PADANIA-TANZANIA, SOLA ANDATA - STASERA A VARESE TUTTO ESAURITO PER MARONI - SE VERRÀ BOSSI, LA BASE PROMETTE DI TRATTARLO BENE, MA VUOLE LO SCALPO DI REGUZZONI - IL SACERDOTE DEL “CERCHIO TRAGICO” PROVA A DISTRARRE I MILITANTI DAL FATTO CHE IL PARTITO È ORMAI PIÙ FAMILISTICO E CORRENTIZIO DELLA DC CAMPANA, PRESENTANDO UNA MOZIONE CONTRO PASSERA - NON È SERVITO A NIENTE: I MARONITI VOGLIONO PRENDERSI IL PARTITO, E SENZA LA PROMESSA DI UN CONGRESSO, ALLA MANIFESTAZIONE DI MILANO SARÀ GUERRA…

Giovanni Cerruti per "la Stampa"

Gira la giostra della "Premiata ditta Sortino", sotto la vecchia sede di piazza del Garibaldino. Gundjat, indiano del Punjab, invita mamme e bambini: «Una corsa un euro e mezzo». Varese festeggia sant'Antonio Abate, bancarelle e giochi nel centro città. Ma al primo piano, in queste stanze dove la Lega è nata, iscritti illustri Umberto Bossi e Roberto Maroni, anche se una mano benedetta farebbe comodo non hanno tempo per il santo patrono. Marco Pinti, 27 anni, segretario dei leghisti varesini, dice che è ormai è tutto pronto. Stasera tutti all'Apollonio, a sentire Maroni. «Ma non sappiamo se ci sarà anche Bossi...».

Più no che sì, o almeno così si scommette. Troppo freddo attorno a lui, e non è solo questione di meteo. O troppo caldo, se la temperatura è quella dei comunicati che si scambiano a Roma i suoi deputati. Chi non vuole più il capogruppo, Marco Reguzzoni, che del Cerchio Magico che circonda Bossi è tra i più noti. Chi lo vuole ancora e lo difende: «Cercano popolarità sui giornali», dice il cremasco Alberto Torazzi. «Pensano a qualche poltrona da occupare», insiste il brianzolo Marco Desiderati. Nessuno, nello scambio di sberloni padani, cita Bossi o Maroni. Sono messaggi quasi in codice, sperando che arrivino a Bossi.

Ma chi sta nel Cerchio Magico, come il capogruppo Reguzzoni, poco si cura delle richieste di dimissioni. Ieri, poi, Reguzzoni era molto impegnato con la mozione di sfiducia individuale al ministro Corrado Passera. Da Bossi, l'altra sera nella sede di via Bellerio, quando è entrato nella sua stanza ha saputo dell'incontro con Roberto Calderoli, Roberto Cota, Giancarlo Giorgetti e Maroni. Uno dei segnali richiesti al capo, per confortare militanti e sezioni in rivolta, oltre al sì ai congressi sarebbero appunto le dimissioni di Reguzzoni, già chieste un anno fa dalla maggioranza dei parlamentari.

Nella sede di via Bellerio ne hanno sentito parlare, ma nulla è stato annunciato. Per la verità hanno anche sentito mormorii di bellicosi propositi da parte del Cerchio Magico, che non intende rinunciare al potere costruito negli otto anni di malattia del Capo e vorrebbe aspettare in riva al Po le prossime elezioni: tanto, con questa legge elettorale, le liste dei candidati le deciderebbero loro, e ci sarò posto solo per chi la pensa come Maurilio Canton, il segretario della provincia di Varese eletto per acclamazione tra i fischi: «La linea di Bossi si segue pedissequamente».

Eppure, come ripete Marco Pinti dalla sede di piazza del Garibaldino, non c'è un leghista che abbia messo in discussione Bossi. Nè Maroni nè chi gli intasa la pagina di Facebook. «E' il nostro leader, e se stasera viene anche lui al teatro, sarà il benvenuto e sarà applaudito». E' quel che accadrà anche alla manifestazioone di domenica prossima, in piazza Duomo a Milano. Difficile, però, che la stessa accoglienza sia riservata al Cerchio Magico. A chi non vuole i congressi. A chi «non vuole rasserenare gli animi e divide», come dice il deputato mantovano Giovanni Fava parlando del resistente Reguzzoni.

Lunedì pomeriggio, davanti a Calderoli e Cota, Giorgetti e Maroni, il vecchio Bossi era sembrato consapevole del momento difficile. Non è Maroni, il problema. E' una decisione del Capo che, per la prima volta, è stata contestata più che dagli altri dirigenti dalle sezioni e dai militanti. Ma poi ne ha parlato con Reguzzoni, e il figlio Renzo, e con Rosi Mauro, e a casa con la moglie Manuela. Come succede da otto anni, con la Lega decide una cosa e poi il Capo ne annuncia un'altra. O per il Cerchio Magico o, come è successo per il voto sull'arresto di Nicola Cosentino, per l'intervento di Silvio Berlusconi: che l'ha sempre convinto.

Si aspettano il pienone, stasera, al teatro Apollonio. Mille e duecento posti non basteranno, pronti maxischermi e altoparlanti per la piazza. Sono annunciati i pullman, e gli amici del Cerchio Magico sussurrano che siano viaggi gratis. Basterebbe quest'ultima malignità per rendere l'idea di quanto la Lega sia unita. Poi magari stasera arriva Bossi: e tutti mostreranno di volergli sempre bene, e tutti faranno finta di volersi ancora bene. Ma se entro domenica non arriva un segnale, Reguzzoni resta lì, dei congressi non si parla, Milano è un rischio. Le rime tra Padania e Tanzania sono troppo facili. E sono già pronte...

 

Brunetta Reguzzoni Maroni BOSSI MARONI Umberto Bossi e Moglie Manuela MArroneBossi,il trota, Cota e Calderoli sul monvisoVIGNETTA BOSSI E IL TROTACORRADO PASSERA Cota tira la fune