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Andrea Malaguti per "la Stampa"
La seconda vita di Blair. Mentre a Liverpool Ed Miliband cerca di convincere il delegati del Congresso di essere un leader vero, il dio indiscusso del New Labour a 58 anni finisce al centro di uno scandaletto rosa che parte in Israele e finisce dritto a Londra, diventando l'ennesima opportunità per i giornali della destra britannica di fare all'ex capo del governo una domanda semplice e diretta: caro Tony, com'è possibile che nei quattro anni passati a fare l'inviato di pace in Medio Oriente tu sia riuscito ad accumulare un patrimonio stimato intorno a 30 milioni di sterline?
Lo scandalo. Colto da un dubbio evidentemente non più rimandabile, uno dei più importanti quotidiani di Israele, «Maariv», si è preso la briga di inviare una lettera aperta a Cherie Blair. Un'articolata missiva in cui le si domandava se fosse al corrente dei rapporti sempre più stretti di suo marito con la milionaria di Tel Aviv Ofra Strauss, avvenente 51 enne particolarmente invisa ai suoi concittadini.
La Strauss, proprietaria di una spettacolare villa nel quartiere di Tzahala, è stata al centro di un furioso dibattito per avere deciso di aumentare in maniera sproporzionata i prezzi dei prodotti della sua catena di supermercati, che distribuiscono nel Paese in regime di quasi monopolio. Ofra e Tony sono stati visti spesso assieme al ristorante. E anche nella villa di lei, nel cui parco si nota una gigantesca jacuzzi montata nonostante i divieti comunali.
«Maariv» ha deciso di chiedere a Cherie Blair se non trovasse «qualcosa di improprio in questa relazione». Cherie ha glissato mentre i due interessati hanno smentito categoricamente qualunque genere di coinvolgimento emotivo. «Siamo amici. Noi e le nostre famiglie». Ai giornali israeliani, che considerano Blair uno degli uomini più sexy del pianeta - «è un maschio alfa» - la replica non è bastata e così, per mantenere viva la questione, hanno chiesto a Chaim Asa, ex consigliere militare di numerosi primi ministri e fondatore di un movimento politico di protesta che raccoglie i suoi iscritti su Internet, cosa pensasse del comportamento dell'ex leader laburista. Asa ha replicato gelido: «Non credo che Tony Blair sia più un socialista. Vuole solo diventare un tycoon anche lui».
Secondo il «Telegraph» l'inviato di pace britannico userebbe da tempo il suo ruolo per creare discutibili legami personali. Donne, certo. Ma soprattutto milionari. Di qualunque sesso. Legami come quelli tenuti con Gheddafi in Libia, Paese in cui sarebbe volato più volte («almeno sei» secondo il «Sunday Times»), «non per assolvere i doveri imposti dal suo ruolo, ma per fare azione di lobby a favore della banca americana JP Morgan, da cui riceve uno stipendio di 2 milioni di sterline l'anno».
Velenosi. In attesa di sapere chi sia davvero Tony Blair, oggi resta la domanda posta a tutta pagina dal «Daily Mail»: qual è il suo rapporto con Ofra? Agli inglesi sembra evidente che il grosso scherzo della biologia è che ti fa raggiungere l'intimità con una persona prima di sapere qualcosa di lei. Che è un po' lo stesso effetto che fa anche il denaro.
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