DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Orgoglio Raggi. Come rivitalizzata improvvisamente dalle continue invasioni di campo di Matteo Salvini, la sindaca di Roma riprende vigore e tono atletico e prova a risalire la china dopo le molte disfatte di questi mesi. Il leader della Lega le fornisce gli strumenti per contrattaccare, consentendole di spostare il peso del dibattito dalle mancanze dell' amministrazione cittadina a quelle del ministero dell' Interno e dello Stato nei confronti della sua Capitale.
Ieri Raggi ha pensato di replicare, dopo giorni di battibecchi, con un mezzo poco istituzionale e molto adatto ai tempi, un video quasi casalingo girato ai tavoli di un ristorante. La sindaca si improvvisa maestra elementare e impartisce una lezioncina di economia al discolo Salvini, alunno indisciplinato che non riconosce l' autorità. Rivolgendosi alla camera, verosimilmente un cellulare, vestita informalmente con un maglioncino a palle colorate, la sindaca dice: «Spieghiamo velocemente questa cosa del debito di Roma Capitale.
matteo salvini e virginia raggi 5
Oggi il debito costa 500 milioni». A questo punto afferra due tozzi di pane e li solleva a turno: «Il debito è suddiviso in due quote, 300 da parte dello Stato e 200 da parte di Roma Capitale. Domani il debito continuerà a costare allo Stato 300, anzi pure un po' meno: così». E il così è accompagnato dallo smozzicamento di uno dei due pezzi di pane. Perché? «Perché lo Stato rinegozia il debito». Finale a braccia alzate: «Salvini, hai capito?».
matteo salvini e virginia raggi 2
Una lezioncina ironica che parte da lontano, da un duello che si fa sempre più pesante tra la sindaca e il leader della Lega, che non fa mistero di aspirare a un' opa sulla Capitale, già Roma Ladrona. Dopo aver abbozzato per qualche tempo, la Raggi ha deciso di allinearsi alla strategia aggressiva di Di Maio, che risponde colpo su colpo alle provocazioni. Ieri ha spiegato: «Roma investa nella cultura: 100 milioni di euro in arrivo per il settore.
All' ignoranza, alla paura, noi rispondiamo in modo concreto». Dove l' ignoranza e la paura sono evidentemente attribuite al campo degli alleati di governo. Salvini replica: «Svuotare i cestini e inseguire i topi spetta al sindaco, non al ministro». Prima aveva spiegato di essere deluso: «Avevo invitato i romani a scegliere il cambiamento, ma dopo anni questo cambiamento non mi sembra molto diverso dal passato. Vivo Roma da cittadino, come tanti altri che si lamentano del traffico, dei crateri sulle strade, dei mezzi pubblici che non funzionano». Conclusione: «Probabilmente, se si votasse domani, non inviterei più a scegliere i 5 Stelle».
topi al cinema barberini di roma 6
La sindaca coglie la palla al balzo e spiega: «Io le villette dei Casamonica le ho abbattute». E mentre il M5S ricorda il «patto della pajata», con Umberto Bossi che mangiava il piatto romano insieme ad Alemanno e ingoiava anche un po' del debito capitolino, arrivano le prime reazioni nazionali.
Non proprio un coro a difesa della Raggi, che rimane una spina nel fianco del Movimento, con consensi mai così bassi. E così ecco il vicepremier Luigi Di Maio: «Quando la Lega è in difficoltà mettono in mezzo Roma. Io non rispondo nel merito, la città ce l' hanno lasciata così e cercheremo di metterla a posto». Difesa decisamente debole, visto che Di Maio decide di non rispondere nel«merito» e parla al futuro, come se la Raggi con la sua giunta non si fosse insediata già da quasi tre anni. In difesa della sindaca anche il presidente della Camera Roberto Fico, pur senza eccessi di entusiasmo: «I sindaci onesti, che lavorano per la città, vanno supportati e non contrastati, al Sud come al Nord, perché sono quelli più vicini ai cittadini».
TOPI ROMA 3TOPI ROMA 2roma topi a pratiTOPI ROMAGABBIANI TOPI ROMA
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