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Alessandra Arachi per https://roma.corriere.it
Il «caso Lazio» nelle elezioni regionali del prossimo febbraio è un «caso» all’interno del centrosinistra da qualsiasi parte lo si prenda. Perché vengono sparigliate le carte in alleanze già consolidate. Perché si adombra una crisi locale tra Sinistra italiana e Verdi. Perché il Movimento 5 Stelle viene tirato per la giacchetta ma alla fine sembra stia pregustando anche l’ipotesi di una corsa solitaria. Il partito di Giuseppe Conte gioca d’attacco, sta cercando il nome forte da lanciare nella corsa e sembra che fino ad ora siano venute fuori due candidate: le giornaliste Bianca Berlinguer e Luisella Costamagna.
«Sono due nomi che hanno l’approvazione di tutto il Movimento, che vengono condivisi da tutti», conferma Paola Taverna, già senatrice e oggi delegata M5S alle trattative per queste elezioni regionali.
Il Movimento sta giocando un ruolo chiave in questa tornata elettorale nel Lazio, sparigliando l’attuale alleanza in carica nella Giunta regionale dove Pd, M5S, Sinistra italiana e Verdi stanno tutti insieme anche con il Terzo polo.
Il M5S, restìo ad un’alleanza con il Pd, viene guardato con favore da Sinistra italiana ma non dai Verdi. Così perlomeno dice Massimo Cervellini, segretario regionale di Sinistra italiana, che spiega il gioco delle alleanze: «Il Pd dovrebbe andare con il Terzo polo di Calenda. Noi invece vorremmo fare una lista con il M5S, in aggiunta ad alcune liste civiche». Ma quel «noi» sembrerebbe più un «io» nel Lazio. Cervellini parla infatti del suo alleato più stretto e dice: «In questa fase i Verdi mi sembra che stiano guardando ad Alessio D’Amato, candidato del Pd e del Terzo Polo. È soltanto una percezione, ma sono sicuro che alla fine ci ripenseranno, non posso credere che vogliano andare con chi vuole realizzare il termovalorizzatore».
Ma a livello nazionale non sembra esserci nessuna frattura tra i due alleati. I due rappresentanti nazionali di Sinistra italiana e Verdi, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, negano categoricamente qualsiasi frizione o conflitto. «Portiamo avanti il progetto politico comune e siamo convintamente uniti», dicono all’unisono, senza tentennamenti. Però, parlando poi della possibile alleanza con i 5 Stelle, le parole più nette arrivano da Angelo Bonelli: «Non penso che questa ipotesi si realizzerà», dice alludendo al fatto che Sinistra italiana nel Lazio possa decidere inseguire il Movimento e non essere seguito dai Verdi. E aggiunge: «Il nostro obiettivo è riporre l’esperienza di Alleanza Verdi-Sinistra delle Politiche anche a livello regionale».
angelo bonelli e nicola fratoianni parlano di soumahoro a mezzora in piu
Nicola Fratoianni è più sfumato: «Quello che succede nel Lazio riguarda il territorio e non intacca minimamente la nostra salda alleanza a livello nazionale. A livello locale è in atto una discussione, lasciamo che decidano e poi faremo i conti in base a quello che succederà».
Su un altro punto, poi, Fratoianni e Bonelli parlano una sola lingua: l’amarezza per la grande alleanza perduta del centrosinistra. Dice Fratoianni: «Noi dovremmo stare tutti insieme per poter contrastare la destra. Noi, Partito demoratico, M5S, Terzo polo. E soltanto tutti insieme potremmo farcela. Anche questa volta si sta perdendo un’occasione, ma non dipende da noi, lo dimostra il fatto che in Lombardia ci siamo stretti attorno a Pierfrancesco Majorino, candidato del Pd». Incalza Bonelli: «M5S, Verdi, la sinistra, Azione e Pd, nel Lazio governano insieme, sono in giunta insieme. Il M5S non si è dimesso dalle cariche di assessori. Questo significa che bisogna preservare questa maggioranza se non vogliamo fare lo scherzetto drammatico per il Paese di consegnare alla destra anche le Regionali».
GIUSEPPE CONTE ANGELO BONELLI E NICOLA FRATOIANNI ALLE CONSULTAZIONI
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