CAMERON SENZA VISTA SULL’UE (E SENZA VISTI) - STOP DEL PREMIER AI LAVORATORI STRANIERI: PIU’ TASSE PER LE AZIENDE CHE ASSUMONO IMMIGRATI EXTRA UE E STRETTA SUI VISTI - BATTAGLIA ANTI UE IN VISTA DEL REFERENDUM

Enrico Franceschini per “la Repubblica”

 

CAMERON LAVORATORI STRANIERICAMERON LAVORATORI STRANIERI

Non ci sono soltanto gli idraulici polacchi nel mirino di David Cameron. Anzi, ci sono soprattutto gli altri: gli immigrati extra-comunitari. Nel suo discorso settimanale di ieri in Parlamento, il primo ministro britannico ha annunciato infatti nuove misure per ridurre il flusso di lavoratori stranieri che emigrano nel Regno Unito da paesi al di fuori dell’Unione Europea.

 

Come è noto, Cameron conduce da anni una battaglia per limitare l’immigrazione dalla Ue, di cui l’idraulico polacco è diventato una figura simbolo, ma si è reso conto di non poter fare molto perché le leggi dell’Unione garantiscano libertà di movimento all’interno di tutti i 28 paesi membri, dunque ognuno può risiedere e lavorare dove vuole.

 

Perciò ultimamente il premier conservatore ha modificato il suo approccio, concentrandosi su limitazioni da porre ai benefici assistenziali degli immigrati Ue, per esempio concedendoli in determinate circostanze solo dopo che un lavoratore è impiegato da quattro anni in Gran Bretagna, anziché tentare di imporre un tetto numerico agli ingressi di immigrati europei che andrebbe contro tutte le norme comunitarie.

il primo ministro inglese david cameronil primo ministro inglese david cameron

 

Dunque sembra che sarà sui benefici, e non su una “quota” ristretta di immigrati, la battaglia che Cameron condurrà con le autorità di Bruxelles (il primo round sarà al Consiglio europeo di fine mese) e con le altre capitali dell’Unione in vista del referendum sull’appartenenza della Gran Bretagna alla Ue che ha promesso di fare entro il 2017.

 

Ma con gli immigrati extra- Ue il leader britannico avrebbe in teoria più libertà di azione. Così, parlando ieri alla camera dei Comuni, Cameron ha detto che intende ridurre “significativamente” l’immigrazione dal di fuori dell’Unione Europea. «In passato è stato francamente troppo facile per certe aziende britanniche importare lavoratori dall’estero, da fuori dell’Europa», ha affermato il primo ministro. «Abbiamo bisogno di cambiare le cose su questo punto».

 

Così ha annunciato che il ministro degli Interni ha chiesto a un comitato consulente sull’immigrazione di studiare misure per ridurre l’immigrazione extra-comunitaria. Fra le possibili proposte da considerare, ha aggiunto, potrebbe esserci quella di restringere i visti soltanto a lavoratori altamente qualificati e in settori dell’economia dove ci sia una carenza di lavoratori.

david camerondavid cameron

 

Il governo intenderebbe inoltre valutare la possibilità di una tassa alle aziende che assumono lavoratori extra-Ue, così come imporre alle aziende di aumentare il salario minimo per assumere lavoratori stranieri, in modo che risulti meno conveniente rispetto all’assunzione di lavoratori britannici.

 

L’Institute for Directors, una lobby al servizio delle imprese, commenta che simili provvedimenti costituirebbero una sorta di “imposta sui lavoratori stranieri” e ha sottolineato che l’economia britannica dipende largamente dalla presenza di una mano d’opera qualificata proveniente dall’estero. Downing street replica chel’immigrazione, comunitaria ed extracomunitaria, supera le 300 mila persone l’anno e avanti di questo passo fra vent’anni la Gran Bretagna avrà più abitanti della Germania.

i capelli di david cameroni capelli di david camerondavid cameron mangia l hot dog con coltello e forchettadavid cameron mangia l hot dog con coltello e forchettaCAMERON SQUADRA DI GOVERNO 1CAMERON SQUADRA DI GOVERNO 1