
FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA,…
Gianluca Veneziani per "Libero quotidiano"
Se François Hollande perde dappertutto, la sua compagna attuale, Julie Gayet, riesce almeno a vincere le cause giudiziarie. Ieri infatti il tribunale di Nanterre ha stabilito il risarcimento di 15mila euro all'attrice da parte del settimanale Closer, «reo» di aver pubblicato lo scorso gennaio le foto relative alla sua relazione con il Presidente. La Gayet, in realtà , aveva chiesto al giornale 50mila euro di danni e interessi e 4000 per le spese legali.
Il suo avvocato, Jean Enochi, aveva motivato la richiesta parlando di una «vera trappola» ordita ai danni della donna e di una sorta di «caccia alla selvaggina da parte dei fotografi», scatenatasi dopo le pubblicazioni su Closer. L'avvocato del settimanale, Delphine Pando, aveva provato replicare, giustificando lo scoop con «il diritto a informare i francesi sulla sicurezza del Presidente».
Nondimeno, alla fine ha dovuto capitolare: il settimanale, oltre a risarcire la Gayet, dovrà dare in copertina la notizia della propria condanna. A conti fatti, chi ci guadagna dalla vicenda è però proprio il giornale scandalistico. Nella settimana delle rivelazioni ha infatti raddoppiato le copie vendute, passando da 330mila a 610mila, con un guadagno netto di circa 420mila euro (considerando che il costo di ogni copia è di 1,50).
Che saranno mai 15mila euro a fronte di più di 400mila guadagnati? Non solo. Nelle settimane successive, Closer ha cavalcato l'onda dello scoop, pubblicando prima ulteriori dettagli sulla durata e la natura della relazione sentimental- presidenziale, poi mettendo in circolazione le foto della Gayet in topless, infine dando voce a una possibile crisi tra Hollande e la sua compagna.
Ciò è valso al giornale una popolarità mondiale e un'attendibilità (è stato infatti condannato per il metodo con cui è stata conquistata la notizia, non per il merito della notizia) che sicuramente rappresentano un tesoretto su cui poter contare anche in futuro. Un vero affarone per Mondadori, editore del settimanale. La Gayet, dalla storia, esce invece con un portafoglio appena più pieno, ma con le ossa rotte.
Dopo lo scoppio dello scandalo, ha dovuto infatti rinunciare sia alla sua vita pubblica che privata. Da un lato, è scomparsa dalle scene e dalla vita mondana (a parte la presenza ai César, gli Oscar del cinema d'Oltralpe) e ha dovuto perfino lasciare il suo posto in giuria all'Accademia di Francia a Roma, per revoca diretta del ministero della Cultura francese. Dall'altro, non si è più fatta vedere in compagnia del Presidente, neppure alla prima del nuovo film del regista Alain Desnais, occasione per la quale era attesa con Hollande, per la loro prima uscita pubblica.
L'unico contesto in cui la Gayet tornerà a essere visibile sarà il film Quai d'Orsay, presentato a Roma al festival sul cinema francese Rendezvous (dal 2 al 6 aprile). Nella commedia del regista Bertrand Tavernier l'attrice interpreta il ruolo di una consigliera del ministro degli Esteri e in una scena appare in deshabillé, con tanto di slip, reggiseno e autoreggenti. Una ragione in più per capire come mai Hollande abbia ceduto al suo fascino.
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