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LA SOLITA EUROPA: BALBETTANTE E DIVISA – AL CONSIGLIO EUROPEO I LEADER FRENANO SUL PROGETTO DEL “MURO DEI DRONI” PER FERMARE LE INCURSIONI AEREE DEI RUSSI: NEI PIANI DELLA COMMISSIONE UE DOVEVA ESSERE IL PRIMO PASSO VERSO L’ESERCITO EUROPEO – VON DER LEYEN RIPETE CHE SARÀ BRUXELLES A COORDINARE LE DIFESE, MA I GOVERNI NON INTENDONO CEDERE SOVRANITÀ. FRANCIA, GERMANIA E ITALIA HANNO CHIESTO UN RUOLO SPECIFICO PER I MINISTRI DELLA DIFESA…
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
CONSIGLIO EUROPEO A COPENAGHEN
Sotto il comando dell'Ue». Questa frase ripetuta in più occasioni dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha messo in allarme molti Stati dell'Unione. Dalla Francia alla Germania. E nel Consiglio europeo straordinario di ieri ha provocato un vero e proprio scontro sul "Muro dei droni", con non poche critiche nei suoi confronti.
[…] Perché von der Leyen non sta nascondendo di voler puntare tutte le sue fiches sull'operazione a favore di questo nuovo sistema di difesa. Nelle intenzioni di Palazzo Berlaymont il muro di droni può diventare la prima forma di esercito europeo.
Quello tradizionale, infatti, stenta a decollare e uno composto da macchine e non da uomini potrebbe rappresentare un obiettivo più praticabile. Nessuno dei 27, in particolare quelli più "grandi", ha voluto fino ad ora rinunciare al controllo sulle forze armate e i Trattati non assegnano all'Unione alcuna competenza effettiva in questo campo.
Per la presidente della Commissione, dunque, l'emergenza russa può essere sfruttata per restituire centralità al suo mandato e per attribuire all'esecutivo europeo una funzione che formalmente non poterebbe avere. Non è un caso che il concetto base, ripetuto anche ieri al summit, sia stato: «Sotto il comando Ue». Per lo stesso motivo insiste affinché il progetto non sia solo a carico dei Paesi confinanti o più vicini alla Russia, ma coinvolga tutti.
[…]
giorgia meloni al consiglio europeo 8
Infatti l'eventuale «comando Ue» significa una struttura capace di agire in autonomia e rapidità, e che inevitabilmente risponderebbe a Palazzo Berlaymont.
Esattamente per lo stesso motivo stanno emergendo molti e severi distinguo. Pure durante il vertice di ieri Francia, Germania e anche Italia hanno avanzato più di un dubbio sul programma ideato dall'esecutivo comunitario. Tanto da chiedere un ruolo specifico per i ministri della Difesa. Nessuna obiezione di principio all'iniziativa ma un modo per lasciarne l'autorità ai governi nazionali.
Il nodo principale su questo terreno è sempre lo stesso: chi comanda? Von der Leyen vorrebbe rispondere all'interrogativo concentrando su Bruxelles le scelte. Un'opzione che per il momento i 27 non gradiscono per niente.
Esiste anche una distanza tra i paesi del sud e quelli del nord. Quest'ultimi sono i principali bersagli delle provocazioni e delle incursioni russe. Ma alcuni membri, come l'Italia, non esclude una partecipazione – non con le modalità proposte da Palazzo Berlaymont - per due motivi.
CONSIGLIO EUROPEO A COPENAGHEN
Il primo riguarda la Libia: la Cirenaica sta diventando una base russa anche dal punto di vista aeronautico. I droni lanciati dalle sponde libiche arriverebbero rapidamente nel nostro Paese. E in più il "muro" potrebbe essere interpretato anche come una forma di controllo sulla migrazione irregolare. […]
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