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TOH, CHE STRANO, A GAZA C'ERANO SPIE RUSSE! – IL SERVIZIO SEGRETO DEL CREMLINO AMMETTE DI AVER PERSO I CONTATTI CON SETTE AGENTI SEGRETI, ENTRATI NELLA STRISCIA DUE MESI FA SOTTO COPERTURA (“ANTROPOLOGI”): “IL LORO INCARICO ERA DI FARE UN RAPPORTO SULLA SITUAZIONE…” – LA NOTIZIA CONFERMA I SOSPETTI SUL SOSTEGNO AD HAMAS DELL’INTELLIGENCE RUSSA (OLTRE A QUELLA IRANIANA) PER PREPARARE L'ASSALTO DEL 7 OTTOBRE – IL DAGOREPORT
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
VLADIMIR PUTIN - SERVIZI SEGRETI RUSSI
Ufficialmente, «antropologi». Di fatto, spioni. Sette uomini addestrati a Mosca, entrati a Gaza due mesi fa. E ora scomparsi nel nulla. Forse sono fra i 33 russi uccisi, dispersi o finiti nelle mani di Hamas. «Abbiamo perso il contatto», ammette l’Svr, il servizio segreto del Cremlino: «Il loro incarico era di fare un rapporto sulla situazione nella Striscia…». In realtà, la loro attività di copertura ricorda il caso d’altri due «antropologi» arrestati in Libia tre anni, che avevano contattato il figlio di Gheddafi, Saif, proponendogli di candidarsi alla presidenza: ci volle Evgeny Prigozhin, il fondatore del Gruppo Wagner, per farli rilasciare.
Ma che ci facevano a Gaza gli 007 di Putin? In queste due settimane, a Netanyahu non è sfuggito il ruolo «ambiguo» giocato dallo zar. Subito dopo il massacro nei kibbutz, s’era scagliato contro «la fallimentare politica» Usa (e israeliana) in Medio Oriente: «Hanno dato ai palestinesi solo un’elemosina economica, rinunciando a dar loro uno Stato».
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Poi, di colpo, la posizione è cambiata: Mosca ha chiesto il rilascio degli ostaggi e s’è proposta come mediatrice. Storicamente filo-araba, la Russia ha buoni rapporti con Iran e Siria, è abitata da un 15% di musulmani e fra i sostenitori di Hamas c’è un putiniano di ferro come Ramzan Kadyrov, il leader ceceno.
Putin però si mantiene cauto, da quando Netanyahu s’è rifiutato di votare le sanzioni contro Mosca e di fornire armi a Zelensky. Al Cremlino sanno che la faccenda delle spie alimenta il complottismo di chi vede lo zampino russo in questa guerra, per distogliere l’attenzione dall’Ucraina. Qualcuno nel Likud non si tira indietro: «Dopo che avremo sconfitto Hamas — dice un deputato di maggioranza, Amir Weitmann — ci assicureremo che Kiev vinca. E che i russi paghino il prezzo di quel che han fatto».
hamas
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NETANYAHU PUTIN
SALEH AL AROURI, ZIAD AL NAKHALAH E HASSAN NASRALLAH - VERTICE TRA HAMAS, JIHAD ISLAMICO E HEZBOLLAH
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