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- BORSA: MILANO CEDE 2% CON ATLANTIA, SPREAD A 288
(ANSA) - Piazza Affari maglia nera in Europa, con il Ftse Mib che cede l'1,99% dopo essere rimasto chiuso ieri in una giornata negativa per le altre Borse europee. Sull'indice del listino principale pesa il tonfo di Atlantia (-24%) mentre lo spread btp-bund torna a salire verso quota 290, con il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi a 288 punti base. A picco anche le concessionarie di Gavio, Astm (-7,9%) e Sias (-6,5%).
- "SERVE UN SEGNALE PER I MERCATI" TRIA E IL GIALLO DEL VERTICE TELEFONICO
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
Bisognava dare un segnale ai mercati, alla Bce e Bruxelles. Un segnale di compattezza del governo e unità di intenti, con un perno che non dovrebbe essere messo in discussione, ovvero il ministro dell' Economia Giovanni Tria.
giovanni tria e claudio borghi
Così ieri mattina, prima che aprissero i mercati, a Palazzo Chigi è stato deciso di fa uscire la notizia di un vertice tra il premier Giuseppe Conte, i due vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini con lo stesso Tria. In effetti sembra, secondo fonti del governo, che questo «vertice telefonico» non ci sia stato. Una cosa però è sicura: alla presidenza del Consiglio è stato deciso che un messaggio rassicurante doveva essere lanciato dopo le voci di contrasti pubblicati in questi giorni dai giornali. Voci e indiscrezioni che descrivevano il responsabile di via XX Settembre al limite della sopportazione. Attacchi speculativi, spread che tocca i 280 punti, borse che crollano. I motivi?
Certo, ha confidato Tria, ci sono motivi di debolezza «strutturale causati dall' indebitamento italiano e la vicenda contingente della Turchia».
Ma c' è un fattore tutto politico: il ministro si sente bersaglio del fuoco amico, dalle critiche di pezzi della maggioranza giallo-verde. Poi ci sono le esigenze "elettorali" di Salvini e Di Maio sulla flat tax, il reddito di cittadinanza e il superamento della legge Fornero.
Il ministro irritato per Borghi
Tria ha voluto dare un altolà ai diarchi del governo, a Salvini soprattutto, e alle varie proposte in libertà che vengono, per l' appunto, dalla Lega. Ad esempio non gli è piaciuta l' uscita di Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera, il quale ha sostenuto che le tensioni sullo spread si possono disinnescare se la Bce decidesse di offrire una garanzia, altrimenti si corre il rischio di «smantellare l' euro». Questo ed altro non sembra aver fatto piacere nemmeno al presidente della Bce Mario Draghi. Ma è il clima di incertezza, l' evocazione di tempeste speculative sull' Italia fatte dal Giancarlo Giorgetti a mettere in allarme il triangolo via XX Settembre, Quirinale, Francoforte (Bce).
Senza dimenticare Bruxelles che aspetta con ansia i contenuti della legge di Bilancio, in particolare di ascoltare dall' Italia a quanto vuole portare il suo deficit.
Il premier Conte è stato sensibilizzato dallo stesso Tria, che si ritiene l' unico garante della stabilità e del risanamento del debito pubblico, a mettere un freno al bailamme . È lui che pensa a come evitare la fuga degli investitori dai titoli di stato. È lui che pensa di recarsi in Cina per convincere i ricchi fondi di Stato a investire in Italia e comprare un po' del nostro debito. Salvini, ma anche Di Maio, invece vorrebbe che si arrivi a Bruxelles a muso duro per strappare il massimo di flessibilità, con l' obiettivo massimo di non inserire gli investimenti produttivi in infrastrutture nel conteggio debito/Pil.
Così Conte ha chiamato Di Maio e Salvini per dire loro che bisognava tranquillizzare il ministro e i mercati.
Il vertice fantasma
Alle otto del mattino viene pubblicato sul sito della presidenza del Consiglio la notizia del «vertice telefonico» e una nota sottoscritta controvoglia da Salvini. È stato «condiviso il lavoro in corso per la definizione dei dettagli del quadro programmatico che verrà presentato a settembre».
Ma è la seconda parte quella più interessante, quella voluta assolutamente da Tria. «Il quadro programmatico, come è noto, concilia il perseguimento degli obiettivi programmatici del governo con la stabilità delle finanze pubbliche ed in particolare la continuazione del percorso di riduzione del rapporto debito/Pil». Il debito scenderà, questo è l' unico impegno a cui guardano gli investitori.
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