero trattati. Messi in centri di accoglienza temporanea. A Milano c' era quello di via Corelli, ma lo hanno chiuso. Milano si candida a diventare la capitale economica europea della finanza dopo la Brexit e ad ospitare l' agenzia europea del farmaco. Se mettiamo i profughi nel campo base possiamo scordarcelo. Mi sembra evidente ».
Sala conferma che da settembre sarà utilizzato per i profughi.
«Questo lo vedremo. Siamo pronti a ricorrere anche al Tar per impedirlo. C' è un accordo preciso firmato anche dal Comune che prevede che l' area debba essere smantellata e riconsegnata al comune di Rho. Modificare questa destinazione vorrebbe dire violare un accordo».
È contrario anche all' utilizzo delle caserme?
«Non capisco francamente questa soluzione. Mi sembra invece che nel governo regni la confusione più totale. Noi nel 2011 questo problema lo abbiamo risolto. C' era la guerra in Libia e la primavera araba. Con un' azione diplomatica per impedire che queste persone partano. Il governo deve riconoscere di avere sbagliato e dichiarare lo stato di emergenza. Poi se ne parla. Altrimenti Milano sarà condannata a diventare una nuova Calais. Come Ventimiglia e Como».
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Le istituzioni non dovrebbero collaborare?
«Più collaborativo di così. Io quello che propongo l' ho fatto quando ero ministro dell' Interno. Non dico queste cose per polemica politica, ma perché è l' unico modo per risolvere questo problema. Prima lo si capisce è meglio è».
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