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LO SGOMBERO DEL CENTRO SOCIALE "ASKATASUNA" DIVENTA UN CASO POLITICO - IL CENTRODESTRA CHIEDE LE DIMISSIONI DEL SINDACO DI TORINO, STEFANO LO RUSSO, DEL PD, ACCUSANDOLO DI AVER TOLLERATO L'OCCUPAZIONE DELLO STABILE E AVER "DIALOGATO" CON GLI ANTAGONISTI ("FASCISTI ROSSI"). LUI SI DIFENDE: "NON HO RIMPIANTI, LO RIFAREI" - SI SPACCA ANCHE LA MAGGIORANZA CHE SOSTIENE IL SINDACO DI TORINO: AVS DIFENDE L'OCCUPAZIONE: "NECESSARIO DIFENDERE ASKATASUNA DALLA DERIVA AUTORITARIA DELLA DESTRA AL GOVERNO" - IL MOVIMENTO 5 STELLE, CHE A TORINO E' ALL'OPPOSIZIONE, SI DIVIDE - LE PAROLE DEL MINISTRO DELL'INTERNO PIANTEDOSI....
Le persone a Torino manifestavano pacificamente esercitando i diritti garantiti dagli Articoli 21 e 17 della Costituzione.
— mostro ?? ? ?? (@avantibionda) December 21, 2025
Finché non sono stati caricati dalla polizia perché il corteo era contro il provvedimento repressivo di piantedosi e contro i crimini di Israele.#Askatasuna pic.twitter.com/VVuDtPcdve
Estratto dell'articolo di Andrea Joly per “la Stampa”
scontri al corteo per lo sgombero del centro sociale askatasuna 6
Dopo lo sgombero di Askatasuna, dopo giorni di assedio politico e dopo gli ultimi scontri in piazza di sabato, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo si presenta di fronte al centrodestra pronto a stanarlo con un discorso di oltre 20 minuti riassumibile in cinque parole: «Non ho rimpianti: lo rifarei». «Abbassiamo i toni per il bene della città», chiede subito dopo il primo cittadino dem.
Ma l'assalto delle opposizioni non si placa. E mentre da Torino Forza Italia chiede le sue dimissioni, da Roma sembra replicare direttamente il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Askatasuna era occupato abusivamente da 30 anni - risponde a chi gli chiede se le operazioni delle forze dell'ordine non si fossero mosse in modo troppo muscolare -, non capisco perché doveva esserci cautela». E poi aggiunge: «Non guardiamo il colore politico: CasaPound è nella lista dei prossimi sgomberi».
Lo Russo nell'ultimo Consiglio comunale del 2025 difende in modo netto il patto di collaborazione che la sua giunta ha avviato a gennaio 2024 per trasformare in bene comune l'immobile, dichiarato inagibile, da 29 anni casa del centro sociale Askatasuna. Punto di riferimento della rete antagonista italiana e in prima linea nella lotta alla Tav. Il Comune ha disdetto il patto giovedì scorso con le operazioni di sgombero del centro sociale.
Ed è proprio quel patto che ha scatenato la bufera politica sul sindaco dem. Lo Russo rivendica «la linea di dialogo». Ribadisce «la condanna ai violenti». Attacca il governo che «utilizza il tema ordine pubblico come strumento di distrazione politica e propaganda con frasi come "tolleranza zero" e "ruspe sui centri sociali"», lanciando la stoccata al ministro dei Trasporti Matteo Salvini. «Alimentano paure, tensioni e semplificazioni pericolose», conclude. Segue l'applauso, ma solo dei consiglieri del Pd.
MILITANTI DI ASKATASUNA - SCONTRI CON LA POLIZIA
Le frasi di Lo Russo riaccendono le opposizioni. «Il sindaco con questo patto ha fatto vincere l'illegalità per due anni - denuncia la capogruppo di Forza Italia Federica Scanderebech - ora si dimetta». «Legittima l'occupazione degli spazi pubblici di chi ha assaltato la redazione de La Stampa», incalza l'azzurro Domenico Garcea. La Lega insiste: «Lo Russo prova a scaricare la colpa sul governo dopo aver lasciato mettere a ferro e fuoco la città dai fascisti rossi», dice il capogruppo Fabrizio Ricca. [...]
Fratelli d'Italia parla di «danni provocati negli anni da questi antagonisti quantificabili in 6,8 milioni di euro - dice il vicecapogruppo Enzo Liardo - dalla Tav agli scontri in piazza». E, a fine discorso, chiede le dimissioni dell'assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli di Sinistra Ecologista, rappresentante di Avs nella maggioranza del Comune di Torino, sceso in piazza sabato scorso al corteo in difesa del centro sociale e finito in guerriglia.
MILITANTI DI ASKATASUNA - SCONTRI CON LA POLIZIA
Anche in maggioranza arrivano le prime divisioni. Il Pd difende il sindaco. Sinistra ecologista rivendica il patto per «difendere Askatasuna bene comune dalla deriva autoritaria della destra al governo - dice la capogruppo Sara Diena - la nostra città non si può piegare, non si piegherà, a questa destra che semina paura spacciandola per sicurezza. Torneremo in piazza a difesa dei centri sociali». [...]
Linea simile anche dai consiglieri di centrosinistra di Demos e + Europa, mentre il Movimento 5 Stelle - a Torino all'opposizione - si spacca. Il capogruppo Andrea Russi parla «del più grande fallimento del mandato di Lo Russo». La consigliera Valentina Sganga invece lo difende: «Sto col sindaco e con il patto di collaborazione».
sgombero a torino del centro sociale askatasuna 20
stefano lo russo elly schlein
stefano lo russo - carlos tavares - alberto cirio
sgombero a torino del centro sociale askatasuna 18
monsignor cesare nosiglia, stefano lo russo
sgombero a torino del centro sociale askatasuna 9
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