DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sulle parole di Conte in merito al Russiagate (‘Non sono servo di nessuno. Sono più duro del Craxi di Sigonella’). “Diciamo che è un paragone che mi provoca ilarità e mi verrebbe voglia di rispondere con una famosa battuta di Totò ‘Ma mi faccia il piacere’. Il paragone non regge per vari motivi. Craxi non era duro, ma autorevole. A Sigonella fece valere la forza della ragione, il rispetto delle leggi nazionali e internazionali e soprattutto le sue azioni rispondevano ad una strategia ben precisa di politica internazionale.
Qualcuno saprebbe dire qual è la strategia di questo governo? L’autorevolezza di Craxi portava a risultati, la durezza di Conte ci porta nel baratro. Basti vedere la questione dei dazi americani. Noi non facciamo parte del consorzio Airbus, ma subiamo comunque le sanzioni, perché non siamo affidabili agli occhi dell’alleato americano. Ma poi cosa c’entra Sigonella con un affare di spionaggio e di asservimento come questo? Io credo che ci sia materia per riferire in Parlamento e presentarsi di fronte al Copasir. Io dietro questa situazione ci vedo vicende non chiare. Cosa ci faceva questo Misfud in Italia?
Da chi era protetto? Mi pare legittimo che ci spieghino cosa è successo e in questa torbida vicenda qual è il ruolo dell’Italia. Il via libera a questo incontro tra gli americani e il capo dei nostri servizi segreti è stato forse un via libera da parte di Giuseppi guarda caso avvenuto dopo un endorsement di Trump? I servizi segreti dovrebbero rispondere all’interesse nazionale, non all’interesse di altri nazioni.
Queste vicende non possono essere trattate sottobanco senza che il Parlamento ne sia a conoscenza. Perché Salvini deve riferire e Conte no? Nel caso di Salvini di fatti in cui direttamente è coinvolto non ce ne sono, in questo caso i fatti ci sono. Dato che mio padre è stato condannato perché non poteva non sapere, non vorrei che Salvini facesse la stessa fine. Salvini su cosa dovrebbe riferire?”.
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