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La manovra 2017 dell’Italia rischia di non rispettare i requisiti di bilancio europei e la Commissione rimanda i conti italiani a un giudizio definitivo nella prima parte del 2017. È quanto si legge nel documento contenente i pareri di Bruxelles sulle prospettive delle finanze pubbliche dei Paesi della zona euro nel prossimo anno.
Bruxelles inserisce l’Italia nel gruppo di 13 Paesi per i quali sono stati identificati degli squilibri e per i quali è necessaria una revisione approfondita; in particolare l’Italia viene poi inserita nel gruppo dei sei Paesi (insieme a Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia) la cui manovra 2017 “pone il rischio di mancato rispetto delle richieste per il 2017 derivanti dal Patto di stabilità e crescita”.
LE CONCLUSIONI NEL 2017
“La Commissione presenterà le sue conclusioni delle revisioni approfondite nell’ambito dei suoi Country Report annuali nella prima parte del 2017” si legge. L’opinione Ue sull’Italia non entra nel merito della richiesta italiana di non computare, ai fini del rispetto delle regole europee, lo 0,4% del Pil di spesa pubblica previsto nel 2017 per l’emergenza migranti (0,2%) e per le spese di ricostruzione e prevenzione legate agli eventi sismici (0,2%).
Al lordo di queste spese la legge di bilancio italiana prevede per il 2017 un peggioramento del saldo strutturale di 0,4 punti percentuali del Pil a fronte di una richiesta di miglioramento pari a 0,6 o più punti percentuali da parte del Consiglio Ue nelle raccomandazioni dello scorso luglio.
“Se gli eventi richiamati dal governo italiano fossero riconosciuti eccezionali nella misura indicata nel DPB e nell’ipotesi di congiuntura sfavorevole, il peggioramento proposto dal Governo sarebbe, su base annuale, a rischio di deviazione al limite della significatività” commentava martedì l’Ufficio parlamentare di bilancio, l’authority indipendente sulla finanza pubblica italiana, nel suo “Rapporto sulla politica di bilancio 2017”.
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