
DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL…
"TRUMP È UN UOMO D'AFFARI, VUOLE FAR COMPRARE AGLI EUROPEI IL GAS AMERICANO" - LA RISPOSTA DEL CREMLINO AL DISCORSO ALLE NAZIONI UNITE DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO - IL PRESIDENTE USA HA CHIESTO AGLI EUROPEI DI SMETTERE DI COMPRARE IL GAS DA MOSCA E HA DEFINITO LA RUSSIA "UNA TIGRE DI CARTA" - LA RISPOSTA: "SIAMO UN ORSO VERO E LA NOSTRA ECONOMIA E' STABILE. PROSEGUIAMO LA GUERRA PER IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE" - L'EX PRESIDENTE RUSSO MEDVEDEV: "TRUMP CAMBIA SPESSO IDEA, LO FARÀ DI NUOVO"
CREMLINO, TRUMP È UOMO D'AFFARI, VUOLE FAR COMPRARE GAS USA
DONALD TRUMP ALL ONU - VIGNETTA ELLEKAPPA
(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Trump è un uomo d'affari che sta cercando di costringere il mondo intero a spendere più soldi in petrolio e gas americani": lo afferma il Cremlino dopo gli attacchi di ieri del presidente Usa alla Russia, come riporta la Tass.
CREMLINO A TRUMP, RUSSIA NON È TIGRE DI CARTA MA UN ORSO
(ANSA) - MOSCA, 24 SET - "La Russia non è una tigre; la Russia è più strettamente associata a un orso. Non esistono orsi di carta. La Russia è un orso vero. Putin ha ripetutamente e con diversi gradi di emozione descritto il nostro orso. Non c'è niente di cartaceo in questo".
Così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha risposto alle parole del presidente americano Donald Trump che ha dichiarato che la Russia sembra "una tigre di carta" e l'economica è in crisi. Peskov ha dichiarato che nonostante "alcuni punti di tensione" associati a un gran numero di restrizioni e sanzioni, la Russia mantiene la sua stabilità macroeconomica. Lo riporta Rbk.
IMMEGINE DI DMITRY MEDVEDEV CREATA DA CHATGPT
MEDVEDEV, 'TRUMP CAMBIA SPESSO IDEA, LO FARÀ DI NUOVO'
(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Sta succedendo qualcosa a New York... Trump è di nuovo entrato in una realtà alternativa e ha pronunciato una serie di incantesimi politici sul tema 'Quanto è debole la Russia'. Dopo l'incontro con i clown di Kiev e Parigi ha pubblicato un post brillante. Lì c'è la vittoria definitiva di Kiev, il ritorno ai confini precedenti, l'economia militare fallimentare della Russia, le code per la benzina e la 'tigri di carta'. Ma Trump non è così! Non ho dubbi: tornerà.
Torna sempre. Probabilmente, tra un paio di giorni proporrà al pianista verde di firmare la capitolazione. O di volare su Marte con Musk, che ha perdonato". Così il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo e ex premier Dmitri Medevedv ironizza su Telegram sul cambio di linea di Trump sulla guerra in Ucraina. "La cosa principale è cambiare spesso e radicalmente il proprio punto di vista su questioni molto diverse. E tutto andrà bene. Questa è l'essenza della gestione statale di successo attraverso i social network", aggiunge.
CREMLINO, CONTINUIAMO GUERRA PER IL FUTURO DELLA RUSSIA
(ANSA) - MOSCA, 24 SET - II portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che il Cremlino continua la guerra in Ucraina per tutelare i suoi "interessi" e "sia per il presente del nostro Paese che per il suo futuro". "Non abbiamo alternative", ha aggiunto. Lo riporta l'agenzia Ria Novosti.
"Stiamo proseguendo la nostra operazione militare speciale per tutelare i nostri interessi e raggiungere gli obiettivi che il comandante in capo supremo e presidente del nostro Paese, Vladimir Putin, ha fissato fin dall'inizio. E lo stiamo facendo sia per il presente del nostro Paese che per il suo futuro. Non abbiamo alternative", ha detto Peskov in un'intervista a Rbk
TRUMP CONTRO TUTTI
Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per "la Stampa"
donald trump assemblea generale onu 2
Nemmeno il rigido protocollo delle Nazioni Unite imbriglia Donald Trump. I 15 minuti fissati per ogni intervento dei leader presenti all'Assemblea generale giunta all'edizione numero 80, vengono spazzati via subito dal ciclone The Donald.
Parla 56 minuti, molti dei quali senza teleprompter. Poi infila una raffica di bilaterali – con Von der Leyen, Zelensky, Milei, Guterres, Macron e i Paesi arabi e musulmani – prima del ricevimento con 100 leader e di rientrare a tarda sera a Washington.
Capitolo Assemblea Onu chiuso per il leader Usa, domani vedrà Erdogan e lunedì Netanyahu nello Studio Ovale. Ma capitolo assai ricco quello newyorchese. C'è il monito a Putin: «Sono pronto a mettere sanzioni, ma i Paesi Nato smettano di comprare greggio e gas, così facendo finanziano la guerra che vogliono chiudere». E anche un avanti-indietro sulla questione degli sconfinamenti dei jet russi in territorio Nato.
donald trump assemblea generale onu 1
Trump, prima del bilaterale con Zelensky che gli chiede sanzioni e pressioni su Putin, dice che l'alleanza può abbattere i caccia che sconfina, due minuti dopo aggiunge un «dipende». Ma sembra un presidente assai più vicino a Kyiv quando conferma che gli Usa continueranno a inviare – via Nato – le armi e dice che c'è anche «l'opzione che l'Ucraina potrà recuperare i territori originali con l'aiuto dell'Unione europea». Sul conflitto, Mosca «combatte senza meta»; la etichetta come «una tigre di carta» visto che una «grande potenza militare avrebbe vinto in meno di una settimana».
donald trump assemblea generale onu 3
Ci sono gli avvertimenti ad Hamas: «Rilasci tutti gli ostaggi, subito». È questa la via della pace secondo Trump. «Dobbiamo negoziare ma voglio indietro i 20 ostaggi e i corpi di 38 persone». In questo schema il presidente Usa vede come una spina la mossa franco-saudita di avviare il riconoscimento della Palestina, «un premio per Hamas per le atrocità che ha commesso».
Quando alle 10.09 il tycoon sale sul palco il suo primo pensiero è un lamento: «L'Onu mi ha accolto con due brutte cose: le scale mobili si sono bloccate e la first lady Melania ha rischiato di cadere e qui il teleprompter non funziona». Timide risate in sala, mentre la persona responsabile di attivare il gobbo avrà avuto un brivido a sentire l'editto trumpiano: «Qualcuno è in guai seri». [...]
I bersagli del presidente sono le Nazioni Unite che «non riescono a rispettare l'enorme potenziale che hanno»; e la vecchia Europa, ostaggio del «politicamente corretto» che non le consente «di fare nulla contro l'invasione di immigrati illegali». «Politicamente corretto» che è responsabile pure dell'ideologia – così la vede The Donald – alla base del green deal che sta portando i Paesi «al disastro». «Tutto verde significa bancarotta», dice il presidente Usa in un'intemerata negazionista del climate change che sinora era rimasta sfumata. «Il cambiamento climatico è la più grande truffa che c'è», scandisce come se stesse parlando anziché ai dignitari accorsi a New York per l'Unga80 al suo popolo Maga.
Aggiunge: «Le previsioni sul clima che avrebbe fatto disastri e ucciso il pianeta nel 2000 erano sbagliate, le hanno fatte persone stupide». «Il 2000 doveva essere l'anno dell'Olocausto climatico, eppure eccoci qui». Carbone, greggio, gas restano i motori dello sviluppo nella visione trumpiana, «non le pale eoliche che deturpano il paesaggio e non sono nemmeno efficienti». Immigrazione, energia e cambiamento climatico sono i bastioni che dividono l'America dal resto del mondo occidentale. Allo stesso modo del free speech e della libertà religiosa, compresa «quella per la fede oggi più perseguitata: quella cristiana».
donald trump assemblea generale onu 4
Ma se gli Stati Uniti – rivendica Trump – sono ormai in una nuova «età dell'oro», il resto del mondo occidentale che si autoflagella e «distrugge radicalmente le proprie società», andando verso la distruzione. Trump parla dell'inflazione calata. Delle entrate legate agli investimenti stranieri, «con me in 8 mesi 17 trilioni, con Biden in 4 anni meno di un trilione» e alle tariffe; della produzione energetica aumentata all'insegna del drill baby drill, dei confini sigillati e delle città sicure. [...]
All'Onu il presidente riconosce le potenzialità e ne ribadisce il pieno appoggio, ma poi lancia affondi duri: «Non si avvicina nemmeno alle possibilità di incidere, le parole vuote non risolvono le guerre, per queste serve l'azione».
PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI
«Io – dice – ho portato a termine sette conflitti che dicevano tutti non erano risolvibili e nessuno ci è riuscito. Eppure, l'Onu non ha mai aiutato e nessuno ci ha mai nemmeno telefonato». La ragione è che l'organismo è «rotto», così come il suo palazzo. E qui Donald torna ai tempi in cui era immobiliarista e un suo progetto per la ristrutturazione del Palazzo di Vetro non vinse l'appalto. «Hanno buttato via soldi, hanno pure pessime scale mobili e il teleprompter non va». [...]
PUTIN E IL GAS - BY EDOARDOBARALDI
PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI
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