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LA SOLITA GIRAVOLTA DELLA CAMALEONTE MELONI - FRATELLI D’ITALIA ESULTA ORA CHE STANDARD & POOR’S ALZA IL RATING TRICOLORE (TE CREDO: I FONDI AMERICANI, DA KKR A BLACKROCK, SI STANNO PAPPANDO TUTTO) – FORSE HANNO DIMENTICATO COSA DICEVA MELONI DELLE AGENZIE DI RATING, UN TEMPO OSTEGGIATE PER “L’AZIONE DI DELEGITTIMAZIONE DEL NOSTRO PAESE” - A LUGLIO 2012, MELONI DEFINI' LE AGENZIE DI RATING DEI “PAGLIACCI” - A OTTOBRE 2018, LA SORA GIORGIA TORNÒ AD ATTACCARE DOPO CHE PROPRIO STANDARD & POOR’S ASSEGNÒ ALL’ITALIA UN OUTLOOK NEGATIVO: “UN PRONOSTICO SULL’ECONOMIA ITALIANA ATTENDIBILE COME UNA PREVISIONE DI UNA CARTOMANTE. ORA SPERIAMO DI NON DOVER PERDERE ALTRO TEMPO APPRESSO A QUESTE INUTILI AGENZIE DI RATING”
Estratto dell’articolo di Federico Gonzato per https://pagellapolitica.it/articoli/giravolta-fratelli-italia-agenzie-rating
L’11 aprile l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha alzato il rating dell’Italia da BBB a BBB+. In concreto, significa che, secondo questa agenzia, il nostro Paese è ora considerato un po’ più affidabile nel ripagare il proprio debito pubblico. […]
La notizia è stata accolta con entusiasmo da Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sulle sue pagine social ufficiali – Facebook, Instagram e X – Fratelli d’Italia ha dedicato finora almeno quattro post per commentare la decisione dell’agenzia di rating. In uno di questi si legge: «La stabilità del governo Meloni e la sua buona politica rassicurano i mercati. Anche oggi è stata smentita la propaganda anti italiana della sinistra». E ancora: «Promossa l’Italia, bocciata l’opposizione. L’economia italiana gode di ottima salute e il merito è del governo guidato da Giorgia Meloni».
GIORGIA MELONI CONTRO LE AGENZIE DI RATING
Non è la prima volta che Fratelli d’Italia e altri esponenti del governo usano gli aggiornamenti delle agenzie di rating per rivendicare i risultati del governo, esagerando a volte nelle dichiarazioni.
Eppure, fino a poco tempo fa, Meloni e il suo partito avevano opinioni molto diverse sull’affidabilità delle agenzie di rating. Questi istituti, che valutano la capacità degli Stati di ripagare i loro debiti, venivano accusati di tramare contro l’Italia e di agire secondo interessi privati.
Speculatori contro l’Italia
GIORGIA MELONI CONTRO LE AGENZIE DI RATING
L’avversione di Meloni contro le agenzie di rating risale a diversi anni fa. A gennaio 2012, durante il governo Monti, la leader di Fratelli d’Italia – all’epoca deputata del Popolo della Libertà – firmò un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo quali iniziative intendesse «assumere per contrastare con fermezza» l’«azione di delegittimazione del nostro Paese» da parte delle agenzie di rating. Nell’interrogazione si chiedeva che fosse «reso noto chi sono i veri proprietari o azionisti delle società di rating in grado di mettere a repentaglio la sicurezza economica di milioni di cittadini, standosene anonimamente “asserragliati” nei loro grattacieli senza responsabilità alcuna».
Il governo Monti era entrato in carica a novembre 2011, dopo le dimissioni del quarto governo Berlusconi per via della crisi finanziaria che aveva colpito l’Italia pochi mesi prima. In quel periodo, diversi politici di centrodestra – tra cui Meloni – e alcuni giornali vicini a Berlusconi vedevano nei giudizi negativi delle agenzie di rating una delle cause della crisi e accusavano queste agenzie di aver orchestrato un attacco speculativo contro l’Italia per provocare la caduta del governo.
GIORGIA MELONI CONTRO LE AGENZIE DI RATING
A luglio 2012, Meloni chiese al governo Monti di impegnarsi a favore della creazione di un’agenzia di rating europea, definendo le agenzie di rating dei «pagliacci».
I manovratori occulti
Negli anni successivi, Meloni ha continuato ad attaccare le agenzie di rating, accusandole di essere inaffidabili e di influenzare negativamente gli equilibri politici italiani.
A aprile 2017, durante il governo Gentiloni (Partito Democratico), l’agenzia di rating Fitch abbassò il rating dell’Italia da BBB+ a BBB, sostenendo che era aumentato il rischio di «un governo debole o instabile». «Le agenzie di rating declassano l’Italia a BBB. Eppure gli ultimi quattro governi li hanno scelti loro», commentò Meloni su Twitter, alludendo al fatto che il governo Gentiloni, Renzi, Letta e Monti fossero arrivati alla guida dell’Italia con il consenso delle agenzie di rating.
GIORGIA MELONI CONTRO LE AGENZIE DI RATING
A maggio 2018, ospite a L’Aria che tira su La7, Meloni criticò il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per non aver accettato la nomina dell’economista Paolo Savona come ministro dell’Economia nel primo governo Conte, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega. Meloni definì «gravissimo» il fatto che Mattarella avesse motivato la sua decisione perché preoccupato «per i risparmiatori e per le agenzie di rating».
Pochi mesi dopo, a ottobre 2018, Meloni tornò ad attaccare dopo che Standard & Poor’s assegnò all’Italia un outlook negativo. L’outlook è una previsione sul futuro andamento del rating: se l’outlook è negativo, vuol dire che il rating può essere abbassato in futuro, se è positivo, vuol dire che il rating può essere alzato. La leader di Fratelli d’Italia scrisse che quel pronostico era «attendibile come una previsione di una cartomante» e definì le agenzie «inutili».
GIORGIA MELONI CONTRO LE AGENZIE DI RATING
Da quando è al governo, Meloni e altri esponenti di Fratelli d’Italia hanno comunque ricordato in alcune occasioni le critiche espresse in passato nei confronti delle agenzie di rating o di altri indicatori economici, come lo spread (che misura la differenza tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi). Per esempio, durante un question time al Senato, nel novembre 2023, Meloni ha esaltato i buoni risultati del rating italiano, precisando però che secondo lei le agenzie «di solito non sono “buone”, per così dire» nei confronti dell’Italia. […]
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