DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”
La fiducia ottenuta ieri da Santanchè al Senato a larga maggioranza, sulla mozione di sfiducia che le competeva, è a termine. Anche se l'interessata ha ribadito le sue ragioni e ha definito la giornata «bellissima», è chiaro che la sorte della ministra del Turismo - in un'estate in cui i rovesci climatici mettono a rischio la speranza di una ripresa economica del suo settore - resta affidata agli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria che la riguarda e a una corsa contro il tempo dei suoi legali per arrivare a una soluzione patteggiata almeno sulla bancarotta delle sue aziende.
Se poi la "Santa" dovesse essere rinviata a giudizio per accuse più gravi, come quella di abuso di fondi statali a scopi personali, le dimissioni diverrebbero inevitabili. E sarebbero comunque una soluzione niente affatto gradita da Meloni, per il contraccolpo che porterebbero al governo, lasciando tra l'altro aperti i due casi Del Mastro e La Russa. Santanchè in altre parole è il primo inciampo di nove mesi ininterrotti di affermazioni e di vittorie di Meloni.
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
Il primo di una piccola serie a cui ha fatto seguito la connessione con la sconfitta in Spagna del partito Vox sulla cui vittoria la premier aveva personalmente investito e la marcia indietro (lei non la chiama così, ma di questo si tratta) sul salario minimo, rallentata tra l'altro dalla difficoltà di trovare un'intesa nella maggioranza su un provvedimento alternativo a quello delle opposizioni, fino a qualche giorno fa «da cancellare» per Palazzo Chigi. […]
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