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“A SINISTRA DI ORGANICO C'È POCO. TUTTO È DISCIPLINATO DALLA CONVENIENZA DEL MOMENTO. ANCHE A DESTRA È TUTTA UNA RECITA A SOGGETTO” – “LA STAMPA” CERTIFICA IL TRASFORMISMO PARACULO DEI POLITICI ITALIANI: “IL GARANTISMO SUL CASO MARCHE NON C'AZZECCA NULLA: RICCI SI PUÒ SOSTENERE (PER NON COMPROMETTERE LA CAMPANIA), BEPPE SALA INVECE SI DEVE DIMETTERE PER L'INCHIESTA; PER IL PD, MILANO NON FA SCANDALO COME MODELLO, AL PUNTO CHE NEANCHE SE NE PARLA, MENTRE SU TOTI SI ANDÒ, SUBITO, A FARE UN COMIZIO A GENOVA. INSOMMA, È IL TRIONFO DEI DOPPI STANDARD - SE NON CI FOSSE LA POLITICA INTERNAZIONALE, IL GOVERNO NON AVREBBE RAGIONE DI ESISTERE. NON C'È UNA SOLA QUESTIONE DI POLITICA INTERNA SU CUI SI INTRAVEDA UNA ROBUSTA VISIONE DELL'INTERESSE NAZIONALE”
Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “la Stampa”
Eppur si muove, dicono i più ottimisti. Quelli per cui l'unità è un fine, e non un mezzo per realizzare un progetto. Chi lo avrebbe mai detto: a inizio legislatura, Matteo Renzi consentì, nel segreto dell'urna, l'elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato, votò la riforma della Giustizia alla Camera e si dissociò dalla mozione di sfiducia a Daniela Santanchè. Poi si è irrigidito, secondo i maligni da quando gli sono state impedite le consulenze arabe.
Ora applaude finanche alla candidatura di Roberto Fico in Campania. Una volta lo apostrofò così: «Fico viene beccato con un lavoratore in nero a casa sua. Se lui è il futuro della sinistra, allora la sinistra sta messa male».
Per blindarlo Giuseppe Conte, che fino a sei mesi fa vedeva una Tangentopoli a ogni inchiesta e aveva la richiesta di dimissioni facili, si è esibito in una piroetta pseudo-garantista su Matteo Ricci. Ha pure abbassato l'asticella dell'indignazione su Vincenzo De Luca, perché in Campania l'intesa è a un passo. C'è solo da piazzare il figlio del governatore per chiuderla, ma questo è un problema di Elly Schlein, visto che il posto desiderato è la segreteria regionale del Pd. Pare che i Cinque stelle siano anche intenzionati a sostenere Eugenio Giani in Toscana, dopo che lo hanno crocifisso dall'opposizione.
Semplice: la soglia di sbarramento, se sei in coalizione è del tre, sennò del cinque. Entri e ti prendi un assessore. Ecco, è vero: qualcosa si muove, ma il tema è il "come". La verità l'ha detta proprio Conte, con adamantina sincerità, precisando che le singole convergenze nelle regioni non rappresentano un «accordo organico». Affermazione molto impegnativa sul piano nazionale. Quasi una sfida ma […] è proprio così, perché di organico c'è poco. Tutto è disciplinato dalla convenienza del momento più che dal disegno (o dall'elaborazione).
Il garantismo, ad esempio, non c'azzecca nulla con questa storia: Ricci si può sostenere (per non compromettere la Campania), Beppe Sala invece si deve dimettere per l'inchiesta; per il Pd, al contrario, Milano non fa scandalo come modello, al punto che neanche se ne parla, mentre su Toti si andò, subito, a fare un comizio a Genova. Insomma, è il trionfo dei doppi standard e del giorno per giorno […] il leader pentastellato è il più bravo di tutti.
Da consumato avvocato è capace di difendere qualunque causa […] Ha pure il vantaggio, a differenza di Elly Schlein, di non avere il problema di correnti che proliferano come funghi e di una cacofonia di voci […] Anche nel centrodestra è tutta una recita a soggetto, tra l'Albania e la resa dei conti con le toghe: se non ci fosse la politica internazionale, il governo non avrebbe ragione di esistere. Non c'è una sola questione di politica interna su cui si intraveda una robusta visione dell'interesse nazionale. E tuttavia, nel momento in cui ci si prepara a una lunga campagna elettorale di qui alle politiche, il tema per il centrosinistra è se il day by day è una alternativa o se è proprio la ragione che impedisce di essere alternativi.
I protagonisti sono sempre gli stessi in un gioco personalistico di ruoli che ha il sapore del trasformismo, dentro cui rientra a pieno titolo l'ossessione per la gamba di centro, destinata a diventare un rifugio di anime inquiete. L'unico collante che tiene assieme il tutto […] è la linea dell'allarme democratico, come accade ormai da un po'. […]
GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
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