TERRE-MOTO PERPETUO - LE SCOSSE POTREBBERO DURARE DIVERSI MESI O ADDIRITTURA ANNI E I POCHI EDIFICI RIMASTI IN PIEDI FINIRANNO PER SGRETOLARSI COME GLI ALTRI: “SONO STATI REALIZZATI IN UN’EPOCA IN CUI NON ERANO RICHIESTI ELEVATI STANDARD ANTISISMICI PERCHÉ L’AREA NON ERA RITENUTA AD ALTA PERICOLOSITÀ” - DALLE PRIME SIMULAZIONI, GLI ESPERTI AVEVANO MESSO IN CONTO QUASI 200 MORTI E 700 FERITI…

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Valentina Arcovio per "la Stampa"

Quello che sembra prospettarsi come un terremoto infinito, che potrebbe durare diversi mesi o addirittura anni, sta mettendo a dura prova anche gli studiosi che cercano di delineare quali possano essere i possibili scenari futuri di questa parte fragile del nostro Paese. Molti sono i dubbi sul destino di questa pianura, ogni giorno assediata da centinaia di vibrazioni. E molti sono i dubbi su quanto ancora potranno resistere tutti gli edifici, le strutture e in generale il patrimonio storico e culturale emiliano, dinanzi alla forza distruttiva di un terremoto che non accenna a fermarsi.

Le previsioni per questo macrocentro urbanizzato non sono rosee. Se dalle prime simulazioni probabilistiche, effettuate dal Centro Plinius dell'Università Federico II di Napoli, la sola scossa del 20 maggio scorso potrebbe aver danneggiato, parzialmente o totalmente, in media circa 450 costruzioni, non è confortante immaginare cosa invece potrebbe succedere dopo solo qualche mese di continue scosse. Le strutture danneggiate potrebbero aggirarsi nell'ordine delle migliaia. Praticamente interi comuni in ginocchio.

«Stiamo cercando di applicare i nostri modelli - dice Giulio Zuccaro, docente ordinario di Scienze delle Costruzioni e direttore del comitato tecnico-scientifico del centro napoletano - per avere una stima di quelli che potrebbero essere i danni cumulati, cioè i crolli parziali e totali che potrebbero verificarsi a seguiti di altre scosse di terremoto». Gli studiosi ora sanno che l'Emilia Romagna è un'area sismica molto particolare, e che probabilmente è stata per troppo tempo sottovalutata.

«In questa parte del nostro Paese - spiega Zuccaro - non c'è una tradizione di costruzioni antisismiche consolidata. Gli edifici e le strutture sono state realizzate in un'epoca in cui non era richiesto progettare con elevati standard antisismici perché l'area non era ritenuta ad alta pericolosità. Il problema è che poi le scosse, una dopo l'altra, stanno mettendo in grande sofferenza le strutture».

Le simulazioni che stanno effettuando i ricercatori napoletani non sono ottimistiche e ogni certezza si incrina di fronte all'imprevedibilità del «dove e con quale intensità» si abbatterà la prossima scossa. L'unico dato confortante è sapere che le scosse di terremoto che stanno colpendo la Pianura Padana avrebbero potuto causare molti più morti e feriti di quelli che in realtà hanno provocato. Lo scenario peggiore delineato dalla prima simulazione probabilistica del Centro Plinius prospettava un numero massimo di decessi superiore a 190 e un numero massimo di 700 feriti.

Legato al destino degli edifici, il sempre più numeroso esercito di sfollati: 17mila a oggi le persone che non possono rientrare nelle loro case perché crollate o danneggiate. Sono inoltre ancora in corso le verifiche della Protezione Civile sulle strutture interessate dal terremoto.

 

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