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MA ‘STO JD VANCE CI VUOLE PROPRIO ROMPE’ ER CAZZO – L’ULTIMO AFFONDO DEL VICEPRESIDENTE AMERICANO ARRIVA SU “X”, RISPONDENDO AD UN UTENTE CHE CRITICAVA LA SUA VISITA IN GROENLANDIA: “QUESTE PERSONE VOGLIONO TRASFORMARE L’EUROPA IN UN PROTETTORATO PERMANENTE. IL PROBLEMA: SE MAI FOSSE STATA UNA BUONA IDEA, NON È SEMPLICEMENTE SOSTENIBILE CON DUEMILA MILIARDI DI DOLLARI DI DEFICIT ALL’ANNO” - E’ L’ABITUALE ARGOMENTO USATO DA TRUMP: GLI EUROPEI SI FANNO PAGARE LA DIFESA DAGLI AMERICANI, COSÌ LIBERANO LE RISORSE PER LO STATO SOCIALE…
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
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“Duemila miliardi all’anno sono troppi”. Pressioni della Casa Bianca sulla Francia contro le politiche inclusive Macron: “Un’ingerenza” dal nostro corrispondente
L’Europa deve capire che è finita un’epoca. […] Lo dimostrano due fatti avvenuti nelle ultime 24 ore. Il primo è il nuovo attacco che il vice presidente Vance ha lanciato al Vecchio continente, rispondendo ad un utente di X che criticava la sua visita in Groenlandia: «Queste persone vogliono trasformare l’Europa in un protettorato permanente. Il problema: se mai fosse stata una buona idea, non è semplicemente sostenibile con duemila miliardi di dollari di deficit all’anno».
E’ l’abituale argomento usato anche da Trump, per chiedere più soldi ai membri della Nato e ottenere consenso interno: gli europei si fanno pagare la difesa dagli americani, così liberano le risorse per lo stato sociale e altri benefici. Ci sarebbe molto da discutere […] su quanto gli Usa hanno guadagnato grazie all’alleanza occidentale, anche in termini di ricavi di quello che il presidente Eisenhower definiva «il complesso militare-industriale».
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[…] Il secondo è la lettera che l’ambasciata Usa a Parigi ha inviato alle aziende francesi, chiedendo di applicare i provvedimenti dell’amministrazione Trump per cancellare le politiche DEI, cioè inclusione e diversità. Il governo Macron l’ha denunciata come «un’ingerenza americana», perché questo è, ossia il tentativo di imporre anche all’estero i diktat della guerra culturale scatenata negli Usa.
Se uno ci somma l’offensiva dei dazi, criticata dal Wall Street Journal perché mette in dubbio l’adesione di Trump ai principi dell’economia di mercato, il cerchio si chiude. La relazione transatlantica è minacciata su tutti i piani, se non già compromessa: militare, geopolitico, economico e culturale.
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Cosa accade lo ha spiegato ancora il Wall Street Journal , con l’analisi «Cosa ha Maga contro l’Europa?». Sottotitolo: avevamo sentito dell’antiamericanismo, benvenuti nell’antieuropeismo. In sostanza gli americani sono sempre venuti da Marte e gli europei da Venere, come diceva Robert Kagan, ma gli interessi che ci univano erano più forti delle differenze. Ora non è più così. […]
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