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TANTE PAROLE E POCHI FATTI: LA MANOVRA DELLE PROMESSE TRADITE – ENTRO MARTEDÌ LA CAMERA DARÀ IL VIA LIBERA DEFINITIVO ALLA LEGGE DI BILANCIO, SALITA A 22 MILIARDI DI EURO DAI 18 INIZIALI. GIORGETTI SI È VANTATO: “SIAMO INTERVENUTI SU QUESTIONI CHE SEMBRAVANO QUASI IMPOSSIBILI”. MA GLI IMPEGNI PRESI DAL GOVERNO CONTRO I DAZI, SUL PIANO CASA, SUL CARO BOLLETTE NON SONO STATI MANTENUTI – PER NON PARLARE DELLA FIGURACCIA DELLE PENSIONI. NON SOLO LA LEGA NON HA CANCELLATO LA LEGGE FORNERO: AUMENTERÀ DI TRE MESI L’ETÀ PER POTER LASCIARE IL LAVORO… 

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Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI - APPROVAZIONE DELLA MANOVRA AL SENATO - FOTO LAPRESSE

Dopo una discussione di tre mesi, la manovra si appresta a percorrere l'ultimo miglio prima dell'approvazione definitiva. […]

 

Oggi il testo blindato votato al Senato è atteso in commissione alla Camera e domani pomeriggio sarà in aula per la discussione generale. Lunedì sera il voto sulla fiducia e martedì 30 il voto finale all'ora di pranzo.

 

La legge di bilancio, seppur cresciuta a 22 miliardi – era di 18,7 miliardi quando è uscita da Palazzo Chigi – non contiene però tante delle promesse su cui il centrodestra si era impegnato nel corso di questo 2025.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse

La cosa che più balza agli occhi è il piano anti-dazi a favore delle imprese che la premier Giorgia Meloni e diversi suoi ministri avevano annunciato prima dell'estate, in risposta alle tariffe di Donald Trump. Il governo aveva presentato pubblicamente un intervento da 25 miliardi per indennizzare le aziende colpite dal protezionismo americano, perfino il commissario europeo Raffaele Fitto si era sbilanciato in tal senso.

 

Tuttavia, la proposta non è andata oltre le dichiarazioni ai media, anche perché gli esponenti dell'esecutivo si sono resi conto che quel disegno non era compatibile con la normativa europea sugli aiuti di Stato.

 

MATTEO SALVINI E GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE

Un'altra iniziativa che avrebbe dovuto mobilitare risorse significative, e invece è sparita dai radar, riguarda il piano casa. Dai 15 miliardi assicurati si è passati ai 200 milioni approvati per il 2026. Eppure, il piano di Palazzo Chigi e del ministero delle Infrastrutture di Matteo Salvini era stato paragonato a quello degli Anni 60 di Fanfani.

 

Un programma pubblico di edilizia residenziale in grado di dare risposte all'emergenza abitativa dei giovani che faticano ad ottenere un mutuo [...] Questo piano edilizio, di sicuro, non vedrà la luce l'anno prossimo.

 

BOLLETTE LUCE

C'è poi un aspetto su cui la presidente del Consiglio ha insistito fin da quest'estate e ha ribadito fino a poche settimane fa, al termine di uno dei tanti vertici di maggioranza sulla manovra: la priorità del costo dell'energia. Soluzioni concrete, però, non se ne sono viste. Da questo punto di vista novità potrebbero arrivare nei prossimi giorni.

 

L'ultima bozza del decreto energia a cui il ministro Gilberto Pichetto Fratin sta lavorando prevede un contributo annuo straordinario di 55 euro nel 2026 per le bollette della luce. A beneficiarne le famiglie "vulnerabili", ovvero con Isee fino a 15 mila euro.

 

giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti

Accanto al bonus per le famiglie, la bozza interviene a favore delle aziende alle prese con un costo dell'energia insostenibile, stanziando 750 milioni per ridurre gli oneri di sistema. […]

 

Carburanti e costo della vita sono altre questioni su cui il centrodestra non è riuscito a dare un seguito rispetto agli impegni della campagna elettorale. Le accise sul gasolio sono cresciute, e i vari tavoli sul monitoraggio dei prezzi degli alimentari e della benzina – organizzati dal ministro Adolfo Urso – non sembrano aver frenato la spirale degli aumenti.

 

PENSIONI

Quanto alle pensioni e all'abolizione della legge Fornero si è parlato spesso: il risultato è che l'anno prossimo si andrà ancora in pensione di vecchiaia con 67 anni di età, oppure in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno le donne) e tre mesi di finestra mobile.

 

Dal 2027 i requisiti aumenteranno di un mese e dal 2028 di tre mesi. Opzione donna è stata cancellata e inoltre è saltata la norma che consentiva di utilizzare la rendita della previdenza integrativa per l'accesso alla pensione anticipata.

GIANCARLO GIORGETTI - APPROVAZIONE DELLA MANOVRA AL SENATO - FOTO LAPRESSE