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IL TENTATIVO DI IMPEACHMENT NEI CONFRONTI DI JOE BIDEN? È SOLO UNA CORTINA FUMOGENA PER COPRIRE I GUAI GIUDIZIARI DI TRUMP – LA MOSSA DEI REPUBBLICANI POTREBBE CONVINCERE "SLEEPY JOE" A FARE UN PASSO INDIETRO – LO STORICO MASSIMO TEODORI: “AL MOMENTO C’È UNA DIFFERENZA TRA I DUE CASI: LE ACCUSE A TRUMP SONO QUASI TUTTE GRAVI E FONDATE MENTRE GLI ELEMENTI SU CUI SI BASA L’ACCUSA CONTRO BIDEN NO…”
Estratto dell’articolo di Massimo Teodori per www.huffingtonpost.it
donald trump vs joe biden immagine creata con midjourney 3
La decisione dello speaker Kevin McCarthy di aprire alla Camera dei Rappresentanti un procedimento di impeachment nei confronti del presidente Joe Biden ha l’obiettivo di suscitare clamore mediatico, mentre l’opinione pubblica è presa dalle incriminazioni di Donald Trump, e una parte della maggioranza repubblicana della Camera vorrebbe intralciare la discussione del bilancio federale bloccando le attività dell'amministrazione federale. [...]
Non è azzardato ritenere che siano state proprio le accuse a Trump a muovere l’iniziativa nei confronti di Biden, con l’intento di bilanciare il clamore sviluppatosi intorno all’ex-presidente. Al momento, però, v’è una fondamentale differenza tra i due casi: le accuse a Trump sono quasi tutte gravi e fondate - come il tentativo di manipolare il risultato delle presidenziali del 2020 - mentre gli elementi su cui si basa l’accusa contro Biden attribuiscono al padre, che all’epoca era il vice del presidente Barack Obama, i discussi comportamenti finanziari (affari) e personali (droga e alcolismo) del figlio Hunter, che si è già dichiarato colpevole di alcuni reati minori.
Se, come probabile, i candidati dei due partiti saranno di nuovo Biden e Trump, la vicenda che rischia di invadere gran parte dello spazio delle prossime presidenziali del 2024, distorcerà la sostanza del confronto politico.
Al momento lo scontro tra il probabile candidato repubblicano e il probabile candidato democratico è così racchiuso in una gabbia che sembra non avere felici alternative. Perché Donald Trump, portatore di un’idea autoritaria della democrazia americana, non si rassegna a tornare nell’ombra come, forse, una buona parte dell’elettorato conservatore vorrebbe, con l’eccezione di una corrente ipermilitante (Maga) che non ha fiducia nella democrazia americana.
kevin mccarthy cena di gala alla casa bianca
E perché Joe Biden, di fronte a quell’avversario, rappresenta ancora l’usato sicuro, l’unico leader democratico che sembra possedere la capacità di mobilitare quell’area indipendente che ondeggia al centro e costituisce la vera riserva per la vittoria presidenziale.
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