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SE TRUMP FINISSE IN GALERA NON DUREREBBE UN GIORNO - DURANTE IL PROCESSO A NEW YORK "THE DONALD", ABITUATO A UNA VITA LUSSUOSA, SI LAMENTA PER LA TEMPERATURA DELL'AULA ("È FREDDO"), PERCHÉ NON PUO' INGURGITARE LE SUE BARRETTE DI CIOCCOLATA E BERE LE 12 LATTINE DI BIBITA GASSATA E SPIPPOLARE SUL CELLULLARE - L'EX PRESIDENTE, CHE ANCHE QUANDO ERA ALLA CASA BIANCA INIZIAVA A LAVORARE ALLE 11, ODIA STARE IN AULA, DOVE FATICA AD ACCETTARE CHE NON SIA LUI A DARE ORDINI...

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Estratto dell’articolo di Michele Farina per il “Corriere della Sera”

 

donald trump a new york per il processo per frode

Com’è la vita dell’imputato Trump? «Triste», ha detto al Wall Street Journal l’amico John Catsimatidis, proprietario di supermercati a New York. «Per lui non c’è niente di peggio che dover stare seduto e tranquillo». Senza le sue dodici lattine quotidiane di Diet Coke, senza lo smartphone sempre a portata di mano, senza la fidata Natalie Harp che di solito lo aggiorna con articoli e post grazie alla stampante portatile che ha sempre con sé.

 

Harp in questi giorni è seduta un paio di file dietro al boss, così vicina e così irraggiungibile. Un’altra settimana al processo, si parte alle 9 e 30 del mattino, al quindicesimo piano del Manhattan Criminal Courthouse, aula 1530, poca luce che filtra dalle tende delle quattro finestre.

 

TUTTI I PROCESSI DI DONALD TRUMP

Certo ci sono imputati a cui va peggio: sveglia alle 4 nel penitenziario di Rikers Island, un panino al formaggio e un cartone di latte per pranzo. Ma il miliardario Donald non è abituato a queste routine. Anche quando stava alla Casa Bianca si palesava in ufficio dopo le 11. […]

 

Questa volta è diverso, questa volta è costretto a stare seduto e ad ascoltare. Dipende dalle parole del giudice Juan Merchan: se si alza prima del tempo, Merchan lo bacchetta e lui torna al suo posto. Non è Trump a dare ordini. «Qui si gela», si era lamentato all’apertura del processo. Ma quando l’avvocato Todd Blanc ha chiesto se non si poteva alzare il riscaldamento, il giudice ha replicato: «Se lo facessimo, temo che la temperatura schizzerebbe a 30 gradi».

 

donald trump esce dall aula del tribunale di new york

Il processo per The Donald è già una punizione, ha scritto il New York Times . E lo aspettano altre cinque settimane di «tortura». Al di là dei 34 capi di imputazione che potrebbero costargli una condanna a quattro anni, c’è il disagio di un uomo che non è mai stato così tanto tempo di seguito con estranei: i testimoni che lo accusano, i giurati che lo scrutano, i giornalisti che sul grande schermo nell’altra stanza controllano se sbuffa o gli viene l’abbiocco.

DONALD TRUMP IN TRIBUNALE A NEW YORK - 1

 

Non può neppure ricorrere alle barrette di cioccolato o alle amate lattine. Durante le udienze soltanto acqua. In bagno va quando il giudice annuncia la pausa. Venerdì i reporter all’entrata gli hanno chiesto cosa avrebbe fatto per Melania che compiva 54 anni. «Oggi sarebbe bello stare con lei — ha risposto Trump — Ma per un processo truccato sono costretto in quest’aula». […]

DONALD TRUMP IN TRIBUNALE A NEW YORK - 3donald trump va in tribunale a new york 1donald trump in tribunale a new york 2manifestanti pro trump davanti al tribunale di manhattan