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SALVINI È COSTRETTO A FARE RETROMARCIA SUL NUOVO CODICE DELLA STRADA - UNA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SALUTE E DELL'INTERNO RIPORTA CHE CHI È AL VOLANTE POTRÀ ESSERE ACCUSATO DI GUIDA SOTTO L'EFFETTO DI DROGHE SOLO SE HA ASSUNTO LE SOSTANZE POCO PRIMA DI SALIRE A BORDO DEL VEICOLO - LA DIRETTIVA SCONFESSA SALVINI E LE NUOVE NORME CHE HA INTRODOTTO: LE REGOLE PUNIVANO ANCHE CHI AVESSE FATTO USO DI STUPEFACENTI GIORNI PRIMA DI METTERSI AL VOLANTE E NON FOSSE RISULTATO "ALTERATO" ALLA GUIDA - LO SCAZZO TRA SALVINI E VASCO ROSSI
Estratto dell'articolo di Luca Monticelli per "la Stampa"
NUOVO CODICE DELLA STRADA - CONTROLLI ALCOL E DROGA
Per essere accusati di guidare sotto l'effetto di droghe e vedersi ritirare la patente bisognerà aver assunto sostanze stupefacenti in un periodo «prossimo» alla guida del veicolo. È questo il passaggio centrale della circolare che i ministeri dell'Interno e della Salute hanno inviato alle Prefetture di tutta Italia. Si tratta delle linee guida per l'accertamento dello stato di alterazione al volante che di fatto sconfessano il nuovo Codice della strada voluto da Matteo Salvini.
La misura sulle droghe aveva creato dure critiche all'impianto della legge e persino Vasco Rossi fu protagonista di uno scontro con il ministro dei Trasporti. «Dal 14 dicembre il ministro Salvini ha fatto in modo per il vostro bene che se anche avete fumato una canna una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni», aveva detto il cantante in un video sui social.
Salvini rispose invitando il rocker di Zocca a «parlare con le vittime della strada». Le sanzioni stabilite dal nuovo Codice per chi fa uso di sostanze stupefacenti, infatti, prescindono dagli effetti sulla capacità di guidare e sono legate solo al principio attivo rinvenuto nel corpo.
La circolare adottata l'11 aprile scorso chiarisce invece che «diversamente dalla precedente formulazione», ci deve essere uno stretto collegamento tra l'assunzione della sostanza e la guida del veicolo, in modo tale che la droga «produca ancora i suoi effetti nell'organismo durante la guida». Il documento spiega inoltre che la presenza dei principi attivi degli stupefacenti debba essere determinata solo attraverso test salivari da parte della polizia stradale che poi ha il compito di inviare le analisi a un laboratorio di tossicologia forense per la conferma.
Il Mit si difende sostenendo che la circolare non contraddice le novità del Codice della strada sulla droga. La direttiva, spiega il ministero dei Trasporti, è stata adottata «in piena coerenza con le nuove regole che puntano a punire chi si mette alla guida dopo aver assunto droghe e superando il concetto, soggettivo e non dimostrabile, di stato di alterazione». [...]
Sulla vicenda pesa però il rischio di incostituzionalità dopo che il gip del Tribunale di Pordenone ha depositato un'ordinanza in merito. La Consulta deciderà se è legittimo far scattare le sanzioni per la sola presenza di sostanze stupefacenti nell'organismo del conducente, indipendentemente dal fatto che l'interessato si trovi in stato di alterazione. L'ordinanza sulla costituzionalità del Codice esamina anche la possibilità che il conducente non sia dedito alle droghe, ma in cura con farmaci che contengono sostanze psicotrope. [...]
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