DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
MARCO ANTONELLIS per Italia Oggi
giuseppe conte alla festa de l'unita' di modena 7
«Se il Pd perde in Toscana, Nicola Zingaretti va a casa. Lo sa anche lui, perché sarebbe una sconfitta clamorosa. Ma la colpa è di Matteo Renzi. È il suo candidato... come Scalfarotto in Puglia». Parole chiare ed inequivocabili, quelle di Carlo De Benedetti, ospite di Lilli Gruber. Parole che però vengono ritenute «azzardate» dai vertici del Nazareno. In pochi credono veramente alle dimissioni di Nicola Zingaretti dalla segreteria del Partito Democratico anche «perché potrebbe avere effetti a catena devastanti sulla tenuta del governo Conte».
E anche dal Colle, per quanto si sia ben coscienti dei limiti dell'attuale compagine governativa, di crisi (proprio nelle settimane in cui si vanno definendo i piani di rilancio del paese da presentare in Europa e ci si avvicina la legge di bilancio) non si vuole sentir parlare e si continua a ripetere come un mantra che in caso di rimpasto superiore ai due ministri «bisognerà ricorrere ad un nuovo voto di fiducia».
Ciononostante soprattutto sull'asse Campidoglio-Pisana, tra Pd e 5Stelle continuano a rimbalzare rumors e indiscrezioni concernenti possibilità di rimpasto con tanto di ciliegina sulla torta riguardante il segretario Dem:
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1
«Se Zingaretti, alla fine, decidesse di entrare nella compagine di governo dovrebbe lasciare la Regione che andrebbe ad elezioni anticipate e a quel punto si potrebbero far coincidere le elezioni comunali di Roma con quelle per la Regione Lazio creando i presupposti per un accordo tra Pd e 5 Stelle: ai grillini andrebbe la Regione (Roberta Lombardi è il nome che potrebbe mettere d'accordo tutti, Grillo compreso) mentre il Pd prenderebbe il Comune di Roma con Sassoli o Gualtieri». Ipotesi, che da qualche giorno sarebbe già al vaglio dei vertici Pd e 5 Stelle. Tanto che come riconoscono ambienti parlamentari vicini ai 5 Stelle «il Partito democratico sta lavorando per fare entrare Zingaretti al governo».
E nemmeno Luigi Di Maio, pur non tirando in ballo direttamente Zinga, esclude più l'ipotesi rimpasto. Sulla stessa lunghezza d'onda, con parole inequivocabili, anche il vice segretario dem Andrea Orlando che ormai da giorni chiede a gran voce al governo di fare il «tagliando». Nel frattempo Giuseppe Conte, da par suo, ha preparato una minuziosa strategia per tentare di evitare contraccolpi in caso di «disastro» elettorale lunedì prossimo. Come? Tutto parte da quell'«avete il diritto di mandarci a casa» legato al Recovery fund.
giuseppe conte alla festa de l'unita' di modena 8
Già, perché per avere questo «diritto» gli italiani dovranno aspettare almeno fino ad aprile 2021 quando scadrà la finestra temporale che il governo italiano si è dato per presentare i piani dettagliati di rilancio del paese a Bruxelles. Ma non finisce qui perché il piano di «Giuseppi» è molto più sottile e raffinato: i primi fondi europei dovrebbero arrivare all'Italia a partire da giugno dell'anno prossimo mentre dai primi di agosto scatterà il semestre bianco, momento a partire dal quale il Capo dello Stato non potrà più sciogliere le camere.
Ecco spiegato il perché di quell'apparentemente innocuo «giudicatemi sul Recovery fund»: un modo per tirare avanti il più a lungo possibile ed arrivare a ridosso della erogazione dei primi fondi europei ma soprattutto a ridosso dell'arrivo del semestre bianco. In poche parole se gli italiani accettassero, come vuole il premier, di giudicare Conte solamente sulla base del Recovery fund e non anche sulla base dei risultati elettorali della prossima settimana, il premier sarebbe destinato a rimanere in sella fino alla scadenza naturale della legislatura.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…
FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
FLASH – IERI A FORTE BRASCHI, SEDE DELL’AISE, LA TRADIZIONALE BICCHIERATA PRE-NATALIZIA È SERVITA…
DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…