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SALVATE IL SOLDATO BARTOLOZZI! SALE LA TENSIONE SUL CASO DELLA ZARINA DI VIA ARENULA GIUSY BARTOLOZZI TRA NORDIO E MANTOVANO - IL GUARDASIGILLI DIFENDE IL SUO CAPO DI GABINETTO INDAGATA PER FALSE DICHIARAZIONI SUL CASO ALMASRI - LA MAGGIORANZA VUOLE SCUDARE LA “ZARINA DI VIA ARENULA”, SOLLEVANDO UN CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE NEI CONFRONTI DELLA PROCURA DI ROMA PRESSO LA CORTE COSTITUZIONALE – MA NORDIO VUOLE RALLENTARE PER METTERSI ALLE SPALLE ALMENO IL REFERENDUM SULLA RIFORMA PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, MENTRE IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO…

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Federico Capurso per “la Stampa” - Estratti

 

carlo nordio e giusi bartolozzi

Con qualche affanno, il governo sta cercando di salvare Giusy Bartolozzi, la capo di gabinetto del ministro Carlo Nordio, invischiata nel caso Almasri e accusata di aver dato false comunicazioni ai pm. Quale sia la strada migliore per farle evitare il processo, però, è una domanda che sta alimentando divisioni e malumori tra il ministero della Giustizia e Palazzo Chigi. 

 

L'obiettivo dl centrodestra è riuscire a estendere lo "scudo" ministeriale a Bartolozzi. Fin qui sono tutti d'accordo. Dal punto di vista di un pezzo della maggioranza, se la capo di gabinetto ha detto il falso ai pm, lo ha fatto per "coprire" Nordio. Il suo sarebbe quindi un reato connesso a quello del Guardasigilli e, di conseguenza, per mandarla a processo i magistrati dovrebbero chiedere alla Camera l'autorizzazione a procedere (sapendo già che la Camera la negherebbe). Come arrivare a questa conclusione, con il salvataggio del soldato Bartolozzi, non è però semplice. 

 

carlo nordio e giusi bartolozzi

Nordio vorrebbe «rallentare» - racconta chi gli è vicino - per mettersi alle spalle almeno il referendum sulla riforma per la separazione delle carriere. Andare allo scontro con la procura di Roma, per salvare la sua capo di gabinetto da un processo che lambisce il caso Almasri, non è - avrebbe ragionato il ministro in questi giorni - il miglior messaggio da portare nella campagna referendaria sulla riforma della giustizia. 

 

Sarebbe preferibile, dal suo punto di vista, aprire un'interlocuzione con la Giunta per l'immunità, chiedere approfondimenti al Tribunale dei ministri. Insomma, tirarla per le lunghe ed evitare strappi. 

 

ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE

Il sottosegretario di Palazzo Chigi Alfredo Mantovano, invece, sembra preferisca accelerare, nel tentativo di chiudere una vicenda che si trascina da troppi mesi e che non smette di imbarazzare l'esecutivo. La strada individuata da Mantovano prevede di rivolgersi direttamente alla Corte costituzionale e sollevare un "conflitto di attribuzioni". Tempistiche certe per arrivare a un verdetto non ce ne sono, ma si parla di mesi. E nessuno può escludere che il giorno del referendum sulla separazione delle carriere e quello del pronunciamento della Consulta possano finire per essere pericolosamente vicini. 

 

A via Arenula, poi, non sono tutti sicuri che il reato contestato a Bartolozzi possa essere considerato connesso all'operato del ministro e, quindi, essere "scudato". Si cita in questi giorni il precedente del 2010 che riguarda l'ex ministro Lunardi e il cardinal Sepe, ma in quel caso - spiegano fonti del centrodestra - l'accusa era di corruzione: un tipo di reato che evidentemente doveva essere "connesso", anche per una questione di coincidenza temporale in cui viene commesso dalle parti.

carlo nordio e il caso almasri

 

Nel caso Bartolozzi, invece, le false comunicazioni ai pm della capo di gabinetto sarebbero state offerte in un secondo momento rispetto al reato contestato al ministro Nordio.

 

Insomma, nella stessa maggioranza c'è chi crede sia difficile per la Corte vedere un nesso abbastanza forte tra i due reati contestati. «Rivolgersi subito ala Consulta potrebbe rivelarsi un boomerang, perché perdiamo il controllo sui tempi e rischiamo di riaprire questa storia in momenti delicati», spiega un membro dell'esecutivo. E questi sono dubbi che non possono non agitare anche Bartolozzi. 

GIORGIA MELONI E ALFREDO MANTOVANO - FOTO LAPRESSEALFREDO MANTOVANO E CARLO NORDIO - INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO FORENSE mantovano meloni nordio piantedosi