DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
1. ACCOGLIENZA
Jena per “la Stampa”
Mare Mortum
2. LA STRAGE DEI MIGRANTI - IN MARE 29 MORTI DI FREDDO
Laura Anello per “la Stampa”
Pietro Bartolo, il direttore del poliambulatorio, ha la voce dei giorni più bui. «Parlo da medico e non da esperto di questioni internazionali, ma con Mare Nostrum questi ragazzi molto probabilmente sarebbero vivi. Non è possibile che si vadano a recuperare i migranti a 100-120 miglia da Lampedusa per poi portarli verso la Sicilia in condizioni meteo proibitive e con mezzi inadeguati al soccorso». Davanti a lui ci sono i 29 cadaveri sbarcati dalla motovedetta Cp 302 d della Guardia costiera al molo Favaloro di Lampedusa, i vestiti fradici di acqua, le bocche aperte, gli occhi sbarrati, le mani violacee.
NAUFRAGIO DI MIGRANTI A LAMPEDUSA
Assiderati
Sette erano già morti quando l’imbarcazione ha raggiunto il barcone in avaria, gli altri ventidue si sono spenti uno dopo l’altro davanti agli occhi dei soccorritori che solcavano a fatica il mare forza 8, e il vento gelido era un killer. I vivi ieri sera erano 83. Ma sette di loro sono stati ricoverati in emergenza, sei a Lampedusa, uno a Palermo con l’elisoccorso. «Alla fine il bilancio potrà essere ancora più pesante», aggiunge Bartolo, mentre gli uomini della guardia costiera hanno la faccia sconvolta, «onde alte nove metri, come tre piani di un palazzo, è stata durissima».
NAUFRAGIO DI MIGRANTI A LAMPEDUSA
Sono i volti e le voci dell’ennesima tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia, questa volta accompagnata da un coro di polemiche contro i limiti di Triton, la missione europea che all’inizio dell’anno ha preso il posto dell’operazione tutta italiana Mare Nostrum. Con la differenza che, per dirla con il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini – anche lei ripiombata nel peggiore degli incubi – «Mare Nostrum era un’iniziativa umanitaria, Triton è un’operazione di salvaguardia delle frontiere».
E quindi se con la vecchia missione c’erano le navi militari italiane a pattugliare il Canale di Sicilia, ad accogliere, soccorrere, mettere al sicuro, curare a bordo i profughi, adesso questo non c’è più. E succede, come in questo caso, che debbano essere due motovedette a partire da Lampedusa, viaggiare per 120 miglia in mezzo alla tempesta, recuperare uomini assiderati e portarli in direzione inversa.
La presidente della Camera
«Un orrore - come dice in un tweet il presidente della Camera, Laura Boldrini - persone morte non in un naufragio, ma per il freddo. Queste le conseguenze del dopo MareNostrum».
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini, sul fronte opposto, dice che chiederà al presidente della Commissione europea Junker di sospendere Triton, «operazione inutile e di morte», mentre invita il ministro degli Interni Angelino Alfano a dimettersi. Giusi Nicolini è sconfortata: «I 366 morti del 3 ottobre 2013 non sono serviti a niente, le parole del papa non sono servite a niente».
La cronaca sembra darle ragione. L’Sos è partito nel primo pomeriggio di domenica – la solita chiamata da un telefono satellitare rimbalzata al Centro nazionale di soccorso delle Capitanerie di porto di Roma – ma le motovedette salpate da Lampedusa hanno raggiunto il barcone proveniente dalla Libia soltanto dopo le 10 di sera e hanno poi lavorato tutta la notte per completare il trasbordo dei migranti.
Mouhamud Elmi Muhidin - Scafista della strage di Lampedusa
I due mercantili che si trovavano in zona e sono stati dirottati sul posto, il Bourbon/Argos e il Saint Rock, poco hanno potuto fare se non cercare di proteggere l’imbarcazione. Anzi, le imbarcazioni. Perché accanto a quella più grande e più affollata c’erano altri due gommoni, dove sono stati recuperati soltanto 7 uomini in uno e 2 nell’altro.
CORPI SENZA VITA DI MIGRANTI SBARCATI A LAMPEDUSA
Che fine hanno fatto gli altri passeggeri? Dove sono finiti? Una delle domande cui dovrà rispondere l’inchiesta aperta dalla procura di Agrigento, «al momento contro ignoti, ma non escludiamo l’omicidio colposo o doloso», spiega il procuratore capo Renato Di Natale. A Lampedusa torna intanto a girare la frase antica. «Siamo stati lasciati soli, l’Europa ci ha abbandonato».
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