“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Manuela Messina per "la Stampa"
iannone gianluca e andrea antonini
«Se non ci danno lo spazio, occuperemo piazza del Duomo». È un commento a denti stretti quello del leader di CasaPound Gianluca Iannone, dopo lo stop all’utilizzo dell’impianto sportivo che avrebbe dovuto ospitare la festa nazionale di CasaPound in programma da stasera a domenica 13 settembre. La giunta del Comune dell’hinterland milanese Castano Primo che avrebbe ospitato il raduno ha revocato l’autorizzazione all’utilizzo di una tensostruttura, data ai primi di agosto alla società sportiva «La Focosa».
Il sindaco Giuseppe Pignatiello, eletto in una lista civica appoggiata dal Pd, ha spiegato che nel giro di qualche settimana sono cambiati sia il soggetto, che è diventato CasaPound, sia il programma della manifestazione, che da sportivo è diventato politico. A scatenare polemiche in questi giorni, era stata la partecipazione alla festa di CasaPound da parte di esponenti azzurri, leghisti e appartenenti a Scelta Civica.
Sonore le proteste dell’Anpi, che ha organizzato una manifestazione antifascista a Milano per venerdì, mentre Palazzo Marino aveva espresso la sua «ferma contrarietà» all’evento. Ieri mattina, durante la presentazione dell’evento, erano stati confermati i dibattiti con l’eurodeputato del Carroccio Gianluca Buonanno, il sottosegretario della Regione Lombardia Giulio Gallera e l’eurodeputata Lara Comi (entrambi forzisti) e il deputato di Scelta civica Stefano Dambruoso.
Dopo lo stop, un plauso è arrivato al sindaco di Castano Primo dal segretario del Pd milanese Pietro Bussolati: «Il suo rifiuto è la dimostrazione che anche i Comuni dell’area metropolitana, come Milano, città medaglia d’oro per la Resistenza, respingono movimenti che si ispirano a valori contrari ai principi della nostra Costituzione». Sull’argomento era intervenuto anche il presidente della Camera Laura Boldrini che in una lettera all’Associazione nazionale partigiani aveva ribadito, sul piano politico, la sua «massima distanza culturale» dalle posizioni del movimento.
Stessa posizione dal deputato del Pd Emanuele Fiano che ha incalzato «i presunti liberali col fazzoletto verde o la camicia azzurra che, sostenendo CasaPound, fraintendono la libertà di espressione con ciò che le libertà vuole negare». «Vorrà dire che avrò una domenica libera», commenta Lara Comi che aveva difeso la sua partecipazione all’evento. «Non vedo il problema. Come politico sono aperta al dialogo con tutti, da CasaPound all’estrema sinistra».
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