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MENTRE QUEL BISCHERO DI RENZI SLINGUAVA OBAMA E SOSTENEVA HILLARY, A SETTEMBRE QUEL GRAN PARA-GURU DI BERLUSCONI HA INCONTRATO DI NASCOSTO TRUMP A NEW YORK - I DUE PARRUCCHINATI SI SAREBBERO INCONTRATI QUANDO IL CAV ERA IN AMERICA PER ACCERTAMENTI MEDICI

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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

silvio berlusconi versione trumpsilvio berlusconi versione trump

Silvio Berlusconi finora non ha confermato, ma fonti ben informate sostengono che ha incontrato Donald Trump quando, alla fine di settembre, è venuto a New York per accertamenti medici. I temi toccati non sono noti, ma è probabile che abbiano svariato dalla politica agli affari. Dopo la vittoria di Trump, La Stampa aveva scritto che Berlusconi lo aveva incontrato tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, a margine delle visite fatte al Presbyterian Hospital per verificare le condizioni del suo cuore.

 

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All'epoca Donald era impegnato nella fase finale della campagna elettorale, ma aveva tenuto la sua base a New York, dove rientrava praticamente ogni sera alla fine delle giornate dedicate ai comizi. Sul piano logistico, quindi, non era impossibile organizzare un appuntamento. I sondaggi, poi, non sembravano molto favorevoli, ed è lecito supporre che il candidato repubblicano tenesse a mente anche le sue prospettive imprenditoriali future, se non fosse riuscito a conquistare la Casa Bianca.

 

Da questo punto di vista, un contatto con Berlusconi poteva tornare utile sotto diversi aspetti. Allora, infatti, circolavano voci insistenti che Trump, insieme al genero Jared Kushner, stava considerando la possibilità di lanciare una propria televisione, costruendola sull' esperienza fatta quando conduceva i reality show e sulla popolarità politica guadagnata durante la campagna presidenziale.

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I suoi figli Donald junior ed Eric, poi, non nascondevano l'interesse a espandere le attività immobiliari e alberghiere della famiglia all'Italia, ad esempio sulla costiera amalfitana o in Sardegna, dove da bambini erano venuti spesso in vacanza. Poi ovviamente c'era la volontà politica di conoscersi, nella prospettiva invece di un successo nelle presidenziali, che avrebbe trasformato Silvio in una sponda utile in Europa. Del resto era stato lo stesso Donald a dire che aveva stima dell'ex premier italiano, prima di questa occasione di vederlo.

 

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Dopo la vittoria del candidato repubblicano, parlando con il «Corriere della Sera», Berlusconi aveva detto che «alcune analogie sono evidenti, anche se la mia storia di imprenditore è molto diversa da quella di Trump, che non ho mai avuto occasione di conoscere». Non era però la risposta a una domanda diretta sull'eventuale incontro avvenuto a New York durante la visita di ottobre, e quindi si poteva interpretare come un riferimento alle frequentazioni non avvenute durante l'attività imprenditoriale e politica, oppure il desiderio di mantenere la riservatezza.

 

Ora fonti ben informate a cavallo tra l'Italia e gli Stati Uniti confermano invece che il colloquio sarebbe avvenuto, proprio in quei giorni. Secondo alcuni, anche più di una conversazione. I temi discussi non sono noti, ma è possibile supporre che abbiano toccato tanto la politica, quanto gli affari. Dopo la vittoria di Trump, però, il primo aspetto prende il sopravvento, anche per il rinnovato impegno in questi giorni di Berlusconi sulla scena nazionale.