santanche nordio tajani

LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI OTTIENE IL SECONDO SÌ DAL SENATO, CON 106 VOTI FAVOREVOLI, TUTTA LA MAGGIORANZA PIÙ AZIONE, 61 CONTRARI E 11 ASTENSIONI, TRA I QUALI ITALIA VIVA – DOPO L’ESTATE TORNERÀ ALLA CAMERA PER IL TERZO STEP E SUCCESSIVAMENTE DI NUOVO AL SENATO. QUINDI IL PROBABILE REFERENDUM CONFERMATIVO, CHE POTREBBE TENERSI NELLA TARDA PRIMAVERA DEL 2026 – TAJANI CELEBRA IL CAV: “PER NOI È UNA GIORNATA STORICA, A BERLUSCONI DEDICHIAMO QUESTO TRAGUARDO MERAVIGLIOSO. CI GUARDA DA LASSÙ” – IL “CORRIERE” RACCONTA IL DISINTERESSE DEI PARLAMENTARI: “IL DIBATTITO IN AULA E’ DISTURBATO DA UN CHIACCHIERICCIO DI SOTTOFONDO CHE QUASI IMPEDISCE DI SENTIRE. SEMBRA CHE ASCOLTARE, QUI, INTERESSI POCO; OGNUNO PARLA PER SÉ E PER I PROPRI SOSTENITORI”

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1 - LA PROTESTA, POI I 106 VOTI IL SÌ ALLE CARRIERE SEPARATE

Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”

 

carlo nordio - approvazione del ddl separazione delle carriere dei magistrati - foto lapresse

La separazione delle carriere ottiene il secondo sì dal Senato, con 106 voti favorevoli, tutta la maggioranza più Azione, 61 contrari e 11 astensioni, tra i quali Italia viva. Tornerà alla Camera, che aveva approvato il disegno di legge di revisione costituzionale che definisce due percorsi distinti per pm e giudici a gennaio, per il terzo step e successivamente di nuovo al Senato. Il provvedimento è celebrato dalla maggioranza, con Giorgia Meloni che parla di «passo importante per una giustizia più efficiente equa e trasparente» e di «impegno preso con gli italiani rispettato».

 

Per la premier, in un video sui suoi canali social, si tratta di «una riforma che l’Italia aspetta da troppo tempo e che ha un triplice obiettivo: garantire ai cittadini il giusto processo, disarticolare il sistema correntizio nel Csm, restituire ai magistrati l’autorevolezza e la dignità che meritano». […] Il segretario e vicepremier Antonio Tajani raggiunge il Senato durante il voto e poi dichiara: «Per noi è una giornata storica, raggiungiamo l’obiettivo prefissato da Silvio Berlusconi. E a Berlusconi dedichiamo questo traguardo meraviglioso. Ci guarda da lassù».

 

PROTESTA DELLE OPPOSIZIONI AL SENATO PER LA RIFORMA SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE

Si pone sulla stessa linea di Meloni l’altro vicepremier, il leghista Matteo Salvini: «È una riforma storica. Gli italiani ci hanno votato anche per questo. E noi passiamo dalle parole ai fatti». […] Per il Guardasigilli Carlo Nordio, che lo firma, il ddl è «epocale».

 

Il ministro poi si augura comunque la ripresa di «un dialogo con la magistratura». Obiettivo difficile, considerato che anche ieri l’Anm bollava la separazione delle carriere come «un tentativo di addomesticare e rendere subalterne» le toghe. E, con una nota della giunta esecutiva, promette battaglia: «La riforma costituzionale toglierà garanzie ai cittadini. Continueremo a intervenire nel dibattito pubblico per argomentare con convinzione e determinazione le ragioni della nostra contrarietà, fino al referendum. La riforma Nordio mette a rischio l’indipendenza della magistratura. Non rafforza lo Stato di diritto: lo rende più fragile». […]

 

Il ddl tornerà dopo l’estate a Montecitorio e poi di nuovo al Senato per l’approvazione definitiva. Quindi il probabile referendum confermativo, che potrebbe tenersi nella tarda primavera del 2026.

 

2 - QUELLA DEDICA A BERLUSCONI

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

carlo nordio - approvazione del ddl separazione delle carriere dei magistrati - foto lapresse

«I suo sogno oggi si trasforma in realtà e il nostro presidente, dall’alto dei cieli, credo sorrida e guardi soddisfatto il lavoro dei suoi allievi», scandisce con ostentata emozione il senatore Pierantonio Zanettin, parlando dal banco che fu di Silvio Berlusconi. «La giustizia giusta gli è stata sempre a cuore».

 

Zanettin offre una particolare lettura dei trascorsi giudiziari di Berlusconi e accusa: «Egli è stato e continua a essere anche oggi vittima di una giustizia ingiusta, viziata dal pregiudizio ideologico e politico». Nella logica di Forza Italia questa riforma dovrebbe mettere fine al presunto «uso politico della giustizia», sebbene non incida in nessun modo sui tempi e i modi di conduzione di inchieste e processi. Ma il senatore azzurro celebra ugualmente con queste premesse «lo storico voto di oggi».

 

carlo nordio - approvazione del ddl separazione delle carriere dei magistrati - foto lapresse

A nome del Pd ha chiesto e ottenuto di intervenire Dario Franceschini, uno dei leader in campo dai tempi della fondazione, ex democristiano che parla dai banchi che furono dell’estrema sinistra e sfida la destra sul referendum confermativo previsto per il prossimo anno: «Ricordate il Papeete del 2019 e Salvini che chiedeva di votare per avere i pieni poteri? Giorgia Meloni è più furba e non lo dice, ma il desiderio di pieni poteri assomiglia molto a quello di allora. Per fortuna gli italiani hanno anticorpi forti».

 

Lo dimostrano i precedenti di riforme fatte a colpi di maggioranza bocciate dagli elettori nel 2006 e nel 2016. «Anche nel 2026 non pochi avranno voglia di uscire di casa per votare contro il governo e fermare le vostre tentazioni autoritarie», prevede Franceschini […] Si parla della politica di ieri e di oggi, nell’aula di Palazzo Madama che si appresta a votare la riforma costituzionale della magistratura arrivata al giro di boa della prima lettura nei due rami del Parlamento, senza che deputati e senatori abbiano cambiato una parola del testo uscito un anno fa dal Palazzo Chigi.

 

PROTESTA DELLE OPPOSIZIONI AL SENATO PER LA RIFORMA SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE

E così sarà nei prossimi due round di Camera e Senato, fino al referendum che entrambe gli schieramenti si dicono certi di vincere.

 

[…] I decibel della polemica e della protesta dai banchi della sinistra s’impennano, e per riportare un po’ d’ordine interviene la vice-presidente Anna Rossomando, del Pd […]

La stessa Rossomando, in precedenza, aveva interrotto l’ex magistrato pentastellato Roberto Scarpinato, che lavorò al fianco di Giovanni Falcone nel palazzo di giustizia di Palermo, mentre replicava a quegli esponenti della maggioranza (praticamente tutti, più Calenda) che hanno citato alcuni interventi di 34 anni fa del giudice assassinato a Capaci favorevoli alla separazione delle carriere: «Non potendo esibire pubblicamente e decentemente come spiriti guida di questa riforma Gelli, Berlusconi, Dell’Utri, Previti e personaggi simili, vi fate scudo dell’icona di Falcone, che proprio dai mondi di cui questi personaggi sono l’emblema — il lobbismo, la borghesia mafiosa e i poteri economici conniventi con le mafie — fu osteggiato, ridotto all’impotenza e lasciato nelle mani dei macellai che lo massacrarono il 23 maggio 1992». […]

 

sciopero dei magistrati - protesta davanti alla cassazione a roma

Per il resto il dibattito fila via liscio, disturbato da un chiacchiericcio di sottofondo che quasi impedisce di sentire, come accade a scuola quando c’è la supplente e gli alunni non la stanno a sentire. E davvero sembra che ascoltare, qui, interessi poco; ognuno parla per sé e per i propri sostenitori, mentre gli altri si occupano d’altro.

 

In apertura, quando Calenda illustra il voto favorevole di Azione, nell’aula ancora semivuota, l’unico attento a ciò che dice sembra il ministro Nordio, seduto ai banchi del governo al fianco del collega Ciriani e al viceministro Sisto, intento nella lettura di alcune carte. In un paio di occasioni il Guardasigilli pare imitare Giorgia Meloni, lasciandosi andare a plateali cenni di dissenso scuotendo la testa e mettendosela tra le mani, come quando il senatore di Avs Giuseppe De Cristofaro accusa il governo di «vendetta politica contro i magistrati». […]

giorgia meloni carlo nordiosciopero dei magistrati - protesta davanti al tribunale di milano