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Da "The Washington Post"
http://wapo.st/JCXiF1
DAGOREPORT
L'Fbi avrebbe "forzato" i risultati degli esami forensi per accusare arbitrariamente alcuni imputati.
Lo rivela il "Washington Post", che riporta le dichiarazioni di Frederic Whitehurst, un chimico avvocato che lavorava per i servizi segreti americani. A quanto racconta Whitehurst, durante il processo a Omar Abdel Rahman, imputato per essere uno degli organizzatori del primo attacco alle Torri Gemelle nel 1993, i suoi superiori lo costrinsero a ignorare i risultati dei test che aveva svolto e che non supportassero le accuse.
Già nel 1995 Whitehurst aveva denunciato pressioni e mancanza di trasparenza e imparzialità nei test scientifici, in un periodo in cui l'Fbi era nell'occhio del ciclone a causa degli attentati al World Trade Center del 1993, di Oklahoma City e dell'omicidio di O.J. Simpson.
Dopo le denunce del chimico, il Procuratore Generale Janet Reno e il direttore dell'Fbi Louis J. Freeh hanno deciso di attivare una task force per ricontrollare migliaia di casi. Dopo nove anni, la task force ha completato il suo lavoro ma non ha mai comunicato pubblicamente le conclusioni delle indagini.
Si parla di oltre 10 mila pagine di documenti e decine di interviste. Qualcuno pensa a un'operazione di insabbiamento da parte del Dipartimento di Giustizia e dell'Fbi.
Fatto sta che ancora oggi potrebbero trovarsi in prigione molte persone innocenti.
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