“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
1- SPAGNA, RAJOY IN BILICO "POTREBBE LASCIARE A UN MONTI SPAGNOLO"
IL LEADER CROLLA NEI SONDAGGI TRAVOLTO DA SPREAD E AUSTERITÃ
Gian Antonio Orighi per "La Stampa"
Non c'è solo lo spread sui titoli di Stato di Madrid. C'è pure il differenziale politico. E per il premier popolare (di centro-destra) Mariano Rajoy, al potere con maggioranza assoluta da 7 mesi, va quasi peggio che i Bonos con i Bund. Ieri un sondaggio del filo-governativo «El Mundo» rivelava che il Pp scende di quasi 9 punti rispetto alle vittoriose legislative del novembre scorso.
Dal 44,6% al 35,8%. Un crac addolcito solo dal fatto che il principale partito dell'opposizione, il Psoe del grigio socialista Alfredo Peréz-Rubalcaba, guadagna briciole, aumentando appena 0,8 punti, dal 28,8% al 29,6%. Ma aggravato da voci che girano sempre più insistenti a Madrid: Rajoy potrebbe cadere. Sostituito, forse, da un «Monti» iberico.
«Mi preoccupa come crescano nei media, persino in quelli della destra più conservatrice, le pressioni sulla bontà di un governo di tecnocrati», ammetteva ieri il sempre influentissimo ex premier Felipe González, «Grande Vecchio» del socialismo spagnolo, in un'intervista al progressista «El PaÃs» in cui sottolineava la necessità di un governo di unità nazionale.
Costituzionalmente, un tecnico alla Moncloa, il Palazzo Chigi madrileno, è possibile. «Secondo l'art. 99 della Magna Carta, è il re che, dopo aver consultato i partiti, propone il candidato a premier, che lo diventa dopo la fiducia della Camera. E da nessuna parte c'è scritto che debba essere deputato», osserva Ignacio Escolar, uno dei blogger di sinistra più gettonati.
L'ipotesi sembra una beffa del destino per un premier che non solo ha la maggioranza assoluta alle Cortes, ma governa anche in 11 delle 17 regioni spagnole e in tutte le grandi città meno che a San Sebastian e Barcellona. Un potere che non ha mai avuto nessuno nella Spagna post-franchista. «Non dubito della sua legittimità , però Monti non mi piace. Vogliamo governi formali eletti dalle urne», diceva quando era ancora all'opposizione.
Però la tragica situazione economica gli presenta il conto: stando al sondaggio de «El Mundo», il 72% degli spagnoli pensa che i suoi tagli che stanno provocando proteste continue in tutta la Spagna (84,7 miliardi nel 2012) siano inutili, l'82% che non ha adempiuto alle sue promesse elettorali. E la sua popolarità non è mai stata così bassa: il voto che gli danno, da 0 a 10, è 3,7.
Durerà ? «à dubbio. Se ci fosse un full bailout, che purtroppo credo l'opzione più realista, un salvataggio totale della Spagna, il premier non potrebbe continuare. Perché saremmo arrivati a quella situazione per gravissimi errori suoi e del suo esecutivo - prevede José Antonio Zarzalejos, uno dei più brillanti analisti della destra madrilena, ex direttore del giornale conservatore Abc -. Rajoy è un politico di gestione della normalità , ma non è adatto in tempi di crisi. à travolto dagli avvenimenti».
Di opinione diversa Enric Juliana, vicedirettore de «La Vanguardia». «Non credo che Rajoy se ne andrà . Cercherà di resistere, la sua caduta sarebbe difficilmente digeribile per il Pp. Possibile invece un rimpasto governativo dell'area economica».
2- SPAGNA, VOCI POSSIBILE RICHIESTA AIUTO E CATALOGNA CHIEDERA' AIUTO MADRID
Ansa.it
Il ministro per l'Economia spagnolo Luis de Guindos incontrerà oggi a Berlino il suo omologo tedesco Wolfgang Schauble, in una visita che suscita ipotesi sul fatto che la Spagna possa chiedere l'aiuto europeo per finanziare il suo debito, riferisce oggi la stampa iberica. Fonti governative non identificate, citate da El Pais, ammettono che la Spagna non può finanziarsi a tempo indefinito a questi tassi.
"Luis de Guindos ha escluso in pubblico quella che sembra l'unica via d'uscita possibile: chiedere il salvataggio - scrive il quotidiano - Ma aveva escluso anche a suo tempo la richiesta di aiuti per la banca, appena prima di formularla", aggiunge. I tempi stringono, soprattutto dopo la richiesta di aiuto al Fondo di liquidità da 18 miliardi approvata dal governo da parte della Comunità di Valencia e annunciata da quella di Murcia.
Ma, secondo fonti regionali citate oggi da quotidiano Abc, molte altre autonomie avranno problemi di insolvenza nei prossimi due mesi, dalla Catalogna a Castilla-La Mancha, alla Galizia. "L'Ue esorta la Spagna a chiedere che il Fondo di salvataggio acquisti debito', titola oggi a tutta prima pagina El Mundo, che riferisce delle pressioni della Commissione Europea su Madrid, affinche' solleciti il Fondo europeo di aiuti Efsf, concordato nell'ultimo vertice dei leader dell'eurogruppo, e cominci a comprare debito pubblico.
Il quotidiano cita il vicepresidente della Commissione Europea e commissario della concorrenza, Joaquin Almunia, che ieri ha sostenuto che la Spagna non ha bisogno di un salvataggio integrale dell'economia, ma che l'esecutivo presieduto da Mariano Rajoy deve fare "il massimo possibile" in materia di tagli e riforme per "alleggerire le tensioni finanziarie sui mercati del debito".
Come contropartita alla richiesta di accesso all'Efsf, non sarebbero imposte a Madrid nuove condizioni di politica economica, ma la Spagna sarebbero obbligata a compiere un calendario preciso, per realizzare le raccomandazioni di Bruxelles. Oggi il Tesoro spagnolo cercherà di collocare un massimo di 3 miliardi di titoli a 3 e 6 mesi in un momento di massima tensione dei mercati.
UE, NESSUNO HA CHIESTO ATTIVAZIONE SCUDO ANTI-SPREAD - Finora nessun Paese ha chiesto l'attivazione dello scudo anti-spread, nemmeno la Spagna. Questa l'indicazione data oggi da Antoine Colombani, portavoce della Commissione Ue. ''Questo strumento - ha detto riferendosi alla possibilita' che il fondo salva-Stati Efsf acquisti titoli di Stato sul mercato - puo' essere usato su richiesta degli Stati e finora nessuno lo ha fatto''.
CATALOGNA CHIEDERA' AIUTO MADRID - La Catalogna chiederà l'aiuto del governo centrale spagnolo. Lo rende noto il responsabile dell'economia del governo catalano Andreu Mas Colell alla Bbc
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