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VIDEO! “IO SONO GIORGIA, SONO UNA MADRE, SONO CRISTIANA”! - LA MELONI ADORA IL REMIX A LEI DEDICATO: "E' UN TORMENTONE, LO CANTICCHIO ANCHE IO. PURE LE MIE NIPOTI LO BALLAVANO, LA COSA È SFUGGITA DI MANO" - SU LILIANA SEGRE: "TUTTI DOBBIAMO PROTEGGERLA MA SUL MANCATO APPLAUSO NON CAMBIO IDEA. C’È STATA UNA CHIARA MISTIFICAZIONE. PER LA SENATRICE ENORME RISPETTO. LA MINACCIA VIENE DAL FONDAMENTALISMO ISLAMICO” – VIDEO
GIORGIA MELONI: IL PEZZO 'IO SONO GIORGIA'? LO ADORO, E' UN TORMENTONE, VE LO CANTO
Da Un Giorno da Pecora
“Se mi piace la 'canzone' Io sono Giorgia? Tantissimo, la adoro, la canticchio anche io perché ti entra in testa e non ti lascia più. E' un tormentone”. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha commentato il 'remix' di un suo discorso che sta impazzando sul web. La Meloni, divertita, ha anche 'rappato' la canzone, come si può vedere dal video del suo intervento
MELONI
Massimo Rebotti per corriere.it
Presidente Meloni, con il senno di poi, non si è pentita dell’astensione sulla commissione promossa da Liliana Segre, a cui pochi giorni dopo è stata anche assegnata una scorta?
«No, il discorso è diverso. Quello che sta accadendo non dipende dal voto sulla commissione. La senatrice Segre non è la prima esponente della comunità ebraica a cui purtroppo viene assegnata una scorta in Europa. E nella maggior parte dei casi il problema riguarda il fondamentalismo islamico».
Non è il caso dell’Italia.
«Nel contrasto all’antisemitismo noi di FdI siamo totalmente a disposizione e non da oggi. Io per prima mi sono fatta portatrice di un pronunciamento unanime, raccogliendo una proposta di Riccardo Pacifici della comunità ebraica. E la senatrice Segre, per la quale ho un enorme rispetto, va protetta da tutta la società italiana, non ci sono divisioni su questo».
Sta di fatto che non avete votato la sua commissione e nemmeno applaudito lei in Aula.
«Su quel mancato applauso c’è stata una chiara mistificazione. Lì veniva applaudito il provvedimento e non certo la senatrice Segre, l’ho detto anche a lei quando ci siamo sentite al telefono. Il problema di quella commissione — che arriva da lontano e prima si chiamava commissione Boldrini — è che si lascia alla discrezione dei politici stabilire quali siano le parole d’odio e quali no. E questo non mi fa sentire tranquilla».
Perché?
«Perché a me, per esempio, alcuni accusano di diffondere parole d’odio. È così? Non mi pare. Ho le idee chiare, certo, ma mi sembra di esporle nel rispetto di tutti. E poi le pare possibile che in quel testo, a proposito di antisemitismo, non si citasse mai Israele? Sa perché? Perché altrimenti la sinistra radicale non l’avrebbe votato».
In Italia in questo periodo il problema riguarda prevalentemente l’estrema destra.
«Il problema dell’antisemitismo è ovunque. Nel radicalismo di sinistra, nel radicalismo islamico…».
E nel radicalismo di destra?
«Certo, esiste un residuo anche in quegli ambienti. E va combattuto».
Quando era ministra è stata allo Yad Vashem, il museo della Shoah. Ha in mente altri gesti di questo tipo?
«Io ho rapporti molto sereni con le comunità ebraiche, mi spiace anche di doverlo precisare in questi giorni».
I sindaci di FdI parteciperanno alla manifestazione del 10 dicembre a sostegno di Liliana Segre?
«Se è una manifestazione aperta, nessun problema».
Cambiando argomento. Il remix «Io sono Giorgia» ha avuto milioni di visualizzazioni sulla rete. Stupita?
«Pure le mie nipoti lo ballavano, diciamo che la cosa è sfuggita di mano…».
Partito come una critica, il video l’ha poi resa un personaggio pop. C’è un significato, secondo lei?
«È un periodo molto particolare per me. Di punto in bianco è come se il mondo si fosse accorto delle cose che dico. Persone che non ti ascoltavano, oggi lo fanno. Se finisco in un remix — anche se montato per contestare le mie idee — in fondo significa che ho qualcosa da dire, no?».
Si sente sulla cresta dell’onda? Attenzione che era successo anche a Salvini dopo il Papeete.
salvini meloni tesei berlusconi
«Io non mi sento gratificata dalla popolarità, forse perché in fondo sono una persona timida. Ma soprattutto perché so che più persone credono in te e più responsabilità hai sulle spalle».
Ora la prendono più in considerazione anche i suoi alleati maschi?
«Beh, intanto Fratelli d’Italia è stabilmente il secondo partito della coalizione. E viene dato in crescita. La considerazione ce la siamo conquistata».
Ma lei personalmente ha dovuto faticare di più?
«Sì. È andata esattamente come diceva la sindaca di Ottawa Charlotte Whitton: “Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per venire giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile”».
giorgia meloni
liliana segre con la scorta 2
liliana segre a braccetto con un agente della scorta 1
liliana segre a braccetto con un agente della scorta
liliana segre a braccetto con un agente della scorta
liliana segre con la scorta 1
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