DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Carlo Bertini per "La Stampa"
Sarà forse perché «Letta vuole oltrepassare il semestre europeo e per Renzi correre sulle macerie non è il massimo», come dice un quarantenne smaliziato, ma a sentire le varie sponde del Pd sono in pochi a credere che si andrà presto alle urne. L'argomento ricorrente è che sarà lo stesso Berlusconi a fermarsi perché non ne trarrebbe alcun vantaggio e che in ogni caso si darebbe vita a un Letta bis.
Dietro le quinte c'è chi insinua che il Cavaliere si fermerà anche per il rischio di veder spuntare dal nulla un qualche progetto per dar vita ad un nuovo contenitore dei moderati. Un nuovo soggetto che dia una prospettiva politica di più lungo respiro a chi voglia puntellare un eventuale Letta bis, che non sia solo una riedizione dei Responsabili.
«Bisogna impedire che il Parlamento vada al voto, come stanno tentando di fare con un gioco di sponda bipartisan», racconta uno degli sherpa di questa presunta cordata. Cui potrebbe accodarsi magari anche qualcuno dalle fila del Pd. Voci agostane forse messe in giro per spaventare il nemico, ma utili a rendere il clima da guerra fredda che già si sta vivendo.
Il Pd comunque tiene il punto e non intende concedere al Cavaliere dilazioni in Giunta con un placet per un rinvio della pratica alla Consulta. Le voci di tutti i big concordano, anche i più dialoganti uomini del premier convengono che «purtroppo non ci sono i margini» e per questo il segretario con il suo niet agli ultimatum interpreta una fermezza rara in un partito come il Pd. Dove a nessuno è sfuggita la voce fuori dal coro di Luciano Violante, che sul Corriere ha aperto uno spiraglio in tal senso, voce però derubricata dalle parti di Epifani «un'autorevole opinione a titolo personale».
Anche Matteo Renzi non si muove di un millimetro dall'ordine di scuderia impartito ai suoi appena uscì la sentenza. «Noi si vota la decadenza, punto», rispondono da Firenze dove anche l'entourage del sindaco non crede alle urne in tempi rapidi. Insomma la vulgata che il rottamatore stia scaldando i motori per prepararsi ad una campagna lampo risulta quantomeno forzata.
«Non ce lo vediamo il Cavaliere che va al voto di corsa quando ogni sondaggista dice che Matteo stravincerebbe. Vediamo poi cosa succede in caso di rottura...». E se la prospettiva è quella di un Letta bis si capisce meglio la cautela di Renzi: il quale venerdì dirà la sua a Forlì e domenica alla festa del Pd di Genova, dove potrà tastare il polso dei militanti su quello che allo stato è l'unico obiettivo concreto alle viste, la corsa per la segreteria del partito. Anche se con questi chiari di luna, comunque vada con il governo, nessuno può garantirgli che la sfida congressuale non sia rinviata a tempi migliori.
Ma a non credere ancora alla rottura immediata delle larghe intese sono pure gli uomini del premier, che ancora confidano «che prevalga il buon senso. I mercati dicono che oggi una crisi di governo sarebbe devastante, siamo fiduciosi che il Cavaliere non faccia cadere tutto».
Epifani, che ieri su Repubblica ha respinto di nuovo gli ultimatum del Pdl, oggi riunisce capigruppo, ministri e viceministri, come Fassina e Baretta sull'Imu: all'appuntamento di mercoledì la delegazione di governo deve presentarsi più che compatta. «Ora tutto è concentrato sull'Imu, le prossime 48 ore si lavora su uno snodo essenziale per la tenuta del governo e se ci si lavora così a fondo è un segnale positivo e vuol dire che c'è ancora una qualche prospettiva di governo», fa notare la vicecapogruppo Paola De Micheli. «Ogni giorno ha la sua pena ma oggi mi pare si sia riequilibrato il tasso di emotività nel Pdl...».
Al quartier generale del Nazareno, l'interrogativo è analogo anche se posto in altre forme: «Berlusconi non sarà salvato, ma se vogliono far saltare il governo dove vanno? Lo sanno bene che il Colle le elezioni non gliele concede. Noi comunque andiamo avanti dritti, non cambiamo linea».
GUGLIELMO EPIFANI ENRICO LETTA NEL DUEMILATRE FOTO LAPRESSEletta_renzi Anna Maria Cancellieri Luciano Violante
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