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La Roma dei palazzi del potere ribolle nel crepuscolo del governo Berlusconi. Capannelli di folla crescente, tenuti d'occhio da un sempre più corposo schieramento di forze dell'ordine, si sono assiepati all'ingresso di Palazzo Grazioli, in piazza Colonna a due passi da Palazzo Chigi, e persino al Quirinale, dove il premier dimissionario dovrebbe recarsi proprio questa sera.
Ma è dinanzi alla residenza privata del Cavaliere, dove è in corso un vertice del Pdl alla presenza di Berlusconi e di tutti i maggiorenti del partito, che si è radunata il maggior numero di persone. Contenuti sul marciapiede dietro una lunga transenna, i contestatori hanno fischiato sonoramente ogni auto blu che conduceva all'interno del palazzo i vari ministri e capi corrente.
DELUSIONE - Silvio Berlusconi avrebbe confidato a persone a lui vicine di essere «dispiaciuto e amareggiato» per le contestazioni contro di lui e contro l'esecutivo iniziate nel pomeriggio sotto Palazzo Chigi e che sono proseguite sotto Palazzo Grazioli all'arrivo dei ministri per l'ufficio di presidenza del Pdl. Il premier è rimasto deluso anche dopo aver visto i contestatori all'opera nel tragitto in macchina da Palazzo Chigi a Palazzo Grazioli.
CONTESTATO ANCHE MONTI - A Piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, nel mirino di contestatori è finito anche Mario Monti, l'economista indicato da più parti come il possibile prossimo premier. Un gruppo di ragazzi di Forza Nuova si è inserito tra la folla di cittadini che davanti alla sede del Governo aspettava notizie sulle dimissioni del presidente Berlusconi, urlando a squarciagola: «Monti bastardo, l'Italia non si vende», peraltro subito coperti dai fischi degli altri manifestanti tra i quali alcuni hanno intonato «Bella ciao».
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