“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Dagoreport
1. I CLAN DELLE PRIMARIE
ANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSA
Manca poco, a quanto pare. I rumors, da qualche giorno, si stanno facendo sempre più insistenti. L'inchiesta sulle primarie Pd del 2011 è a un passo dalla chiusura. Forse già nelle prossime settimane il deposito degli atti consentirà di avere un quadro più preciso di quel che accadde nei seggi ad alto rischio camorra di Miano e Secondigliano, dove – sospetta la Direzione distrettuale antimafia di Napoli – il clan Lo Russo potrebbe aver svolto un ruolo di procacciatore di voti utili a vincere la sfida tutta interna alla coalizione di centrosinistra.
All'epoca correvano per l'investitura a candidato sindaco di Napoli Andrea Cozzolino, Umberto Ranieri, Nicola Oddati e Libero Mancuso. E le anomalie su cui si sono concentrate le attività investigative riguarderebbero proprio le preferenze andate ai primi due (che non sono indagati, comunque) e il ruolo svolto da alcuni “broker”, ingaggiati nei rioni-ghetto, per fare incetta di voti a pagamento.
Stando almeno a quel che i carabinieri hanno potuto ricostruire dalle utenze telefoniche finite sotto intercettazione, una ventina più o meno, apparati criminali si sarebbero attivati per orientare la competizione elettorale del Partito democratico probabilmente con la speranza di poter poi agganciare il vincitore. Le primarie vinte da Cozzolino furono poi annullate dai vertici nazionali del Pd, complici anche i video che ritraevano gruppi di cittadini cinesi in attesa di votare per le primarie.
francesca pascale sull harley davidson da oggi
Ipotesi e scenari giudiziari ancora tutti da valutare e verificare che potrebbero, però, avere anche un'indiretta ripercussione sulle primarie regionali del 14 dicembre, dove proprio Cozzolino è candidato per strappare la nomination per sfidare il governatore uscente Stefano Caldoro.
2. CALIPPA DIPLOMATA
Non è nemmeno uscito in libreria e già arriva la prima rettifica al libro di Bruno Vespa “Italiani voltagabbana. Dalla prima guerra mondiale alla Terza Repubblica”: a firmarla è nientemeno che Francesca Pascale. Come riportato dall'edizione online del quotidiano “Il Mattino”, l'ex soubrette di TeleCafone precisa di non essere laureata, come riportato invece dal giornalista. «Per una svista nel colloquio con Bruno Vespa per il libro “Italiani volta gabbana”, risulta che mi sono laureata in Scienze della Comunicazione all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. In realtà ho frequentato l'Istituto senza tuttavia conseguire il diploma di laurea».
vesuviosegreto@gmail.com
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