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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Fabio Rossi per “Il Messaggero - Roma”
C’è di tutto, nel panorama degli immobili di proprietà del Campidoglio, anche oltre i 600 che la delibera attualmente in consiglio comunale prevede di mettere in vendita. Tra quelli dati in concessione ci sono sedi di partito, grandi magazzini, ristoranti, bar, distributori di benzina. E, in via dei Volsci a San Lorenzo, c’è anche la sede della onlus Imagine, attualmente impegnata in aiuti sanitari nella Repubblica Democratica del Congo, che ha il sindaco Ignazio Marino tra i fondatori.
andrea maccarone col sindaco ignazio marino
L’associazione, già al centro di polemiche durante la campagna elettorale, paga 162 euro al mese di affitto e ha avuto l’immobile in concessione nel 2005, anno in cui ha iniziato l’attività. Da allora, fanno sapere da Imagine, la onlus ha pagato 22 mila euro a fondo perduto per ristrutturare la sede, pur pagando un canone evidentemente inferiore ai valori di mercato. «Una volta diventato sindaco, Marino ha lasciato la fondazione», spiegano da Palazzo Senatorio.
LA LISTA
Nei dintorni della politica romana ci si imbatte anche in una proprietà, in realtà non un vero immobile ma un appezzamento di terreno, in via delle Terme di Traiano, che ha ospitato iniziative riconducibili a esponenti di Fratelli d’Italia, con un canone che risulta di 12,91 euro al mese. «Ecco i primi casi, ma ce ne sono centinaia - dice Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini - Andremo avanti finché questo scandalo non finirà e non si decideranno a sospendere questa sciagurata delibera».
francesca fagnani twitta il dalai lama che sbadiglia con ignazio marino
Secondo Onorato, «non si può votare in assenza di un quadro di informazioni trasparente, preciso ed esaustivo: come e su quali elementi di realtà i consiglieri dovrebbero decidere?». Nella lista dei beni comunali in concessione, diffusa dalla Lista Marchini, ci sono due distributori di benzina in via Egidio Galbani (58 euro al mese) e via di Vigna Murata (164 euro), un supermarket di prodotti etnici in via Giolitti (0,22), un ristorante in via Appia Antica (258), un bar in via dei Campi sportivi (25), uno stabilimento balneare a Ostia (7), un ristorante con centro equestre nella pineta di Castel Fusano (4), un vivaio in via di Decima (22) e uno store di piazzale della Radio (543).
«Renderemo pubblico l’elenco completo dei beni comunali affidati in concessione e locazione appena avremo verificato tutti i singoli casi - sottolinea Onorato - Quello che emerge da una prima analisi, comunque, è uno spaccato di privilegi inspiegabili per le casse del Comune di Roma, per le tasse che pagano i cittadini romani e per la legalità in genere».
Per il Campidoglio replica Alessandra Cattoi: «Onorato ha messo in giro elenchi di immobili del Comune che non sono in vendita: sono stati dati in concessione nel passato ad associazioni, ambasciate, enti religiosi e partiti, proprio in ragione dell’attività che essi svolgono - spiega l’assessore al Patrimonio - E, proprio perché in concessione, si tratta di beni non alienabili. Evidentemente Onorato non sa di che parla, oppure immagina che la sede, per fare un esempio, della Caritas possa essere messa in vendita».
IL CONSIGLIO
Continua intanto la maratona d’aula, in consiglio comunale, sull’alienazione dei 600 immobili selezionati dall’amministrazione capitolina. Oggi l’assemblea tornerà a riunirsi in seconda convocazione, dopo che oggi i lavori si sono conclusi per la mancanza di numero legale.
Il voto finale sul provvedimento è previsto per la prossima settimana. L’opposizione attacca: «Siamo al ridicolo, oltre alla svendita Marino e suoi non sono nemmeno in grado di votarsi le delibere che portano in aula - dice Fabrizio Ghera (Fdi-An) - e poi, per recuperare alla gaffe, provano a risolvere “aumma aumma” la votazione di un provvedimento che interessa tutta la città, per un ammontare di centinaia di milioni di euro».
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