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SALVINI INTERNATIONAL - IL LEGHISTA INCONTRA L'AMBASCIATORE USA LEWIS EISENBERG: WASHINGTON VUOLE “MONITORARE” IL MINISTRO DELL’INTERNO E AVERE LA SICUREZZA CHE L’ITALIA NON SCIVOLI VERSO LA RUSSIA - INCONTRO ANCHE CON I DUE MINISTRI AUSTRIACI “AMICI”, HEINZ STRACHE E HERBERT KICKL, CON CUI HA DISCUSSO L’IPOTESI DI UN CAMPO PER I PROFUGHI NEI BALCANI
MATTEO SALVINI CON LA MELA IN BOCCA
Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
«Non ho avuto bisogno di convincere nessuno...». Matteo Salvini è appena uscito dal summit di Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte e gli alleati di governo. La linea dura nei confronti dell' Ue e persino la possibilità che l' Italia diserti l' eurovertice informale di domenica, non avrebbe trovato negli interlocutori del leader leghista particolari resistenze.
L'idea che sulla questione migranti sia «cambiato il mondo» secondo Salvini avrebbe fatto breccia, e così lui può elencare i punti chiave della sua strategia: «Porte chiuse alle ong che stanno come avvoltoi in attesa dei barconi, navi italiane più vicine alle coste italiane, creazione di hotspot in nordafrica» e forse non soltanto là. L' idea, Salvini la esprime così: «L'obiettivo è proteggere le frontiere esterne. Non dividere il problema tra i Paesi europei, ma risolverlo a monte».
matteo salvini giura da ministro
Insomma: il tema della redistribuzione degli immigrati nei paesi europei esiste, e il ministro dell' Interno ne parla, soprattutto per accusare i partner di non avere fatto la loro parte. Ma è una questione che lui vede, in qualche modo, «provvisoria». Perché per il futuro il punto è, semplicemente, «tenere fuori chi arriva senza titolo e cambiare il modo con cui è stata fino a qui affrontata la questione».
Ieri Salvini ha incontrato i due ministri austriaci «amici», Heinz Christian Strache e Herbert Kickl. È proprio quest' ultimo che fa un riferimento alla ricollocazione dei non aventi titolo: «Stiamo lavorando ad un progetto per creare nei Balcani dei centri dove avviare i richiedenti asilo che si sono visti respingere la domanda in Europa ma non vengono ripresi dai loro Paesi di origine». Insomma, l'«alleanza dei volenterosi» lanciata da Strache potrebbe proporre anche ad Albania, Serbia e Montenegro la creazione di hotspot (contro pagamento così come avviene già in Turchia) per non far entrare gli immigrati nel territorio Ue.
Ma ieri Salvini ha avuto anche un altro appuntamento significativo, quello con l'ambasciatore Usa Lewis M. Eisenberg. Un faccia a faccia che conferma i buoni rapporti con Washington, che potrebbero prossimamente manifestarsi con visite di Stato ad alto livello.
Ma il tema è comunque delicato. Secondo Paolo Messa, il direttore del Centro studi americani, «non è più il momento dello spirito di Pratica di Mare», il summit Nato del 2002 a cui partecipò anche la Russia, anche se «incontri come questi servono all'Italia per rassicurare gli alleati che non c'è alcuna intenzione di ribaltare le alleanze tradizionali, e all'amministrazione Usa di confermare la volontà di collaborazione e il fatto che non ci sia alcun pregiudizio nei confronti del nuovo governo». Anche se a breve le possibili ragioni di divisione - il finanziamento italiano delle missioni all' estero e soprattutto l' atteggiamento nei confronti delle sanzioni contro la Russia di Putin - dovranno trovare un superamento più stabile.
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