renzi mattarella

LO SCONTRO TRA RENZI E MATTARELLA - IL COLLOQUIO DI STAMATTINA È STATO TESO. IL PRESIDENTE HA CERCATO DI CONVINCERE IL PREMIER A RESTARE FINO ALL'APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI STABILITÀ, MA LUI NON ACCETTA DEROGHE: VUOLE ECLISSARSI PER RICOSTRUIRE IL PD E LA SUA CREDIBILITÀ. MATTARELLA INVECE VUOLE CHE PORTI A TERMINE I SUOI DOVERI CON L'EUROPA, PER NON LASCIARE IL CETRIOLO A CHI VIENE DOPO

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Da ''Il Fatto Quotidiano - Insider''

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ROTTURA TRA RENZI E MATTARELLA

   

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Il colloquio fra Sergio Mattarella e Matteo Renzi è durato un’ora e non è stato idilliaco.

 

Il presidente della Repubblica ha tentato di convincere il fiorentino a restare fino all’approvazione della legge di Stabilità – qualche settimana – per non provocare scompensi ai già precari equilibri finanziari dell’Italia.

 

Ma Renzi, che deve eclissarsi per ricostruire il Partito democratico e la sua credibilità popolare, non accetta deroghe e ha ripetuto le parole pronunciate ieri sera dopo la batosta elettorale. La strada della crisi è appena cominciata e sembra molto lunga. La domanda che circola nei palazzi: quanti danni subirà il Paese se dovesse permanere questo tipo di atteggiamento?

 

 

RENZI SPIAZZA MATTARELLA

 

RENZI MATTARELLARENZI MATTARELLA

Questo è il dettagliato resoconto sull’incontro al Quirinale che lo stesso Matteo Renzi ha affidato a un tecnico del governo.

 

Il fiorentino ha cercato subito un contatto umano con Sergio Mattarella. Non ha finto, era sincero.

 

Ha confidato al presidente della Repubblica la tentazione di lasciare la politica dopo una sconfitta enorme, non prevista in questa misura e troppo pesante da smaltire anche per il futuro.

 

Poi Renzi ha parlato dell’urgenza di approvare la legge di Stabilità nel più breve tempo possibile e di non mollare il Paese alla deriva. La posizione del Partito democratico non può essere compatta, ha spiegato il premier dimissionario, finché non sarà riunita la direzione del partito, fissata adesso a mercoledì.

renzi grasso mattarellarenzi grasso mattarella

 

Il punto più controverso dell’incontro riguarda il ruolo del Pd nel prossimo governo. Renzi ha comunicato a Mattarella che le sue dimissioni investono tutti i ministri e dunque nessun attuale ministro sarà presente nell’esecutivo che guiderà il Paese alle prossime elezioni. Secondo il fiorentino, in sintesi, il Pd potrebbe offrire un appoggio esterno al governo, esserci e non esserci, scomparire per non apparire.

 

Un gioco di prestigio per la ricostruzione, il rilancio, la rifondazione, come dice il sottosegretario Luca Lotti.