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passera contro l italicum col bavaglio
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
L' unica cosa certa è che nel centrodestra non ci sia spazio per un «Papa straniero», come invece auspica Berlusconi. Ovvero per un personaggio estraneo ai partiti, che salti fuori dalla società civile e si metta a capo di questo schieramento.
Per essere più chiari, i sondaggisti escludono che uno come Diego Della Valle o Corrado Passera possa guadagnare un ruolo di leadership. Stesso discorso per i governatori Maroni e Zaia. Dice Roberto Weber di Ixè: «Maroni è datato e Zaia, pur bravo e moderno, rimane un leader regionale».
Nicola Piepoli ha testato alcune volte l' ex ad di Intesa-San Paolo ed «è irrilevante in termini di consenso». «Vale pure per Della Valle: fuori concorso. Sono personalità virtuali». Meno apocalittico è invece Antonio Noto (Ipr Marketing). «Sono leader potenziali, attorno a loro tutto è da costruire.
Della Valle, tirato dalla giacchetta da pezzi di ex Forza Italia, è ancora percepito come un imprenditore puro, mentre Passera tra qualche anno potrebbe venir fuori, ma non certo alla testa di questo centrodestra oggi più spostato su posizioni radicali espresse da Salvini e Meloni».
Secondo Piepoli c' è poco da girarci intorno: in questo versante politico tutto il gioco è nelle mani di Berlusconi e Salvini, con quest' ultimo in prima fila. «È vero che il capo leghista non è in grado di sfondare tra i moderati e al Sud, ma oggi il nostro indicatore di fiducia lo dà al 26%, in crescita di un punto, contro il 15% del Cavaliere».
E Giorgia Meloni? Non è messa per niente male. Ha avuto una crescita costante nell' ultimo anno sia come partito (Fratelli d' Italia) sia personale.
Addirittura scavalca Berlusconi secondo i dati di novembre dell' Istituto Demopolis guidato da Pietro Vento: la fiducia degli italiani nei leader di centrodestra vede al primo posto Salvini con il 31%, poi Meloni al 23%, infine Berlusconi al 20%.
Nei sondaggi di Antonio Noto il segretario del Carroccio rimane in testa tra gli elettori di centrodestra (54%), staccando di molte punti l' ex premier (21%) e la leader di Fdi (18%).
Si tratta di fotografie scattate in questo momento, magari influenzate dalla manifestazione leghista di Bologna. Mancano ancora due anni alle elezioni politiche, prima che si definiscano i rapporti di forza e le candidature alla premiership.
E non sempre i sondaggi hanno centrato i veri umori degli elettori che si trasformano in voti veri nelle urne. Berlusconi sostiene di essere rimasto indietro perché è stato costretto per tre anni al silenzio e ai servizi sociali.
BERLUSCONI PASSERA DELLA VALLE ZAIA 9
È convinto che adesso il suo ritorno in pista porterà Forza Italia al 20% (oggi Weber la inchioda al 9%) e anche la fiducia sulla sua persona schizzerà in alto. Non pensa però che possa essere lui il frontman.
Si vuole ritagliare il ruolo del padre nobile ancora capace di tenere insieme il centrodestra. «Comunque senza di me e Forza Italia - ripete sempre - Salvini e Meloni rappresenterebbero solo la Destra». In più, aggiunge Noto, il punto debole di Salvini è il Sud: «Per quanto possa fare, rimane percepito come il leghista anti-meridionale».
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