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LA TRAGEDIA DI UN UOMO RIDICOLO – DONALD TRUMP ROSICA NON TANTO PERCHÉ CON LE SUE AZIONI DISSENNATE HA RINFORZATO “L’ASSE DEL MALE”, MA PERCHÉ ALLA PARATA DI PECHINO NON È STATO NOMINATO! – IL TYCOON: “IL PRESIDENTE XI È UN MIO AMICO, MA GLI STATI UNITI AVREBBERO DOVUTO ESSERE CITATI, PERCHÉ ABBIAMO AIUTATO LA CINA. COMUNQUE LA PARATA È STATA UNA BELLISSIMA CERIMONIA”. SÌ, DI REVISIONISMO STORICO. IL CONTRIBUTO CINESE ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE VIENE ESALTATO FUORI MISURA E INTERPRETATO PER LEGITTIMARE LE MIRE SU TAIWAN (MA ALL’EPOCA COMBATTEVANO ANCHE I SOLDATI DI CHIANG KAI-SHEK)…
xi jinping alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse 1
CINA: TRUMP, XI È UN AMICO MA AVREBBE DOCUTO RINGRAZIARE GLI USA
(LaPresse) - Dopo il Truth di questa notte, Donald Trump è tornato a lamentarsi della Cina per il fatto che gli Stati Uniti non siano stati "ringraziati" per l'aiuto fornito a Pechino nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
"Il presidente Xi è un mio amico, ma penso che gli Stati Uniti avrebbero dovuto essere citati ieri notte perché abbiamo aiutato molto la Cina", ha detto il presidente Usa, che ha definito la parata militare a Pechino una "bellissima cerimonia".
LA PARATA DI XI JINPING CHE MANIPOLA LA STORIA
Estratto dell’articolo di Giulia Pompili per “il Foglio”
Alla stazione ferroviaria di Pechino, ieri, c’erano le più alte cariche del Partito comunista cinese: il segretario generale del comitato centrale Cai Qi, braccio destro del leader Xi Jinping, e il ministro degli Esteri Wang Yi insieme con il sindaco della capitale, Yin Yong, e una coda di alti papaveri del Zhongnanhai.
Erano tutti lì ad aspettare il treno blindato del leader nordcoreano Kim Jong Un, che è arrivato per la prima volta con la figlia Ju-ae, presunta erede designata della dittatura di Pyongyang.
VLADIMIR PUTIN XI JINPING - PARATA MILITARE IN PIAZZA TIENANMEN A PECHINO
Poche ore prima, Kim aveva ispezionato una fabbrica che produce il nuovo missile balistico intercontinentale Hwasong-20, che può montare testate nucleari, cancellando con una foto la minaccia dell’occidente che aspira ancora a un dialogo per la denuclearizzazione.
Con l’accoglienza dei leader del Partito comunista a Pechino, Kim ha anche cancellato un altro pregiudizio occidentale: quello che vorrebbe la Corea del nord sempre più distante dalla Cina perché più vicina alla Russia di Vladimir Putin.
Le relazioni fra i tre paesi sono complesse, certo, ma restano granitiche, e al centro di questa relazione resta la capacità diplomatica del leader cinese Xi Jinping.
xi jinping alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse 3
Oggi, la parata militare di Pechino per celebrare l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e quella che viene definita dalla propaganda “la guerra mondiale antifascista” e “la vittoria contro l’invasore giapponese”, è un successo di strategia personale di Xi, che rimarrà nella storia della Repubblica popolare cinese.
Dieci anni fa fu Xi Jinping a volere una parata militare non soltanto per gli anniversari del 1° ottobre, la festa nazionale, ma anche per il 3 settembre, il giorno della Vittoria.
VLADIMIR PUTIN XI JINPING E KIM JONG UN - PARATA MILITARE IN PIAZZA TIENANMEN A PECHINO
Rispetto alla parata di dieci anni fa, quella di oggi è stata più grande, più sfarzosa, uno show di forza a cui hanno assistito tutti gli amici della Cina: da Putin a Kim Jong Un, dal presidente iraniano Masoud Pezeshkian al presidente bielorusso Aljaksandr Lukashenka, e poi molti rappresentanti di governi asiatici come il capo della giunta militare birmana Min Aung Hlaing, quattro dall’Africa, ma molti anche dall’Europa: il primo ministro slovacco Robert Fico, il viceprimo ministro bulgaro Atanas Zafirov, il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó (tutti e tre paesi Nato), e poi il presidente serbo Aleksandar Vucic, che non ha mai nascosto le sue simpatie per la Cina.
In rappresentanza dell’Italia è volato a Pechino l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema. Ma la parata è stata più di una dimostrazione di forza, di modernizzazione degli armamenti con alcuni dettagli mai svelati finora al pubblico.
Perché da giorni i rappresentanti della leadership cinese si sforzano per diffondere la ricostruzione della storia secondo il Partito.
Anche l’ambasciatore cinese in Italia, Jia Guide, ha scritto su una rivista chiamata Scenari Internazionali un articolo in cui sottolinea l’epica della “guerra di resistenza popolare cinese”: “Il Partito comunista cinese combatté coraggiosamente in prima linea, guidando il corso della resistenza cinese e diventando la spina dorsale della resistenza della nazione.
Dopo 14 anni di battaglie ardue e sanguinose, al costo di oltre 35 milioni di vittime militari e civili, il popolo cinese compone una magnifica epopea di lotta per la sopravvivenza nazionale, il ringiovanimento nazionale e la giustizia umana, dando un contributo significativo alla vittoria nella Guerra Mondiale Antifascista”.
“L’aspetto fondamentale della parata”, dice al Foglio la sinologa Marina Rudyak dell’Università di Heidelberg, “è che con Xi Jinping la storia è diventata una parte della legittimazione del Partito”. […]
Il contributo cinese non è “storicamente scorretto”, dice Rudyak, ma viene interpretato da un lato per sostenere la memoria nella propaganda interna, dall’altro per legittimare delle mire, per esempio, su Taiwan, ignorando completamente che a combattere, all’epoca, c’era sì una parte di comunisti, ma soprattutto i soldati di quella che formalmente era la Repubblica di Cina, guidati da Chiang Kai-shek – in una verità storica da decenni annacquata e sovrapposta alla guerra civile cinese.
narendra modi xi jinping vertice sco, shanghai cooperation organization
[…] una manipolazione della storia piegata all’epica del Partito comunista cinese, in un momento in cui Pechino sta puntando molto sul convincimento, con tattiche ibride e propagandistiche, che un’annessione politica di Taiwan eviterebbe la guerra.
Non è un caso se alla parata di Xi ha assistito, tra molte polemiche, anche Hung Hsiu-chu, ex presidentessa del partito nazionalista Kuomintang, formazione che oggi promuove una relazione più vicina a Pechino. […]
Allo stesso tempo, spiega Rudyak, il fraintendimento occidentale riguarda l’aspettarsi un impatto concreto da questo tipo di diplomazia cinese: “Come i Brics, anche lo scopo della Sco è continuare a vedersi, dialogare.
E’ una capacità personale di Xi Jinping, quella di poter mettere il resto del mondo insieme e dire: l’occidente non sta governando più, è in declino e Trump non può essere preso sul serio. Ciò che dovremmo chiederci è: perché Xi è così convincente”.
trump xi jinping
XI JINPING - PARATA MILITARE A PECHINO
vladimir putin xi jinping vertice sco, shanghai cooperation organization
XI JINPING - PARATA MILITARE IN PIAZZA TIENANMEN A PECHINO
xi jinping alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse 2
XI JINPING - PARATA MILITARE A PECHINO
xi jinping e kim jong un - foto lapresse
vladimir putin narendra modi xi jinping
vladimir putin narendra modi xi jinping vertice sco, shanghai cooperation organization
vladimir putin al vertice di sco di tinjian con xi jinping e signora
vladimir putin xi jinping e kim jong un alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse
VLADIMIR PUTIN XI JINPING E KIM JONG UN - PARATA MILITARE IN PIAZZA TIENANMEN A PECHINO
peng liyuan e xi jinping con melania e donald trump
VLADIMIR PUTIN XI JINPING E KIM JONG UN - PARATA MILITARE IN PIAZZA TIENANMEN A PECHINO
vladimir putin narendra modi xi jinping
vladimir putin narendra modi xi jinping
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