DUE DONNE CON LA GUBITOSI ACUTA - “TINNI” ANDREATTA, FIGLIA DI BENIAMINO E QUINTA COLONNA A VIALE MAZZINI DELLA “LUX VIDE” DI BERNABEI (LA FABBRICA DI SERIE TV SU PRETI, SUORE E SANTI) CONQUISTA IL COMANDO SUPREMO DI RAI FICTION - APPRODATA IN RAI GRAZIE A SACCA’, TINNI PIACE A SINISTRA E NON DISPIACE A DESTRA - INTANTO OPUS LEI ASPETTA IL MOMENTO DELL’ADDIO SEDUTA SU UNA INNOCUA POLTRONCINA IN SIPRA …

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Carlo Tecce per il "Fatto quotidiano"

Il genere femminile può ingannare: Eleonora Andreatta e Lorenza Lei sono donne che condividono poco, anzi nulla. Il direttore generale Luigi Gubitosi le ha indicate insieme, la prima per il comando supremo di Rai Fiction, la seconda per una poltroncina inoffensiva in Sipra, la concessionaria pubblicitaria. Per l'Andreatta è una promozione naturale, che segue un percorso coerente di quasi vent'anni.

Per la Lei è un confino, e non soltanto perché dovrà trasferire la scrivania a Milano. Eleonora Andreatta non s'è mai fatta notare per il cognome che porta, quello dell'ex ministro e ideatore dell'Ulivo, Beniamino.

E finanche il nome di battesimo l'ha abbandonata sin dal ‘95, anno dei primi contratti a scadenza, poi risolti e sollevati con la chiamata di Agostino Saccà a Rai 1: "Nessuno la conosce come Eleonora, lei per tutti è Tinni", dicono i colleghi che aspettavano l'annunciazione di Gubitosi, terminata in favore di Tinni in fondo a un breve ballottaggio.

E così la 45enne Tinni ha sempre maneggiato pellicole e sceneggiature, incrociato palinsesti e ordinato produzioni. Agostino Saccà la strappò a Mediaset ('98), proprio mentre lei cominciava a rivoluzionare i corridoi di Cologno Monzese e azzerare e rifondare le serie televisive.

Una coincidenza: l'accordo non firmato. Una telefonata: l'allora dg Pier Luigi Celli disse sì. E Tinni si scoprì dirigente, prestissimo, però già appetibile per i concorrenti, ancora in asse non perfetto con viale Mazzini. Saccà la conosce benissimo per averne tracciato la carriera - racconta - senza interferire. Vuol dire che l'Andreatta non possiede matricole di partito, se non l'eredità morale e cattolica di suo padre. Piace a sinistra, non dispiace a destra.

Saccà è un appassionato di catene industriali, sottolinea sempre l'importanza dei pezzi intermedi: Tinni muoveva un ingranaggio fondamentale. Talmente necessario che l'ex direttore generale amico di Silvio Berlusconi, durante la stagione di Rai Fiction, la convocò per assegnarle il posto numero due, vice. Mancò la forma, restò la sostanza: l'Andreatta entrò nel girone dei capostruttura, e lì - a distanza di tanti capi e tanti governi - Gubitosi l'ha ripescata.

Per almeno due motivi: non voleva (e poteva) ingaggiare un dirigente esterno; Tinni è il riflesso interno di Lux Vide di Ettore Bernabè; la fabbrica di serie televisive su preti, suore e santi che conquista ascolti possenti, e costa abbastanza. Per la sua vicinanza con la multinazionale cattolica, e i suoi buoni rapporti con il predecessore Fabrizio Del Noce, l'Andreatta non dovrebbe deviare il percorso di Rai Fiction. Non ci sono margini per sterzate improvvise.

Le risorse si riducono di bilancio in bilancio e, per il momento, tremano sospese a 200 milioni. Nemmeno troppo tempo fa, a Rai Fiction finivano più di 300 milioni. Ecco, le cifre e i conti saranno il tormento di Lorenza Lei, che si ritrova in Sipra per giustificare lo stipendio che supera i 400mila euro di base. La Sipra sarà pur sempre la cassaforte di viale Mazzini, la seconda fonte di introiti dopo il canone d'abbonamento, però a Lorenza Lei non daranno mai la combinazione.

Perché Gubitosi ha deciso di nominarsi presidente e cerca il direttore commerciale: la figura che seduce gli investitori, quella che non sarà esistita - nell'ultimo biennio - considerando le stime di raccolta ritoccate puntualmente al ribasso. Questa di Sipra è una trappola per la Lei, che verrà esiliata a Milano, lontano dal potere che controllava totalmente sino a qualche mese.

Lei che è riuscita a perdere Michele Santoro, Serena Dandini, Simona Ventura e per una gita a La7 Roberto Saviano e Fabio Fazio, dovrà far guadagnare la pubblicità. Nessuno ci crede, l'incarico non ha valore. Lei si dichiara fedelmente al servizio di viale Mazzini. Ma si guarderà intorno, per poi scappare. E dire addio, viale Mazzini.

 

ELEONORA ANDREATTAlorenza lei TARANTOLA GUBITOSIMATILDE E ETTORE BERNABEI AGOSTINO SACCA