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Il Parlamento "provveda sollecitamente al compimento di due importanti adempimenti istituzionali: la nuova normativa elettorale per il Senato e per la Camera e l'elezione di un giudice della Corte costituzionale". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un incontro avuto oggi al Quirinale con il presidente del Senato, Pietro Grasso, e la presidente della Camera, Laura Boldrini.
Il presidente della Repubblica ha chiesto ai presidenti di Senato e Camera - riferisce ancora il Quirinale nella nota diffusa al termine dell'incontro - di "rappresentare ai rispettivi gruppi parlamentari l'urgenza che rivestono entrambe le questioni per il funzionamento del nostro sistema istituzionale".
Una sollecitazione, quella del capo dello Stato, che il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, definisce 'giustissima'. "Il presidente della Repubblica ha ragione, sia sulla legge elettorale che sul giudice della Consulta. Non so gli altri, ma certamente per il Pd sono delle priorità. Già da oggi in capigruppo chiederemo la calendarizzazione di entrambe le questioni, cose su cui peraltro la presidente Boldrini da tempo è sensibile e attiva".
Dello stesso parere è anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Renato Brunetta, che però suggerisce al presidente di rivolgere il monito a Matteo Renzi: "Bene il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla legge elettorale. Ma più che al Parlamento, il capo dello Stato si rivolga al Partito democratico e al suo segretario in pectore, Matteo Renzi, che da mesi bloccano i lavori della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio in attesa che vengano celebrati prima il congresso e poi le primarie dem", si legge in un post su Facebook.
"Forza Italia, che ha presentato una proposta di legge chiara e iconoscibile (una, e non nove come hanno invece fatto gli amici del Pd), è pronta al dibattito e al confronto, con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento - aggiunge -, per fare presto e bene una nuova legge elettorale che tenga conto delle indicazioni implicite date dai cittadini con il voto al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre e che garantisca il giusto equilibrio tra il bisogno di governabilità e quello della rappresentanza. Nessun diktat da parte di nessuno, nessun punto 'imprescindibile' da imporre agli altri partiti. Seguiamo le indicazioni di Mattarella per un nuovo sistema di voto il più possibile condiviso".
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