CANNE FUNEBRI - RAFFAELE SOLLECITO SCRIVE UN LIBRO SULL’OMICIDIO DI MEREDITH E RACCONTA: “RICORDO POCO DI QUANTO ACCADDE, IO E AMANDA AVEVAMO FUMATO ERBA” - “HONOR BOUND” USCIRA’ TRA UNA SETTIMANA NEGLI USA - ANCHE AMANDA (FORT) KNOX STA SCRIVENDO LE SUE MEMORIE: HA CHIUSO UN ACCORDO DA 4 MILIONI DI DOLLARI - PER RAFFAELE LA CAUSA DELL’OMICIDIO FU UN FURTO COMMESSO DA RUDY GUEDE - I DETTAGLI DELLA LOVE STORY…

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da Corriere.it

Raffaele Sollecito, che insieme ad Amanda Knox è stato accusato e condannato in primo grado per l'omicidio di Meredith Kercher, per poi essere assolto in appello, ha scritto un libro Honor bound, che uscirà negli Stati Uniti il 18 settembre. L'agenzia Associated Press l'ha letto e ne rivela i contenuti. Della notte dell'omicidio Sollecito ammette di ricordarsi poco poiché lui e Amanda avevano fumato marijuana.

Vi si raccontano le incomprensioni tra i due, l'effetto che gli fecero i ritratti confezionati dai tabloid. E poi Amanda, che diventa Foxy Knoxy dopo aver acquistato biancheria intima dopo l'uccisione dell'amica. Ricorda Sollecito di quando l'accarezzò e si baciarono, ignari che le telecamere dei notiziari televisivi li stessero riprendendo dall'altra parte della strada.

IL LIBRO DI AMANDA - Anche Amanda Knox sta scrivendo un libro, che uscirà la prossima primavera. Ha firmato un accordo con HarperCollins per 4 milioni di dollari. Sollecito critica spesso la polizia per la gestione del caso, e secondo lui la vicenda si spiega con un furto andato male commesso da Rudy Guede, il terzo imputato condannato dopo aver patteggiato.

Sollecito ricostruisce anche com'è nato il rapporto con Amanda, conosciuta dopo aver finito i suoi studi universitari in informatica ad un concerto di musica classica il 25 ottobre 2007, una settimana prima della morte della Kercher. Raffaele le chiese il numero di telefono e lei gli disse di tornare al bar dove lavorava più tardi, quella stessa notte. Alla fine del turno, scrive, fecero una passeggiata, si tennero per mano e ad un certo punto la baciò. Accettò l'invito a recarsi a casa sua e trascorse lì la notte. La coppia divenne inseparabile.

LA PRIMA NOTTE IN CARCERE - Sollecito descrive anche la sua prima notte in carcere, dicendo che oscillava tra «grandi ondate di indignazione e un fastidioso senso di colpa». Era arrabbiato con se stesso per avere un ricordo fumoso della notte dell'uccisione, colpa della marijuana. Dopo l'assoluzione in secondo grado Sollecito ricorda di aver sentito «una gioia indescrivibile».

Amanda quel giorno gli strinse la mano e gli disse che non vedeva l'ora di vedere la sua casa e gli amici. Ma la Knox, com'è noto, è subito tornata a Seattle. La coppia è stata imprigionata per la morte nel novembre 2007 ed in primo grado i due sono stati condannati rispettivamente a 26 anni e 25 anni. La corte d'appello li ha assolti lo scorso 3 ottobre, data in cui sono tornati liberi.

 

 

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