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SI FA PRESTO A DIRE “CONDONO” – IL DECRETO “SALVA CASA” VOLUTO DA SALVINI È IMPANTANATO NELLA GIUNGLA DELLE LEGGI LOCALI – QUINDICI REGIONI PIÙ LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO HANNO APPROVATO CIRCOLARI, ATTI E DELIBERE DIFFERENTI PER RECEPIRE IL TESTO CHE PERMETTE DI SANARE DI FINESTRE, BALCONI, NICCHIE, VERANDE, SOPPALCHI, ADDIRITTURA INTERE STANZE. MA SPESSO LE DIFFORMITÀ TRA LA NORMA NAZIONALE E QUELLE REGIONALI CREA UN CORTOCIRCUITO – L’ALLARME DEI COSTRUTTORI...

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Estratto dell’articolo di Giuseppe Latour per “Il Sole 24 Ore”

 

MATTEO SALVINI - DECRETO SALVA CASA

Quindici Regioni: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle D’Aosta e Veneto. Oltre alla Provincia autonoma di Trento.

 

 Il contatore degli atti di recepimento del decreto Salva casa, mese dopo mese, sta facendo segnare costantemente nuovi interventi a livello locale. Sanatorie, difformità, variazioni essenziali, compatibilità paesaggistica, cambi di destinazione d’uso: sono tutti temi sui quali sui territori si registrano interpretazioni e differenze, grandi e piccole.

 

DECRETO SALVA CASA - IL SOLE 24 ORE

A fare il punto su questo complesso quadro è un dossier dell’Ance, costantemente aggiornato per tenere il monitoraggio di una situazione sempre più articolata: leggi, ma anche circolari, determine, delibere e note interpretative stanno accompagnando l’evoluzione del decreto 69/2024.

 

[…] «Dalla sua entrata in vigore - spiega l’introduzione del dossier -, numerose sono le questioni applicative e interpretative che sono sorte, in particolare con riferimento al rapporto con le normative regionali e locali vigenti». Anche se la norma nazionale è direttamente applicativa, le piccole differenze a livello locale possono essere decisive.

 

Il caso più clamoroso è, a oggi, quello della legge 18/2025 della Sardegna, che ha deciso di disapplicare una delle norme chiave del decreto Salva casa: le deroghe ai requisiti igienico sanitari, fissati a livello nazionale, per le cosiddette “mini abitazioni”.

MATTEO SALVINI - DECRETO SALVA CASA

 

Per il Governo, però, si tratta di una previsione che fissa dei livelli essenziali di prestazioni ai quali non è possibile derogare su singoli territori. Per questo, è arrivata l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale.

 

Al di là di questa possibile violazione, però, il panorama regionale si presenta comunque particolarmente frastagliato. Resta, in primo luogo, difficile da comporre il puzzle delle variazioni essenziali. Per capire l’importanza della questione, bisogna partire dalla definizione di parziale difformità.

 

DECRETO SALVA CASA - IL SOLE 24 ORE

Si tratta di interventi costruttivi (stanze più grandi, verande, balconi) realizzati secondo modalità diverse da quelle previste e autorizzate in Comune, che siano compresi tra il limite delle tolleranze (che finora era il 2% delle misure dichiarate, ma che viene elevato fino al 5% dal Salva casa, a seconda della dimensione dell’immobile) e quello, per l’appunto, delle variazioni essenziali, che vengono indicate, invece, dalle norme regionali.

 

Proprio queste parziali difformità sono sanabili in modo semplificato con il Salva casa. Ma il raggio d’azione delle sanatorie cambia da Regione a Regione.

 

Il Lazio è intervenuto poche settimane fa, con la legge 12 del 2025, dal momento che aveva la soglia più bassa in assoluto: il 2 per cento. La nuova legge stabilisce che costituisce variazione essenziale un aumento «superiore al 15% del volume o della superficie lorda complessiva del fabbricato».

 

DECRETO SALVA CASA

Fino al limite del 15% si resta, quindi, nel concetto di parziale difformità, sanabile grazie all’istituto del Salva casa. Il problema è che, questo limite cambia ovunque nel resto d’Italia. E continuerà a cambiare: la Campania ha già annunciato un suo prossimo intervento.

 

Ma le differenze e le interpretazioni locali restano anche su altri temi, spesso figlie di norme che, sin dall’inizio, hanno presentato problemi applicativi. È il caso dei rapporti tra le nuove regolarizzazioni e le autorizzazioni paesaggistiche. Sul punto ancora la Regione Lazio ha dato delle indicazioni interpretative, con una circolare. Ma non è la sola.

 

DECRETO SALVA CASA - IL SOLE 24 ORE

L’Emilia-Romagna ha recepito con alcune differenze la norma in tema di compatibilità paesaggistica. Un approccio simile a quello adottato dal Friuli-Venezia Giulia e dalla Valle d’Aosta. La mappa locale, quindi, resta frastagliatissima. [...]

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