GOVERNO DI ALCOALIZZATI - LO SCAZZO FRA LA FRIGNERO E AIRONE PASSERA È ORMAI UFFICIALE - LA PIAGNONA SPIETATA NON VUOLE SENTIRE RAGIONI, CORRADINO BLA-BLA COME AL SOLITO CERCA DI SALVARE CAPRE E CAVOLI - LA SPERANZA C’È: LA SVIZZERA GLENCORE VORREBBE ACQUISTARE, PASSANDO PER LO STATO, LO STABILIMENTO SARDO DELL’ALCOA E ANCHE QUELLO VICINO, DELL’EUROALLUMINA….

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Giorgio Meletti per il "Fatto quotidiano"

Bisogna creare "posti economicamente sostenibili e non basati su trasferimenti pubblici". Puntuale, all'ora di cena, è arrivata Elsa Fornero a lanciare un nuovo scoraggiante messaggio agli operai dell'Alcoa.

Intervistata da Lilli Gruber a La7, il ministro del Lavoro ha confermato che nel governo tecnico ci sono due linee: la sua, cosiddetta rigorista, e quella del ministero dello Sviluppo economico, dove il sottosegretario Claudio De Vincenti sta cercando in queste ore di chiudere con l'Unione europea l'accordo che consenta di assicurare per 15 anni le tariffe elettriche agevolate alla fabbrica di alluminio di Portovesme.

I ministri tecnici sbandano, il titolare dello Sviluppo economico, Corrado Passera, dice ogni giorno una cosa diversa, ed è per questo che ieri, nel vertice con il governo sulla produttività, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto che la vertenza Alcoa venga avocata a palazzo Chigi. Contrariamente ai messaggi rassegnati diffusi a ogni pie' sospinto da membri del governo, le possibilità concrete di risolvere la questione ci sono. La multinazionale svizzera Glencore è seriamente intenzionata ad acquistare dall'americana Alcoa l'impianto sardo. Il suo progetto prevede di rimettere in funzione anche l'Eurallumina, stabilimento attaccato all'Alcoa, che estrae l'allumina dalla bauxite.

L'Alcoa trasforma l'allumina in alluminio. Eurallumina, venduta dallo Stato ai russi della Rusal, è ferma da tre anni. Secondo Glencore le due fabbriche possono ripartire insieme per diventare il fulcro di un polo di eccellenza europea per la lavorazione dei metalli non ferrosi.È un progetto di politica industriale, che cozza contro la ferma volontà dell'Alcoa di chiudere e basta.

Lunedì scorso i sindacati e i rappresentanti della regione Sardegna e degli enti locali hanno passato nove ore al ministero dello Sviluppo economico per cercare una soluzione, mentre i 300 operai dell'Alcoa protestavano rumorosamente sotto il palazzo. Passera, raccontano i presenti, si è visto per non più di mezz'ora, e si è limitato a fornire generiche rassicurazioni sulla sua buona volontà.

Ma ancora una volta, come aveva già fatto in pubblico, ha ricordato che l'Alcoa, nell'accordo del 27 marzo scorso, si era impegnata a cercare un acquirente fino a settembre, ma che non trovandolo avrebbe proceduto alla fermata dell'impianto senza indugi e senza ostacoli ulteriori da parte di governo e sindacati. "Quella carta l'avete firmata anche voi, e gli impegni presi vanno mantenuti", ha detto Passera ai sindacati. Poi si è messo a parlare di cassa integrazione per il dopo-chiusura.

Il clima di rassegnazione che il governo sembra voler imporre non trova riscontro nei fatti. La Glencore, come si era impegnata a fare, ha fatto pervenire una lettera al governo venerdì scorso, illustrando gli impegni che intende assumere e quelli che chiede in cambio, soprattutto in termini di tariffe elettriche. De Vincenti ha risposto lunedì mattina con un testo di promesse un po' generiche, e lunedì stesso la Glencore ha risposto chiedendo al governo impegni un po' più precisi. La tempestività degli svizzeri testimonia che sono realmente interessati. E che l'ostacolo per loro è proprio l'atteggiamento del governo.

La questione delle tariffe elettriche è sul tappeto da tre anni. Il governo Berlusconi arrangiò una proroga delle agevolazioni elettriche fino al 31 dicembre 2012. A gennaio di quest'anno l'Alcoa ha detto che a fine anno, cessando lo sconto elettrico, avrebbe chiuso.
Passera sa da otto mesi che il problema è quello delle tariffe e che una società come Glencore può decidere l'investimento su Portovesme solo davanti a un provvedimento normativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Dopo otto mesi l'unica notizia che il governo ha potuto fornire al tavolo di lunedì è stata che si augura di chiudere positivamente la trattativa con Bruxelles entro metà ottobre. Nel frattempo si intrecciano le telefonate. De Vincenti ieri ha organizzato un incontro con la Glencore che dovrebbe tenersi in settimana. Oggi la multinazionale svizzera vedrà il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci.

Ma resta un nodo politico da sciogliere. Il Pd, che sostiene il governo e ha visto il suo responsabile economico Stefano Fassina pesantemente contestato alla manifestazione dell'Alcoa, sta premendo in ogni modo su Passera perché si dia una mossa e affronti il caso con la necessaria energia e determinazione. Ma il partito della chiusura rimane fortissimo.

 

ROMA - LE PROTESTE DEGLI OPERAI ALCOASCONTRI ALCOA AlcoaSCONTRI ALCOA Alcoa Operai Sul Silos x SCONTRI ALCOA MINIERE GLENCORE