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A SUD DI NESSUN NORDIO! SCONTRO NEL GOVERNO, DOPO IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO ANCHE SALVINI BACCHETTA NORDIO SUL CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA: “NON È LA PRIORITÀ”. IL FORZISTA TAJANI, INVECE, SI SCHIERA COL GUARDASIGILLI – E SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TUONA L’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI: “UN PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA”
Nel governo è scontro sull’ipotesi di Carlo Nordio di rimodulare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ieri a criticare il ministro della Giustizia era stato il braccio desto Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano (“La modifica non è in discussione”) e oggi a bacchettare il Guardasigilli e Matteo Salvini, che però si scontra con Antonio Tajani che, invece, difende titolare di via Arenula. Il leader della Lega è intervenuto sulla questione allineandosi con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sottolineando che il concorso esterno “non è una priorità. Serve una riforma della giustizia urgente, efficace e condivisa, non contro nessuno, ma coinvolgendo tutti, magistrati compresi, sperando che nessuno sia bloccato dall'ideologia"”.
Ma da FoI Tajani risponde: "La priorità per Forza Italia è la separazione delle carriere. Sul concorso esterno da un punto di vista giuridico credo abbia ragione il ministro Nordio poi si vedrà come procedere. Ne parleremo". E intervenendo all’evento di FdI a Roma, Piazza Italia, ha aggiunto: "Non si tratta di cambiare o rendere più debole la lotta alla malavita organizzata, anzi. Questa lotta dobbiamo indurirla, utilizzando i migliori sistemi. E leggendo quello che ha detto il ministro credo voglia rafforzare una posizione e non indebolirla".
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CODICE NORDIO - POSTER BY MACONDO
Sulla separazione delle carriere si fa sentire l’Anm: “Fare dell'azione penale un'azione discrezionale, e poi certamente prima o poi sotto il controllo politico, la vediamo una cosa pericolosa per la democrazia – sostiene il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, anche lui a Radio Anch’io – La separazione delle carriere è una riforma che apre ad altre, perché dalla separazione dovrebbe poi seguire la discrezionalità dell'azione penale. Un pm separato dalla giurisdizione e quindi fuori da quei meccanismi di compensazione e di controllo che prevede la Costituzione, lo lasceremo da solo o ci sarà qualcun altro che ambirà al controllo sull'azione penale? E quello non potrà che essere il controllo politico".
CARLO NORDIO SERGIO MATTARELLA
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