DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
1 - MELONI GRANDE PERDENTE
Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”
EMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI
Tra Francia e Italia è sempre alta tensione. Altissima, anzi. Il portavoce del governo francese, Olivier Veran, è andato in tv per dire che «l'Italia scarica la responsabilità sui suoi vicini e amici francesi». Parigi ritiene infatti quella di Roma «una decisione unilaterale, inaccettabile, inefficace e ingiusta. Esige risposte europee. La prima risposta era quella umanitaria, e l'abbiamo fatto. La seconda è ricordare gli obblighi dell'Italia e se rifiuta, immaginare qualsiasi misura possa essere utile». Veran è arrivato a dire: «Giorgia Meloni è la grande perdente di questa situazione».
Anche dalla Germania giunge una forte contrarietà per l'offensiva italiana contro le navi umanitarie. L'ambasciatore a Roma, Viktor Elbling, scrive su Twitter: «Salvano vite laddove l'aiuto da parte degli Stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio». L'appoggio a cui l'ambasciatore fa riferimento, sarebbe uno stanziamento straordinario di 8 milioni di euro che il governo tedesco sta per dare alle Ong che pattugliano il Mediterraneo al largo della Libia. C'è abbastanza per far saltare i nervi al governo Meloni.
[…] La lettura che dentro il nostro governo va per la maggiore è che per il presidente Macron trattasi solo di un problema «di politica interna». Quindi ci si aspetta di chiuderla presto. […] Antonio Tajani arriva […] oggi al vertice tra ministri europei degli Esteri con la convinzione che quella sui migranti e sulle Ong è una crisi passeggera. Anche lui, teoricamente il più moderato della compagine di governo, non lesina accuse alle Ong: «Non devono fare politica. Devono salvare vite, non fare i taxi del mare».
In tasca, il ministro porta una carta che ritiene risolutiva: un recente rapporto di Frontex, l'Agenzia che si occupa delle frontiere esterne, ha definito le navi umanitarie un «pull factor»: attraggono immigrazione clandestina.
Perciò Tajani si appresta a chiedere alla Ue regole nuove per l'applicazione di Dublino, un regolamento più stringente per le Ong, ma soprattutto di guardare oltre. È tornato a galla, infatti, il progetto originario di Giorgia Meloni di istituire hotspot per richiedenti asilo in Nord Africa. L'idea italiana è un miliardario Fondo per l'Africa, ma subordinandolo a impegni degli Stati africani contro l'immigrazione clandestina. […]
migranti al confine tra grecia e turchia
2 - IL GOVERNO VA AVANTI: CRITICHE INGIUSTE, NOI RISPETTIAMO TUTTI GLI ACCORDI
Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
Giorgia Meloni vola a Bali, al suo primo G20, lasciandosi alle spalle le rumorose accuse di Parigi per quei 230 migranti della Ocean Viking, non accolti in Italia e sbarcati a Tolone. […] L'intenzione è di abbassare i toni: non a caso Giorgia Meloni non ha replicato, né intende farlo, a quell'apprezzamento, «grande perdente», che le è stato indirizzato da Parigi. […] Ma indietro non si torna.
Partendo dalla considerazione che, spiegano da Palazzo Chigi, quelle manifestate contro il nostro governo sono «critiche ingiuste». […] Il punto, su cui convergono Palazzo Chigi e Farnesina, è chiaro: «Il peso maggiore, riguardo i flussi del Mediterraneo, lo stanno sostenendo i Paesi di primo ingresso dei migranti. E fra questi un ruolo di rilievo lo sta svolgendo il nostro Paese». Il governo respinge le accuse di aver violato, nel braccio di ferro con le navi delle Ong, gli accordi e le convenzioni internazionali: «Tutte le regole europee e gli obblighi internazionali sono pienamente rispettati». Tanto che, si fa notare, il numero più alto di soccorsi nel Mediterraneo centrale viene fatto «dalla Guardia costiera italiana».
carovana di migranti diretti verso l'europa
Nell'ottica di voler affermare questi principi, il punto che a Bruxelles sarà ribadito è la necessità […] di raggiungere un «bilanciamento tra responsabilità e solidarietà». Perché se la «responsabilità» spetta ai Paesi di primo ingresso, come l'Italia, la «solidarietà» non può essere negata loro dagli altri Stati dell'Unione. Concetti che devono trovare spazio nel «pacchetto» di norme sull'immigrazione. E in questa ottica, spiegano fonti di governo, la vicenda della Ocean Viking dimostra che dopo tanti negoziati e l'impegno di ventidue Paesi membri, siamo ancora «lontani da un risultato accettabile».
[…] Le linee di intervento a lungo termine poi […] non possono che passare dalla collaborazione con i principali Paesi di origine e transito dei migranti. E si chiederà un maggiore impegno sui rimpatri. Mostrando anche le contraddizioni dell'Ue «la cui azione non appare adeguata agli obiettivi dichiarati».
Non a caso il ministro degli Esteri Antonio Tajani è tornato a rilanciare una sorta di «Piano Marshall per l'Africa» che prevede accordi con Libia, Tunisia, Marocco, Niger e altri Paesi del Sahel. In analogia con quanto accaduto con la Turchia, per la quale l'Unione europea ha stanziato 6 miliardi di euro in cambio di un accordo per bloccare le migrazioni sulla rotta balcanica. Che, si fa notare, conduce i migranti in Germania. […]
traffico migranti libia 4migranti al confine tra grecia e turchia 12
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