DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
Federico Rampini per “la Repubblica”
«Le probabilità che io mi ritiri sono zero». Donald Trump è costretto a smentire le voci di abbandono, dopo la tempesta scatenata dal "Pussy-gate". Alcuni esponenti repubblicani sono arrivati a invocare proprio questo clamoroso colpo di scena: il ritiro del candidato presidenziale a un mese dal voto, sostituito col vice Mike Pence. Quest' ultimo si dice "offeso come marito e padre di famiglia" dalle volgarità sessiste di Trump, ma non gli toglie il suo sostegno. E anche la moglie Melania condanna le parole del marito.
La bufera nasce da un video del 2005 dove Trump si vanta di afferrare le donne «dai genitali ». Non è un' intervista rubata, nulla di clandestino, è una conversazione molto pubblica fra Trump e l' allora conduttore dello show televisivo "Access Hollywood" (Nbc). Trump mentre parla sa che andrà in onda.
Quello che non sa nel 2005, è che 11 anni dopo deciderà di correre per la Casa Bianca. Si vanta, a briglia sciolta, delle sue tattiche aggressive nelle avances verso le donne: «Ho provato a scoparla, mi sono gettato su di lei come una cagna, ed è sposata. Io sono attratto dalle belle donne, le bacio subito. Quando sei una star ti lasciano fare. Le afferro dalla f… ( pussy) ». Il linguaggio è crudo ma non sorprende: il personaggio Trump è quello, altri video o interviste radiofoniche del passato stanno riemergendo: come i nastri appena rispolverati dalla Cnn dove commenta con il famoso dj Howard Stern orge e perfino il fondoschiena di sua figlia Ivanka. Riportano all' attenzione The Donald prima maniera, il re dei tabloid, il "macho" della reality-tv.
bill clinton hillary e donald trump
E infatti Stavolta ha varcato una soglia nel comune senso del pudore, e lui stesso deve correre ai ripari. Sabato mattina, leggendo le prime pagine dei giornali sul "Pussy-gate", si decide a diffondere un altro video, stavolta di scuse. Mezze scuse, in realtà. «Non ho mai detto di essere una persona perfetta.
Quelle parole non riflettono chi sono io. Prometto che sarò un uomo migliore». Poi passa al contrattacco. «Questo è un diversivo, i problemi che preoccupano gli americani sono altri. E Bill Clinton abusò di molte donne, Hillary aggredì e intimidì le vittime del marito. Arrivederci al dibattito di domani sera». Dalle semi- scuse alla sfida: l' appuntamento è per stasera (alle tre del mattino di lunedì per l' Italia), secondo duello televisivo.
Trump aveva perso il primo, ora arriva al match della rivincita con un handicap pesante. Non fosse stato per il "Pussy-gate", forse stasera Hillary sarebbe arrivata sulla difensiva. Anche lei ha il suo piccolo scandalo, le ultime email segrete rivelate da WikiLeaks riguardano le sue conversazioni con i banchieri di Wall Street. Hillary vi appare come una ultra-liberista, favorevole ai trattati di libero scambio, mentre in questa campagna elettorale ha dovuto denunciarli sotto la pressione di Trump e Bernie Sanders. Ma il mini-scandalo di Hillary scompare di fronte al boato di reazioni che condannano le parole del suo rivale repubblicano. È proprio su altri insulti misogini di Trump che la Clinton aveva sferrato uno dei suoi attacchi più efficaci nel primo duello tv, il 26 settembre.
Rudy Giuliani, Donald Trump, Michael Bloomberg, Bill Clinton, Joe Torre.
Come può incidere sulla dinamica elettorale l' ultimo video shock? L' opinione più diffusa è che confermerà o rafforzerà una dinamica già in atto, cioè l' inversione di tendenza a favore di Hillary. Fino al primo duello tv, era in atto una rimonta di Trump che era arrivato ad agganciare un pareggio nei sondaggi. Dopo la sua pessima prestazione del 26 settembre, Hillary ha riguadagnato un vantaggio medio di cinque punti. Disaggregando gli elettorati appare evidente una sorta di "guerra dei sessi".
Il profilo del tycoon immobiliare piace al 58% dei maschi bianchi con titolo di studio sotto la laurea. Trump arriva fino a punte del 66% tra gli operai. Tra le donne il suo appeal è decisamente minoritario, una netta maggioranza di loro ha già scelto che voterà Hillary. In questo contesto forse il "Pussy-gate" provocherà qualche ulteriore spostamento, ma non è detto che sia determinante.
La sua personalità era ben nota; ciò non ha impedito per esempio che la destra religiosa lo appoggi pur di sbarrare la strada alla Clinton. Del resto ieri i notabili del partito repubblicano, come il presidente della Camera Paul Ryan e il suo omologo al Senato Mitch McConnell, pur condannando le parole di Trump si sono ben guardati dall' ipotizzare il suo ritiro. A 30 giorni dal voto sarebbe un disastro irrecuperabile, e Pence è un semisconosciuto.
Fra gli effetti collaterali della rivoluzione Trump c' è una sorta di "banalizzazione del male". Gli organi genitali femminili finiscono in prima pagina sul New York Times, che un tempo avrebbe sostituito il verbo "to fuck" con punti di sospensione. Perfino l' evasione fiscale è stata sdoganata dall' affarista newyorchese, che si è definito "smart" (astuto, brillante) per avere pagato zero tasse federali in 18 anni.
Razzista, predatore sessuale, Trump riporta i confini del "politically correct" a un' era molto lontana.
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