DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
Nemmeno Confalonieri riesce a fermare l’ira di Berlusconi, che ritiene di essere stato raggirato da Renzi sul Quirinale e ora grida vendetta. «Il giovanotto arrogante, il dittatorello di Palazzo Chigi capirà che cosa significa avermi tradito», ha tagliato corto il Cav che ha dato il via libera a Brunetta per scatenare la guerra totale, a cominciare dalla Camera dove oggi si ritorna a votare la riforma della Costituzione.
Al pranzo del lunedì ad Arcore Confalonieri ha cercato di convincere Berlusconi di evitare strappi, ma questa volta non ha avuto al suo fianco Marina: la primogenita è per la linea dura. «Fai come credi, ma tieni le aziende alla larga da questo casino», gli ha detto il presidente Mediaset, che ha ottenuto soltanto di evitare di politicizzate le questioni aziendali, come è successo con l’emendamento del governo sulle frequenze digitali che costringe Mediaset (e anche la Rai) a pagare 25 milioni.
PIER SILVIO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI
Forza Italia aveva accusato Palazzo Chigi di ritorsione per la rottura del patto del Nazareno. E questo mentre i collaboratori di Confalonieri stavano trattando con il sottosegretario alle Comunicazioni Giacomelli per ridurre il danno.
Avanti con Salvini
Sarà difficile tenere separata la politica dalle aziende. Il Cav tuttavia non teme ripercussioni, anzi ritiene che Renzi non oserà danneggiare gli interessi economici del capo dell’opposizione. Berlusconi è convinto di poter ricostruire il centrodestra partendo dalla Lega. Domenica sera ha incontrato Salvini e i due hanno cominciato a parlare di candidature comuni alle regionali. E, soprattutto, di unire le forze contro Renzi. Salvini però frena.
«Ci è stato assicurato che Forza Italia rimarrà all’opposizione, e questo ci riempie di gioia, ma da qui a parlare di accordo a 360 gradi ce ne passa». Intanto il leader leghista viaggia con il vento in poppa e non ha tutto questo interesse a schiacciarsi su un partito come FI diviso e in forte calo di consensi.
RENZI SALUTA CONFALONIERI DOPO LA D URSO
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
E poi vuole essere lui il leader di questa opposizione e di un’alleanza che deve escludere l’Ncd di Alfano. Salvini infatti precisa che vuole verificare se Berlusconi tiene la linea di rottura del patto del Nazareno: in ogni caso, «non significa che ci sono accordi duraturi e perenni, a livello locale e nazionale». «Se ci fossero domattina le elezioni politiche andremmo da soli, da Nord a Sud. Ci interessa capire, sperando che l’opposizione duri almeno una settimana».
FI contro la centralizzazione
A cominciare da oggi FI voterà contro la riforma costituzionale, in particolare contro il Titolo V che prevede più competenze allo Stato e meno alle Regioni. È la prima cosa che Salvini ha chiesto a Berlusconi. «È chiaro che chi voterà per la ricentralizzazione di tutto nelle mani dello Stato non potrà pretendere di allearsi con noi».
Diktat sulle candidature
Per Berlusconi gestire Salvini non sarà facile, e nel suo partito in tanti temono l’egemonia leghista. Secondo Gasparri, con Salvini leader la sconfitta alle elezioni è sicura. La Lega insiste nel proporre a FI i propri candidati, non solo in Veneto con Luca Zaia, ma anche in Liguria e Toscana. E Ncd fuori da ogni alleanza.
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